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Libri di Carlo Emilio Gadda

I numeri e le lettere che preferisco

I numeri e le lettere che preferisco

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Henry Beyle

anno edizione: 2023

pagine: 28

Nella risposta a una banale domanda – quali sono i suoi numeri e le sue lettere preferite? –, l’occasione per una concisa autobiografia, nella quale si condensano i temi e il genio linguistico di uno dei più originali scrittori del Novecento. Il primo di una serie di testi brevi di Carlo Emilio Gadda, in programma per le Edizioni Henry Beyle.
20,00
Giornale di guerra e di prigionia

Giornale di guerra e di prigionia

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2023

pagine: 626

Per il sottotenente Gadda, che l’aveva auspicata come «necessaria e santa», la Grande Guerra si rivela uno scontro durissimo. Più ancora che con il nemico, con ciò che scatenava in lui un’indignazione così violenta da sfiorare la «volontà omicida»: la meschinità della «vita pantanosa» di caserma, che spegne ogni aspirazione alla lotta; l’incompetenza dei grandi generali; l’«egotismo cretino dell’italiano» che di tutto fa una questione personale; l’indegnità morale dei vigliacchi, degli imboscati e dei profittatori, che costringevano gli alpini a marciare con scarpe rotte: «se ieri avessi avuto innanzi un fabbricatore di calzature, l’avrei provocato a una rissa, per finirlo a coltellate» confessa. Ma lo scontro più lacerante, e fondatore, è quello che Gadda ingaggia con sé stesso: con l’orrore e la tristezza della solitudine, con un «sistema nervoso» viziato da «una sensitività morbile», con una insufficienza nell’agire che gli impedisce di tradurre in atto i tesori di preparazione tecnica, senso di sacrificio, spirito di disciplina che abitano in lui: «Mi manca l’energia, la severità, la sicurezza di me stesso, proprie dell’uomo che... agisce, agisce, agisce a furia di spontaneità e di estrinsecazione volitiva». La disfatta di Caporetto e la prigionia in Germania peseranno come un macigno sul bilancio della partecipazione di Gadda alla guerra, ma il tempo dimostrerà che l’officina del Giornale – primo sofferto atto di conoscenza del mondo e della propria realtà psichica – segna la nascita del più grande prosatore italiano del Novecento.
35,00
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2023

pagine: 370

Nel giro di pochi giorni, nel marzo del 1927, un furto di denaro e gioielli ai danni di una svaporata e fantasiosa vedova, la contessa Menegazzi, e poi l'omicidio della ricca, splendida e malinconica Liliana Balducci, sgozzata con ferocia inaudita, incrinano la decorosa quiete di un grigio palazzo abitato da pescecani, in via Merulana, come se una «vampa calda, vorace, avventatasi fuori dall'inferno» l'avesse d'improvviso investito — una vampa di cupidigia e brutale passione. Indaga su entrambi i casi, forse collegati, Francesco Ingravallo, perspicace commissario-filosofo e segreto ammiratore di Liliana: ma la sua livida, rabbiosa determinazione, il suo prodigioso intuito per il «quanto di erotia» che ogni delitto nasconde e le pressioni di chi pretende a ogni costo un colpevole da dare in pasto alla «moltitudine pazza» non basteranno ad aver ragione del disordine e del Male. L'inchiesta sui torbidi misteri del «palazzo dell'Oro» gli concederà, al più, la medesima, lacerante cognizione del dolore di Gonzalo Pirobutirro. Giallo abnorme, temerario, enigmatico, frutto della irresistibile attrazione che su Gadda esercitavano il romanzo e i crimini tenebrosi ma insieme di una tensione conoscitiva che finisce per travolgere ogni possibile plot, il Pasticciaccio è anche il ritratto di una città e di una nazione degradate dalla follia narcisistica del Tiranno, dove si riversa a ondate tumultuose una realtà perturbata e molteplice — e dove, a rappresentarla, sono convocate, in uno sforzo immane, tutte le risorse della nostra lingua, dei dialetti, delle scienze e delle tecniche.
14,00
Romanzi e racconti. Volume Vol. 2

Romanzi e racconti. Volume Vol. 2

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2022

pagine: 1344

Attraverso geniali miscugli dialettali, gerghi, tecnicismi e linguaggi diversi, e grazie al continuo e imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali, Carlo Emilio Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana. Nutrito di cultura umanistica e scientifica, acceso di ribollenti umori e di un'acuta passione morale e civile, si può considerare al tempo stesso un grande scrittore sperimentale e un classico. In questo volume: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (redazione di «Letteratura», 1946-47) a cura di Giorgio Pinotti La meccanica a cura di Dante Isella Accoppiamenti giudiziosi a cura di Raffaella Rodondi Racconti dispersi a cura di Dante Isella Racconti incompiuti a cura di Dante Isella.
18,00
Romanzi e racconti. Volume Vol. 1

