Libri di Bernard Berenson
Vedere e sapere
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2022
pagine: 112
Attraverso un fulmineo, mirabile volo nella storia dell'arte di ogni tempo e paese, dalle pitture rupestri agli impressionisti, Bernard Berenson (1865-1959) qui analizza il rapporto tra visione e conoscenza, tra «vedere» e «sapere». Intransigente difensore dei canoni classici in arte, strenuo avversario dell'arte astratta - da lui interpretata come un aspetto della decadenza del nostro tempo, come la negazione nichilista della visione e della ragione, come «il deliberato proposito di distruggere l'accumulato tesoro di tradizioni, di infinite passioni, di somme abilità duramente conquistate dall'uomo nel corso dei secoli» - Berenson, nella sua estrema vecchiezza (scrisse Vedere e sapere nel 1954, pochi anni prima della morte), lancia un messaggio di fede e di speranza sui destini dell'arte e dell'uomo: «Profetizzo una nuova sintesi tra "vedere" e "sapere", che porterà l'artista, e con lui l'umanità tutta, a nuove visioni, a nuove creazioni». Un imponente apparato iconografico accompagna e asseconda questo straordinario viaggio nella storia dell'arte.
Voci e riflessioni (1941-1944)
di Bernard Berenson
Libro: Copertina rigida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2022
pagine: 640
Nel pieno della seconda guerra mondiale Bernard Berenson, il grande critico d'arte e studioso del Rinascimento, è in Italia, a Firenze. Cresciuto in America ma toscano di adozione, Berenson vive buona parte di quegli anni di lotta e paura nella villa dei Tatti, tra le mura antiche vigilate da Giotto, Ambrogio Lorenzetti, Ercole de' Roberti. Qui, tra il 1941 e il 1944, alimenta le sue ricerche enciclopediche, dai geroglifici delle piramidi agli affreschi perduti di Mantegna, rilegge Benedetto Croce, Bergson, i versi di Shelley. Ma la bellezza non basta a tenere lontana la barbarie, e così le letture, gli incontri, le fughe improvvise dell'umanista riflettono l'avanzata del fascismo, le conseguenze delle leggi razziali, testimoniano la sua precaria libertà. I Tatti diventano il confino volontario di un pellegrino della bellezza, che in questo libro si racconta mentre vede intorno a sé salire "una marea che minacciava di sommergere e inghiottire quel che faceva la sua ragione di vita e il bene più prezioso di una civiltà". "Se le aspirazioni verso il bene e il bello sopravviveranno, che forma prenderanno, che espressione troveranno nelle arti verbali e visive e della musica? Non possiamo immaginarlo più di quanto un greco del tempo di Pericle avrebbe potuto prevedere le cattedrali di Chartres o di Reims, le tragedie di Shakespeare, la musica di Beethoven, di Wagner o di Strauss". Introduzione di Vittorio Sgarbi.
Viaggio in Sicilia
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 176
«Questo è l'ultimo giorno del mio viaggio. Sono salito sul monte Pellegrino in una splendida mattinata, e sono stato colto da tristezza al pensiero di lasciare così grandiosa e impareggiabile bellezza. Se soltanto uno potesse impadronirsene e serbarla entro di sé, sarebbe un dio».
L'arco di Costantino o della decadenza della forma
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 136
«La condizione ideale, per chi voglia condurre una indagine sulla decadenza e la rinascita delle arti figurative, sarebbe di studiarle in un ambiente storico-geografico nel quale l'evoluzione si sia prodotta simultaneamente in ogni parte. Questa situazione ideale poté forse verificarsi in età remote - così remote che né caratteristiche locali né tanto meno genialità individuali potevano avere un peso. Ma anche lo studio delle arti preistoriche - aurignaciane, maddaleniane, solutreane, e quanti altri nomi si danno alle fasi aurorali dell'umana civiltà - ci è precluso. Malgrado dunque il desiderio d'investigare il problema della decadenza e rinascita delle arti in astratto, prescindendo da contingenze storiche, dobbiamo rassegnarci a studiarlo in concreto, in un periodo abbastanza vicino a noi, perché la storia ci sia più generosa in quantità e qualità di materiale superstite. E un tale periodo lo possiamo trovare nei dodici secoli circa di arte eurasiatica che vanno da Costantino il Grande a Carlo V. Le nostre ricerche si appunteranno perciò su questo lasso di tempo. Volta a volta, cominceremo con l'esaminare gli elementi decorativi dell'opera d'arte, e durante tale esame ignoreremo la storia - materiale, spirituale, politica e sociale - del suo tempo. La nostra attenzione non si fermerà, se non fuggevolmente, su questioni tecniche e su interpretazioni etiche o metafisiche. Ci dedicheremo interamente ad appurare la successione dei mutamenti che ebbero luogo nella produzione artistica dei dodici secoli sopra indicati. Quando tale successione sembri promettente, faremo qualche incursione in regioni o epoche diverse, per controllare se anche là si verifica la medesima evoluzione. In caso affermativo, potremo lasciarci tentare a concludere che certe sequenze tendono a ripetersi secondo un medesimo ordine in qualsiasi luogo».
