Nuova Prhomos

Silloge poetica. Acrostici. Silloge epigrafica

Silloge poetica. Acrostici. Silloge epigrafica

di Rinaldo Commodaro

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 380

"A mo' di Introduzione: Per dire il mio sentir degli ultimi anni / Ho cercato di far qualche sonetto, / Per versarvi la piena del mio petto, / Il mio vissuto e parte dei miei affanni. / A tal fine alle Muse ho chiesto i vanni / Per alzarmi sul Monte benedetto / Onde trovar potessi il giusto detto / Che il vér di me esprimesse senza inganni. / E vedo che gli sforzi non fûr persi / Perché mi son venute idee a iosa / Che non potìeno stare in pochi versi. / Forse era meglio allor scrivere in prosa!? / O meglio ancor, cosa più sicura, / Ad un lungo poema dar la stura!? / Ma non è mia natura / Cambiare in corso d'opera il progetto, / Pertanto, com'è nato, io ve 'l rimetto! / V'è più di un sol difetto? / Ma spero che in voi trovi eco perfetta / L'opera mia, e che non sia reietta! / Ché non v'è cosa abietta / Che possa infastidire un cuore puro / O che lo renda fiacco e men sicuro! / Quanto a me, vi assicuro: / Vorrei che con quest'opra inciso io abbia / Il nome mio non sulla mobil sabbia!"
13,50
Pillole dal novecento maranese

Pillole dal novecento maranese

di Giorgio Zicarelli

Libro: Copertina rigida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 588

"...Per scrivere di storia c'è bisogno di uno storico che indaga, studia e raccoglie informazioni, effettua una ricostruzione delle fonti con metodo e competenza, inquadrando il contesto locale nell'ambito generale. Non credo sia questo il caso. Non avendo, quindi, nessuna pretesa di completezza, di ordine, di infallibilità, questi scritti si potrebbero definire come una sorta di zibaldone episodico, quasi avventuroso, in qualche caso forse romanzato, di memorie collettive, verificate per quanto possibile, sparse nei cassetti, ma in maggioranza nelle menti e nei cuori dei maranesi. Le cronache narrate appresso, ordinate da un paesano curioso delle proprie radici, ed umilmente divulgate per un miglioramento sociale della realtà in cui vive, si spera possano fungere da filo conduttore fra generazioni passate e presenti. Sicuramente più interessanti degli scritti, sono le pubblicazioni di qualche foto vecchia di luoghi e di persone, alcune ormai scomparse, e le ripubblicazioni di opuscoli, libelli, satire, disegni, libretti, documenti storiografici e non, ma sempre riconducibili a Marano, strappati così ad un oblio lento ma aimè inesorabile. Il tutto rappresenta un'occasione di tornare indietro nel tempo per scoprire una Marano forse nuova, fatta anche di personaggi poco noti ai più e che invece si scoprono figure eminenti del panorama locale, nazionale ed addirittura internazionale..." (Dall'Introduzione dell'autore)
40,00
Una poesia dalla Russia

Una poesia dalla Russia

di Michele Libutti

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 136

"...Il buon fornaio, la giovane ottantacinquenne, il cliente inusuale che si reca in farmacia con l'intenzione di non pagare quello che occorre alla moglie...; e ancora: chi si accorge, in tempo reale, di essere stato miracolato e chi, come Irina, commuove e regala fortissime emozioni con la sua Poesia dalla Russia... Tutti insieme si impegnano a ridimensionare il cinismo della vita, facendo posto alla speranza..." (Dall'introduzione)
10,00
Conoscere Sansepolcro. Arte e Storia nella città di Piero della Francesca e Luca Pacioli

Conoscere Sansepolcro. Arte e Storia nella città di Piero della Francesca e Luca Pacioli

di Francesca Chieli

Libro: Copertina rigida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 266

Sansepolcro città d'arte e di cultura. Non solo perché ha dato i natali a Piero della Francesca, che ha raggiunto l'apice nella genialità figurativa del XV secolo. Non solo perché ha potuto fruire di un ambiente naturale d'eccezione. Ma perché ha conservato nella sua storia millenaria una vigile cura per la ricerca artistica e culturale e per la comunicazione sociale. Questo lavoro, curato da Francesca Chieli, si avvale di diversi contributi specialistici ed è rivolta a tutti coloro che sono interessati a conoscere Sansepolcro in maniera più approfondita.
38,00
Carmi latini. Testo latino a fronte