Romanzi e racconti. Volume Vol. 1

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2022

pagine: 912

Attraverso geniali miscugli dialettali, gerghi, tecnicismi e linguaggi diversi, e grazie al continuo e imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali, Carlo Emilio Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana. Nutrito di cultura umanistica e scientifica, acceso di ribollenti umori e di un'acuta passione morale e civile, si può considerare al tempo stesso un grande scrittore sperimentale e un classico. In questo volume Lo strano ingegner Gadda di Gianfranco Contini Presentazione di Dante Isella La Madonna dei Filosofi a cura di Raffaella Rodondi Il castello di Udine Appendice al «Castello di Udine» a cura di Raffaella Rodondi L'Adalgisa (disegni milanesi) a cura di Guido Lucchini La cognizione del dolore a cura di Emilio Manzotti.
15,00
La cognizione del dolore

La cognizione del dolore

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 381

A Lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. Lui, don Gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, è divorato da un male oscuro, quello che «si porta dentro di sé per tutto il fulgurato scoscendere d’una vita». Lei, la Signora, è ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell'altro figlio (il «suo sangue più bello!») a una spettrale sopravvivenza. Li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore – preludio al più atroce degli epiloghi. Intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un'immaginaria terra sudamericana identica alla nostra Brianza, vessata dai Nistitúos provinciales de vigilancia para la noche ‒ che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione ‒, assediata da robinie e banzavóis, disseminata di strampalate ville, popolata di «calibani gutturaloidi» che come miserabili Proci dilapidano le attenzioni della Signora. E che Gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le «figurazioni non valide». Perché il «male invisibile» da cui è affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle «parvenze»: a respingere la «cara normalità», la turpe contingenza del mondo. Anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della più dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla «rapina del dolore».
14,00
«Sono il pero e la zucca di me stesso». Carteggio 1930-1970

«Sono il pero e la zucca di me stesso». Carteggio 1930-1970

di Carlo Emilio Gadda, Alessandro Bonsanti

Libro: Copertina morbida

editore: Olschki

anno edizione: 2021

pagine: 390

Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda erano legati da una profonda amicizia che a partire dal 1930 si tradusse anche in un fitto scambio epistolare, di cui rimangono oltre 300 lettere in gran parte finora inedite. Il documento di un sodalizio tra i più significativi del Novecento letterario italiano, di una frequentazioen che attraversa le difficoltà della vita quotidiana e le tragedie della storia, in un'Italia che dai tetri anni del fascismo si evolve verso una faticosa e frastornante modernità. Con la capacità che appartiene solo ai carteggi di svelare retroscena e mostrare la realtà con scorci inconsueti, da queste pagine emergono l'intimo percorso biografico e letterario-editoriale di Gadda e il ruolo fondamentale svolto da Bonsanti nel sostenerlo e nel sollecitarlo a scrivere, consentendo una lettura dei due intellettuali a cui la critica non può portare e fino a oggi sconosicuta.
35,00
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2018

pagine: 380

Nel giro di pochi giorni, nel marzo del 1927, un furto di denaro e gioielli ai danni di una svaporata e fantasiosa vedova, la contessa Menegazzi, e poi l'omicidio della ricca, splendida e malinconica Liliana Balducci, sgozzata con ferocia inaudita, incrinano la decorosa quiete di un grigio palazzo abitato da pescecani, in via Merulana, come se una «vampa calda, vorace, avventatasi fuori dall'inferno» l'avesse d'improvviso investito — una vampa di cupidigia e brutale passione. Indaga su entrambi i casi, forse collegati, Francesco Ingravallo, perspicace commissario-filosofo e segreto ammiratore di Liliana: ma la sua livida, rabbiosa determinazione, il suo prodigioso intuito per il «quanto di erotia» che ogni delitto nasconde e le pressioni di chi pretende a ogni costo un colpevole da dare in pasto alla «moltitudine pazza» non basteranno ad aver ragione del disordine e del Male. L'inchiesta sui torbidi misteri del «palazzo dell'Oro» gli concederà, al più, la medesima, lacerante cognizione del dolore di Gonzalo Pirobutirro. Giallo abnorme, temerario, enigmatico, frutto della irresistibile attrazione che su Gadda esercitavano il romanzo e i crimini tenebrosi ma insieme di una tensione conoscitiva che finisce per travolgere ogni possibile plot, il Pasticciaccio è anche il ritratto di una città e di una nazione degradate dalla follia narcisistica del Tiranno, dove si riversa a ondate tumultuose una realtà perturbata e molteplice — e dove, a rappresentarla, sono convocate, in uno sforzo immane, tutte le risorse della nostra lingua, dei dialetti, delle scienze e delle tecniche.
18,00
Norme per la redazione di un testo radiofonico