Caravaggio. Delle sue incongruenze e della sua fama
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 176
«Questa volta mi occuperò del Caravaggio. Finora, sia me ne mancasse l'agio, sia la mia curiosità non fosse stimolata abbastanza, o forse per la combinazione delle due cause, non mi sono mai dato la pena di entrare in dimestichezza col Caravaggio. Accade, nella vita, di sentir parlare di questa o quella persona che gli amici reputano affascinante, e tuttavia essa non viene a far parte della nostra intima cerchia anche dopo ripetuti incontri. Poi, un caso fortunato dissipa il velo opaco che ci tratteneva dall'approfondire quei rapporti saltuari, e viene il gusto e la voglia di contatti più stretti e di una conoscenza completa. Comincerò con l'esaminare le opere superstiti del nostro pittore. Fino a pochi decenni or sono, la sua personalità di artista era nebulosa come quella di un Leonardo o di un Giorgione prima degli studi morelliani. Qualsiasi tela presentasse, in forti contrasti di luce, volgari e obesi giganti sacrilegamente atteggiati a Cristo o ad apostoli, figure con piumacci, baraonde di uomini e di donne dall'aspetto vizioso e alticcio, giovinastri occupati a giocare ai dadi o a barare alle carte, o più dignitose scene di concerti, veniva senz'altro attribuita a lui. Non così oggi. Il Caravaggio ha cessato d'essere una categoria o una specie, e ha riacquistato una personalità artistica definita quanto quella di Leonardo, o almeno quanto quella di Giorgione. Studierò soltanto i quadri che gli appartengono in modo indiscusso, secondo il giudizio dei più competenti. Intorno a essi mi lascerò andare a dire qualunque cosa mi passi per la testa, una testa che ha meditato per molti anni sull'arte, dal punto di vista estetico, storico, morale. E, infine, mi prenderò la libertà di esprimere quanti pensieri l'esame dell'opera caravaggesca mi ha suggerito».
Estetica, etica e storia nelle arti della rappresentazione visiva
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 207
«L'opera della mia vita è stata di "vivere" l'opera d'arte, di girarla e rigirarla sul palato del mio spirito, di meditare e sognare su di essa; poi, nella speranza di meglio comprenderla, di scriverne. Il regno dell'arte è un mondo, in sé e per sé, fondato su ciò che è attuale. Ci offre, quando siamo esauriti dallo sforzo di distaccarci dalla confusione e dal ronzio dell'attuale, il riposo e il refrigerio che bramiamo prima di prendere il volo e d'innalzarci alla regione dei concetti, delle astrazioni, della matematica pura. È un regno in cui non possono trovar luogo reazioni di piacere fisico o di pena fisica, poiché né quello né questa possono attraversarne le frontiere senza lasciare indietro ogni principio attivo. È un regno al di là della sensazione fisica, e tuttavia è un regno che non può non servire di modello e d'ispirazione a ciò che è attuale. È il regno delle sensazioni immaginarie».
I pittori italiani del Rinascimento
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2020
pagine: 232
«Fu mia intenzione abbozzare in questo volume una teoria delle arti; specialmente delle arti della figura, ed in quanto si manifestano in forme pittoriche. Prescelsi esempi italiani, non soltanto perché mi trovo ad avere più intima conoscenza dell'arte italiana, ma perché l'Italia è il solo Paese dove le arti della figura siano passate per tutte le fasi: dall'inetto al sublime, da forme semibarbare agli estremi fastigi della bellezza intellettuale; per ricadere in condizioni barbariche a malapena dissimulate sotto gli spogli logori e stinti dell'età superba. Trattai di ciò che costituisce le arti del disegno, e, più precisamente, le arti della figura». Con uno scritto di Flavio Caroli.