Carmi latini. Testo latino a fronte

di Gregorio Tifernate

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 142

"...Tutt'altro che apprezzata dalla critica romantica e dalla critica crociana, la poesia latina umanistica è stata oggetto nel secolo scorso di pregevoli edizioni critiche e di attenzioni filologiche. Ma si tratta di una letteratura che merita un pubblico più ampio di quello degli addetti ai lavori, non solo per ragioni di rilievo culturale: e necessita dunque oggi di traduzioni e commenti... Gregorio Tifernate non fu un poeta 'di professione': come molti poeti umanisti si dedicò anche ad altro, e anche la sua produzione letteraria ha come fulcro le traduzioni dal greco, che apprese in giovane età da Gemisto Pletone, recandosi nel Peloponneso e probabilmente a Costantinopoli. Come le vicende biografiche di Gregorio presentano somiglianze con la vita tipica di molti umanisti (studi indefessi, viaggi, ricerca di sistemazioni soddisfacenti, delusioni), così la sua poesia, nello stretto rapporto con la tradizione classica, presenta tratti comuni con la produzione umanistica standard... in questo libro si può leggere il testo definitivo (dei carmi), presumibilmente corrispondente all'ultima volontà dell'autore - che, per quanto criterio recentemente messo a vario titolo in discussione, resta pur sempre ciò che è giusto privilegiare, per non far torto all'autore stesso. Il ricorso dell'editore alla tradizione manoscritta, l'interpretazione chiarita dall'inserimento di una punteggiatura conforme all'uso moderno, ci fanno comprendere il lavoro che sta dietro il recupero della lezione delle stampe antiche. La fruibilità del libro è ulteriormente garantita e ampliata dalla traduzione che accompagna i testi: si tratta di una traduzione fedele, precisa, rispettosa, 'filologica'. A dispetto delle teorizzazioni della traduttologia che privilegiano il testo di approdo, una traduzione filologica è una traduzione 'straniante', che mira a conservare caratteristiche, informazioni e fascino dell'originale allontanandosene il meno possibile: una traduzione insieme ausilio alla lettura dell'originale e, per quanto possibile, 'sostituto' dell'originale. Una tipologia di traduzione di cui anche i testi umanistici dovranno d'ora in poi essere corredati, se si vuole ampliare il numero dei loro lettori." (Dalla Prefazione di Donatella Coppini)
15,00
Le ali della poesia

Le ali della poesia

di Maria Rosaria Ciaccio

Libro

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 90

Le poesie raccolte in questo volume si presentano volutamente con uno stile semplice e colloquiale, al fine di poter essere comprese da tutti. Lo scopo di questi versi è, infatti, quello di comunicare sentimenti, stati d'animo, suscitando nel lettore emozioni che possano renderlo partecipe, in modo da potersi facilmente "ritrovare" in ciò che legge. Il tono è quasi sempre pacato, sussurrato perché la poesia, per l'autrice, non deve mai sconvolgere o turbare con toni troppo forti, aspri o violenti, deve invece poter accompagnare per mano il lettore e riuscire a sublimare anche sentimenti negativi come la tristezza, il senso di solitudine, il dolore, trasferendoli in un'altra dimensione che è quella del canto e dell'armonia. I temi prediletti sono quelli dell'amore, degli affetti, della natura, quest'ultima vista sempre con stupore, gratitudine e ammirazione. Introduzione di Tino LaVecchia.
10,00
L'Inferno. Versione in dialetto umbertidese dalla «Divina Commedia» di Dante Alighieri

L'Inferno. Versione in dialetto umbertidese dalla «Divina Commedia» di Dante Alighieri

di Luca Montanucci

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 192

La traduzione in dialetto umbertidese della Divina Commedia, la principale opera letteraria di riferimento per la costruzione nei secoli della nostra lingua nazionale, è sicuramente un esperimento tanto interessante quanto piacevole la lettura. La veste linguistica che Dante Alighieri scelse per la sua Commedia fu a suo tempo una scelta coraggiosa, in un'epoca in cui la letteratura impegnata e di importante spessore culturale veniva redatta in Latino, allora lingua della cultura scritta non solo in Italia ma in tutta Europa. Dante era giustamente convinto che nel volgare, inteso come lingua del volgo e pertanto popolare e soprattutto orale, ci fossero adeguate capacità espressive da permetterne un uso letterario. Nel De Vulgari Eloquentia, alla ricerca di quale potesse essere tra i tanti volgari italiani quello più adatto per tale scopo, e cioè il volgare "illustre", Dante pone dei criteri selettivi quali un lessico che si elevi rispetto ai registri linguistici più umili, e passa poi in rassegna le numerose parlate italiane, eliminandole in base a varie considerazioni. Tra i tanti volgari cita anche il nostro umbertidese, o meglio la lingua della Fratta, come Umbertide era chiamata allora.
15,00
Il Pacioli. Dall'economia del PIL all'economia civile. Biblioteca del Centro Studi «Mario Pancrazi»