Norme per la redazione di un testo radiofonico

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2018

pagine: 56

Che i più dignitosi accademici chiamati, negli anni Cinquanta, a collaborare al Terzo Programma Rai abbiano avuto un sussulto nel leggere l'opuscolo di norme redazionali allegato alla lettera-contratto non stupisce. Con una fermezza sotto la quale fremeva un'esplosiva ironia, li si invitava a bandire il tono dottrinale e l'esibitivo «io», incisi e litoti a catena, vocaboli antiquati o tecnici e mostruose forme verbali (come l'indigesto svelsero). Non potevano sapere che l'autore di quell'opuscolo era il più sovversivo degli scrittori italiani, per una volta nelle vesti di ligio e irresistibile anti-Gadda.
6,00
L'Adalgisa. Disegni milanesi

L'Adalgisa. Disegni milanesi

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 432

"Dopo 'I promessi sposi', non esiste, nella letteratura italiana, nessuna rappresentazione d'una città così ricca, complessa, variegata, sonora come nella bellissima 'L'Adalgisa'. Come in Manzoni, la città è Milano: la storia, la società, la psicologia, la cultura, i costumi, i riti, la lingua, l'esistenza quotidiana di Milano, di cui Gadda vuole rappresentare la totalità enciclopedica. Niente deve sfuggire al suo sguardo onnicomprensivo di storico-entomologo-mineralogista: nemmeno il minimo frammento o la minima possibilità... La sua Milano era quella moderna: tra la fine dell'Ottocento e il 1940; la Milano degli anni in cui scriveva febbrilmente romanzi destinati a rimanere incompiuti. Malgrado lo sguardo satirico, aveva per quella città un affetto senza limiti. Amava il suo senso di gruppo, l'affettuosità sincera e recitata, 'la festevolezza e allegria squillanti', la bonomia un po' sciocca, il moralismo spesso grottesco, la velocità in tutte le occasioni della vita, l'intraprendenza, il buon senso a volte assurdo, un vago alone di demenza e, soprattutto, una vocalità femminile che nessun freno poteva arrestare." (Pietro Citati)
15,00
Assalto con mine alla montagna

Assalto con mine alla montagna

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Libro rilegato

editore: De Piante Editore

anno edizione: 2023

pagine: 28

Gli scritti di Carlo Emilio Gadda apparsi su giornali e riviste rappresentano un'attività variopinta e pluridecennale: articoli di arte, divagazioni letterarie, profili di scrittori, ritratti di luoghi, articoli di tema tecnico. Un corpus che è stato largamente indagato e pubblicato, ma qualcosa può sfuggire alle maglie, come è accaduto per Assalto con mine alla montagna. L'articolo era sfuggito all'osservazione ed è stato rintracciato dal curatore lungo un percorso di ricerca dai lati anche curiosi. Pubblicato il 13 agosto 1934 nel quotidiano milanese "L'Ambrosiano", era stato ripubblicato col diverso titolo in un volume che, essendo molto raro, ha celato il testo per decenni. Il soggetto è semplice: Gadda aveva partecipato l'11 agosto al brillamento di un'enorme mina alle cave di Carrara, in un evento che attrasse molti curiosi. Ne nacque un testo che descrive con agilità giornalistica l'evento senza rinunciare all'uso del plurilinguismo virtuosistico tipico di Gadda. Esistono altri suoi testi sulla cultura del marmo, ma questo pezzo è sul piano stilistico il più interessante. Col suo ritrovamento viene inoltre dimostrato che il lavoro bibliografico su Gadda non è concluso.
30,00
La guerra di Gadda. Lettere e immagini (1915-1919)

La guerra di Gadda. Lettere e immagini (1915-1919)

di Carlo Emilio Gadda

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2021

pagine: 424

Auspicata dal ventiduenne Gadda con febbrile entusiasmo, la Grande Guerra sconvolge la sua esistenza, ma fa di lui uno scrittore: lo dimostrano, oltre allo splendido Giornale di guerra e di prigionia, pubblicato solo nel 1955, le lettere che inviò ai familiari e di cui si presenta qui un'ampia scelta. Lettere che insieme all'apparato iconografico, composto di fotografie per lo più scattate da lui stesso, ci consentono di seguire in presa diretta la sua partecipazione al conflitto, sorretta da incrollabili fermezza e senso del dovere: le estenuanti marce notturne, calzato di «scarpe animalissime», sui ghiacciai dell'Adamello, sotto il tiro degli shrapnel, alla guida di alpini «carichi bestialmente di viveri e munizioni» ma ignari di ogni «fifometro tribblo»; le soste nell'angusta, fradicia e afosa baracca ufficiali, al Rifugio Garibaldi, dove «tutti i dialetti, tutti gli accenti d'Italia» deflagrano «nelle più divertenti imprecazioni»; i «ricoveri» nella pietraia dell'Altopiano dei Sette Comuni, pieni di mosche «come un'osteria di Cinisello», con l'acqua che filtra e «tanto disordine quanto basta per farmi morire d'itterizia»; e da ultimo la disfatta di Caporetto e la prigionia in Germania, che alla disillusione e al senso di inutilità aggiungono «un'orrenda vergogna», nonché la certezza di un destino di «inelezione» e di dolore: «felici quelli a cui le granate avversarie serbarono intatto l'onore».
30,00

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