Pellegrinaggi d'arte
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 206
"In passato, quando mi ponevo di fronte a un lavoro d'arte, la sua appartenenza a una particolare serie di lavori, a una certa epoca, a una determinata scuola, mi assorbiva in modo così completo ch'esso perdeva per me la propria specificità. Era mia regola costante, allora, cercar di conoscere tutto quello che si sapeva in proposito. Non intendo dire dell'oggetto in questione, bensì del genere al quale apparteneva: cristiano dei primi secoli, bizantino, romanico, gotico e così via. Mi sprofondavo interamente nell'uno o nell'altro di quei grandi capitoli e li vivevo in serie successive. L'individuale, lo specifico lavoro artistico da cui avevo preso le mosse non era che un ago dentro il mucchio di fieno costituito dal suo genere: un ago da scoprire, il giorno che ne avessi avuto voglia, sulla scorta delle indicazioni affidate alla memoria o alla carta. (...) Ora capisco bene di aver perduto gran parte di quanto in passato mi accompagnava come un patrimonio sempre disponibile. Ho perduto memoria di fatti e di nomi, ho perduto moltissimo di quanto costituiva il corredo dottrinale riferentesi a questa o a quell'opera: quasi tutto ho perduto, ma non la prospettiva e la processione del tempo, ossia ciò che costituisce il senso da cui la cultura viene generata." (Bernard Berenson). Con uno scritto di Emilio Cecchi.
Piero della Francesca, o dell'arte non eloquente
di Bernard Berenson
Libro: Copertina rigida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2019
pagine: 71
Piero della Francesca di Bernard Berenson è un'opera irriverente e rivoluzionaria, un testo cardinale della critica d'arte novecentesca. Berenson insegue la bellezza nascosta e silenziosa a partire dall'arte classica, attraverso le luminose prove medievali, fino alle soglie della modernità di Cézanne, Degas e van Gogh. Perché l'arte è senza tempo, come eterno e sempre nuovo è lo stupore che suscita in noi. Introduzione di Vittorio Sgarbi.
Viaggio in Sicilia
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 52
«Questo è l'ultimo giorno del mio viaggio. Sono salito sul monte Pellegrino in una splendida mattinata, e sono stato colto da tristezza al pensiero di lasciare così grandiosa e impareggiabile bellezza. Se soltanto uno potesse impadronirsene e serbarla entro di sé, sarebbe un dio».
Lorenzo Lotto
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2017
pagine: 231
Solo il tarda età Bernard Berenson (1865-1959) si appassionò a Lorenzo Lotto e decise di consacrarsi al compito di "arrivare a distinguere le opere autentiche da quelle che gli sono comunemente attribuite". Così, da un unico nodo di ammirazione estetica e di intuizione metodologica, nascevano allo stesso tempo quell' "arte dell'attribuzionismo" che avrebbe reso Berenson uno dei massimi esperti mondiali di arte rinascimentale italiana e questo celebre libro che, pubblicato nel 1895, e ristampato in nuova versione nel 1955, avrebbe provocato la riscoperta di un artista che era stato per secoli quasi ignoto. "Per capire bene il Cinquecento, conoscere Lotto è importante quanto conoscere Tiziano", ebbe a dichiarare Berenson, rintracciando nelle "fluttuazioni dello stile lottesco, tanto fedele a se stesso quanto bizzarro e imprevedibile nella sua linea di sviluppo" due tratti dominanti che documentano l'aspetto meno noto della sensibilità rinascimentale italiana: una tensione religiosa vicina ai temi della Riforma e un'attenzione psicologica che fa di Lotto il più interessante ritrattista italiano.
Sassetta. Un pittore senese della leggenda francescana
di Bernard Berenson
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2015
pagine: 126
"Sono lungi dal ritenere che i pannelli qui esaminati, che trattano della leggenda del Santo serafico, abbiano saputo trarre dagli eventi raffigurati tutto il loro significato spirituale. Un grande maestro cinese sarebbe stato indubbiamente più all'altezza del compitò: mi limito a sostenere che il Sassetta ha trattato questi temi con molto maggiore intonazione mistica di ogni altro artista europeo di mia conoscenza, Giotto compreso, creando un'aura più definita e dando a essa un'evocazione più poetica, anzi più religiosa. [...] Giotto, come quasi tutti i pittori europei posteriori al suo tempo, ignorava la suggestività emozionale e spirituale della composizione spaziale, e così vi sarà chiaro perché la sua visione degli episodi della leggenda francescana rimanga prosa. Quella del Sassetta, invece, con la vastità del suo cielo argenteo, ci innalza e ci trasferisce nel mondo dell'anima".