Il Pacioli. Dall'economia del PIL all'economia civile. Biblioteca del Centro Studi «Mario Pancrazi»

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 362

Dalla Presentazione di Matteo Martelli: "Sull'onda della crisi da Covid-19, una nota economista, Mariana Mazzucato, ha lanciato un appello accorato ai governi, ai politici e agli economisti, invitando a «non sprecare la crisi». Le società di tutto il mondo sono «caratterizzate da disuguaglianze crescenti». Mazzucato osserva che i governi di tutto il mondo non operano allo scopo di combattere le disuguaglianze e favorire una crescita sostenibile e inclusiva. Anzi, negli ultimi anni si sono mossi con l'obiettivo di tagliare gli investimenti per la sanità e per la cura della società, mentre i profitti giganteschi delle imprese private sono stati dirottati nelle tasche degli azionisti. Proprio tenendo conto degli effetti disastrosi provocati dalla pandemia - sostiene la studiosa - è urgente dar vita ad una «nuova economia, incentrata sulla strategia del Green New Deal», allo scopo «di ridurre le emissioni di carbonio, investendo al tempo stesso sui lavoratori per aiutarli ad adattarsi alle nuove tecnologie». Dobbiamo modificare radicalmente il sistema economico capitalista, altrimenti le società saranno sempre più povere e divise e il pianeta diventerà sempre più inabitabile. Dobbiamo "definanziarizzare" l'economia, consapevoli che oltre «il 98% dei capitali che circolano nel mondo non ha nessuna finalità produttiva, e non è legato all'economia reale. Ma serve unicamente alla speculazione» . Senza dire che, al tempo del Covid-19, non possiamo fare affidamento sull'economia dominante, che sanziona l'impossibilità di essere curati per milioni e milioni di esseri umani, ai quali - con la pratica dell'«apartheid vaccinale» (Jayati Gosh) - viene negato il diritto alla salute e, quindi, l'accesso alle cure anti-pandemiche. Di economia civile in Italia si parla e si scrive da almeno tre secoli, come confermano le riflessioni di Stefano Zamagni e di altri studiosi, che rinviano all'opera di intellettuali come Antonio Genovesi, contemporaneo di Adam Smith, ma influenzato dalla cultura dell'Umanesimo civile e ispirato alla dottrina francescana, alla quale fa diretto riferimento il frate di Sansepolcro Luca Pacioli, attento all'etica del governo aziendale (Massimo Ciambotti) e, soprattutto, ispirato alla dimensione francescana dell'economia, come «autentico luogo di solidarietà sociale» (Felice Autieri).
18,00
Le strade in Sardegna tra la seconda metà del Settecento e i primi dell'Ottocento

Le strade in Sardegna tra la seconda metà del Settecento e i primi dell'Ottocento

di Salvatore Moreddu

Libro: Copertina rigida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 476

Il presente lavoro nasce dal ritrovamento, presso l'Archivio di Stato di Nuoro, del documento scritto in castigliano, stilato nel 1789 dal notaio Giovanni Battista Porcu che descrive e avvalora i beni lasciati in vita dall'Architetto piemontese Giuseppe Gerolamo Moya, Direttore e Ispettore generale dell'Azienda strade e ponti del Regno di Sardegna, deceduto a Fonni. Nell'approfondire con altre ricerche le notizie sul personaggio si ricostruiscono, a grandi linee, le fasi iniziali della realizzazione della grande strada, ora chiamata statale n. 131 di Carlo Felice, avviata dai Savoia verso la seconda metà del Settecento. Il progetto del libro si basa sull'elaborazione delle fonti reperite principalmente negli Archivi di Stato di Cagliari e di Torino e, poiché le interlocuzioni fra la Corte e il Vicerè sono ben documentate, si può desumere il nascente sviluppo di allora e il dibattito sulla viabilità interna. Il fondamentale fascicolo 1383, molto ricorrente nelle citazioni, fa parte della Regia Segreteria di Stato, Serie seconda dell'Archivio di Stato di Cagliari. In merito si osserva la conservazione senza numerazione delle pagine e per talune la mancanza di datazione. Il lavoro rispetta comunque la cronologia dei fatti annotati e in esso si dà molta importanza alle tabelle, riportate per far conoscere e confrontare il contributo dato per realizzare questo grande progetto nel quale tutti i villaggi del Regno sono coinvolti, trainati dalle classi più potenti, rappresentate nei tre Stamenti, il militare, l'ecclesiastico e il reale.
48,00
Le imprese dell'ispettore Verlasca

