Libri di Andrea De Marchi
Scrivere sui quadri: Ferrara e Roma. Agucchi e alcuni ritratti rinascimentali
di Andrea De Marchi
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Di
anno edizione: 2004
pagine: 119
Un incunabolo della nuova pittura senese alla fine del Duecento. Alle radici del Maestro di Città di Castello (Nerio di Ugolino?)
di Andrea De Marchi
Libro: Copertina morbida
editore: Mandragora
anno edizione: 2022
pagine: 80
Il volumetto analizza in modo sistematico e puntuale la Madonna col Bambino benedicente, opera del tutto ignota agli studi fino al 2001 quando - appartenente a una collezione privata - fu pubblicata da Gaudenz Freuler sulla «Revue de l'art», con una riproduzione in bianco e nero e priva di un ampio commento, ma con una attribuzione al Maestro di Città di Castello. I numerosi fori a vista dimostrano che fu venerata in età moderna, ma in un luogo sconosciuto; sicuramente era il centro di un pentittico caratterizzato dai santi a mezzo busto sotto centine riquadrate e sormontate da cuspidi, tipici della tradizione senese nel passaggio tra Due e Trecento attorno alla bottega di Duccio di Buoninsegna. Andrea De Marchi si concentra su una stringente analisi iconografica che, attraverso serrati confronti con altre opere e con i loro particolari - secondo un ritmo incalzante e sapiente, tipico dell'autore, capace di muoversi con assoluta maestria tra dipinti, affreschi, vetrate ecc. -, arriva a delineare un profilo autoriale e una collocazione cronologica del dipinto. Grazie a questa Madonna col Bambino benedicente è possibile sostanziare una prima storia del Maestro di Città di Castello che si rivela essere uno dei seguaci di Duccio della prima ora. Forse il maggiore.
Da Genova a Siena all'ombra di Barnaba da Modena e Taddeo di Bartolo. Esegesi di una testimonianza giovanile di Gregorio di Cecco
di Andrea De Marchi
Libro: Copertina morbida
editore: Mandragora
anno edizione: 2020
pagine: 32
Una tavola dei primi anni venti del XV secolo raffigurante la Madonna allattante il Bambino fra san Giovanni Battista, san Pietro, san Paolo e sant'Antonio abate ci restituisce la misura di un maestro senese capace di recuperare il prestigio antico della crisografia bizantina, riversandolo in un'opera di grande e sperimentale poesia: Gregorio di Cecco di Luca, pittore raro e squisito, morto giovane nel 1424. Socio di Taddeo di Bartolo nella policromia del polittico della Madonna del Magnificat di Sant'Agostino a Siena, già iscritto col nome di entrambi, si affermò nella sua opera principale: il polittico per l'altare della Visitazione nel transetto destro del Duomo di Siena, finito nel 1423. Nel volume Andrea De Marchi sconfessa l'appartenenza della tavola all'ambiente genovese - influenzato da Barnaba da Modena - per riconsegnarla al suo autore, trovando in quest'opera di Gregorio di Cecco il discrimine tra il debito verso il magistero di Taddeo di Bartolo e uno stile personalissimo. La delicatezza di Gregorio di Cecco, infatti, sfuma i caratteri di asprezza del maestro, cercando di conferire maggiore leggerezza alle forme attraverso una pittura dai delicati impasti cromatici. I personaggi severi che caratterizzano i dipinti di Taddeo, sono sostituiti da figure dal chiaroscuro più soffice, dove più sottile è l'indagine psicologica.
Narrazioni fiorite. Trittici di Giovanni di Corraduccio per Trevi
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. Orfini-Numeister
anno edizione: 2022
pagine: 180
Giovanni di Corraduccio, pittore folignate attivo a cavallo fra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento, lasciò numerosi affreschi non solo in patria, ma in una più vasta zona appenninica, da Montefalco a Fabriano, da Assisi a Camerino. Fu delicato interprete della stagione tardogotica, affabulatore colorito e coinvolgente. Le sue pitture su tavola sono invece decisamente rare. Si tratta di trittici dominati dalla dimensione narrativa, alcuni addirittura popolati di storiette, dalla struttura decisamente insolita. Curiosamente ne conosciamo quattro e tre vengono con certezza da Trevi: due sono pezzi essenziali della Pinacoteca comunale presso San Francesco, due appartengono a collezioni private e in via del tutto eccezionale sono stati riuniti in questa mostra curata da Andrea De Marchi.
Muziano. Il san Matteo Contarelli e altro
di Andrea De Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2016
pagine: 72
Collezione Doria Pamphilj. Catalogo generale dei dipinti
di Andrea De Marchi
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2016
pagine: 456
Il volume è il primo catalogo completo della celebre quadreria Doria Pamphilj. Pur con grande sintesi, offre numerose notizie sulla storia critica, fisica e amministrativa della raccolta. Di essa sfrutta l'antico radicamento, riportando attribuzioni, provenienze e spostamenti delle opere lungo i secoli. Ma dà conto anche di temi in genere non rintracciabili o trascurati, come restauri e cornici. Il testo - frutto di una lunghissima indagine condotta su carte d'archivio, pagine di letteratura critica, fotografie, paragoni tra le opere, in parallelo a una pratica concreta sui due versi di ogni dipinto contiene moltissimi chiarimenti e fornisce uno strumento di studio di grande rilevanza, senza confronti nell'intero panorama scientifico ed editoriale.
'600 a spicchi. Classicismo e non
di Andrea De Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2015
pagine: 80
Daniele da Volterra e la prima pietra del Paragone
di Andrea De Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2014
pagine: 64
Revelations. Discoveries and rediscoveries in italian primitive art
di Andrea De Marchi
Libro
editore: Centro Di
anno edizione: 2013
La pala d'altare. Dal polittico alla pala quadra
di Andrea De Marchi
Libro
editore: Art & Libri Firenze
anno edizione: 2012
pagine: 276
Dispense del corso di Laurea in Storia dell'Arte anna accademico 2011-2012. Testo con CD allegato contenente le illustrazioni a colori.