Le imprese dell'ispettore Verlasca

di Mario Bitetti

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 276

"Eravamo amici da ragazzini, da adolescenti. Mi ricordo ancora i pomeriggi estivi trascorsi sul terrazzo di casa sua a strimpellare le nostre chitarre, immaginando un domani di emulare le gesta di Carlos Santana. Poi ci perdemmo di vista, inspiegabilmente. Capita, talvolta, senza delle plausibili ragioni, di non ritrovarsi più. Poi, all'improvviso, ci siamo rivisti dopo oltre quaranta anni, ognuno oramai libero dai suoi impegni di lavoro. E ci siamo raccontati, in un primo approccio, i nostri trascorsi lavorativi. Il mio sicuramente più piatto del suo, ma comunque gravido di rogne ed anche di qualche insidia fisica (chi ha lavorato presso i Centri per l'impiego sa che una utenza particolare e talvolta esacerbata può condurre spesso ad azioni improvvide). Il suo lavoro, invece, alquanto più "movimentato", per usare un eufemismo. Verlasca aveva fatto niente popò di meno che per ben trentacinque anni un lavoro da poliziotto. E per lunga parte, nel ruolo di tutto rispetto, di ispettore capo. Quindi già da un primo approccio, dai primi contatti, mi aveva anticipato più di una sua impresa condotta contro il crimine, organizzato e non, che s'era trovato a fronteggiare. Mi raccontava, con giustificata fierezza, del come, da giovanissimo disoccupato del sud, s'era arruolato nelle forze di polizia. E del come, pur potendo fare affidamento soltanto sul diploma di licenza media inferiore, aveva registrato sorprendenti avanzamenti nella carriera raggiungendo, ancora in giovane età, il grado di ispettore capo. Niente male davvero! Poi, una volta che i nostri incontri si erano regolarizzati, vivendo nella stessa bellissima e vivibilissima comunità murgiana, abbiamo approfondito le sue vivaci... azioni. Intrigato e stimolato dai suoi input avventurosi un giorno lanciai la provocazione: "Quasi quasi ne potrebbe nascere un romanzo"...
10,00
Allons enfant 1748-1796

Allons enfant 1748-1796

di Felice Denza

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 300

In Europa, il diciottesimo secolo iniziò con una serie di guerre fra le grandi famiglie regnanti imparentate tra loro, dette "guerre di successione". Guerre inutili che portarono alla ribellione dei popoli contro i privilegi dei nobili e contro i regimi assolutisti che avevano ridotto alla fame i vari Paesi. Questo romanzo racconta le avventure di una famiglia bresciana, dalla pace di Aquisgrana del 1748 al 1836; una famiglia protagonista del periodo illuminista, della Rivoluzione Francese, del periodo del Terrore, e dell'epopea Napoleonica, culminata, dopo la caduta dell'imperatore Bonaparte, nella conseguente pace armata siglata al Congresso di Vienna nel 1815 che rimetteva sul trono le vecchie monarchie soppiantate. Iniziò così il periodo cosiddetto della "Restaurazione dell'ancien régime". Felice, un avvocato di grido, è il protagonista fino alla Rivoluzione francese; mentre Marcello, suo nipote, un pittore all'avanguardia, residente a Parigi e gran patriota, è al fianco di Napoleone partecipando a tutte le sue battaglie, fino alla sua caduta e all'esilio sull'isola di Sant'Elena. Un romanzo pieno di suspense in cui l'arte, le guerre, gli amori, le pestilenze fanno da sfondo ad una società in evoluzione con l'obiettivo di ottenere maggiore uguaglianza, prodromo del Risorgimento italiano.
15,90
Achille Bargossi. L'uomo locomotiva

Achille Bargossi. L'uomo locomotiva

di Roberto Leonardi

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2021

pagine: 162

Achille Bargossi è un corridore di fine '800 che ha avuto il coraggio di vivere la propria ambizione ispirato dalla sua natura più profonda. Un bel sogno che l'ha portato durante una lunga corsa a sfilare veloce davanti a migliaia di persone, al fianco di Re e Regine entusiasti e curiosi. Ad essere atteso come una rockstar nelle varie città del mondo in cui si è esibito. "Chi non conosce l'uomo-locomotiva, il Bargossi, che ha corso ormai quasi tutta l'Europa ed ora vuol recarsi negli Stati Uniti d'America per sfidarvi i più veloci yankees degli Stati Uniti? Per chi nol sa, il Bargossi è nativo di Forlì, di statura piuttosto bassa, bruno, occhi neri, capelli neri crespi, ampio torace, ventre asciutto, gambe di acciaio, piedi di granito. Bisogna dir così, perché ormai ha corso tanto, che non si sa spiegare come abbia potuto resistere. Ad onta dei suoi 35 anni circa, è ancora agile, snello, leggierissimo e nelle corse di resistenza, nessuno lo vince." (Da un quotidiano del 1883)
12,00