Libri di Chiara Cappiello
Briciole. Arte e fine del mondo in Theodor W. Adorno
di Chiara Cappiello
Libro: Copertina morbida
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2021
pagine: 128
Quella adorniana è una riflessione asistematica, fatta di frammenti e di briciole di pensiero. Le briciole sono macerie, ciò che resta dopo uno sgretolamento, ma anche granelli di una polvere che mette le ali all'utopia. Francofortese costretto all'esilio negli Stati Uniti, nato all'alba del ventunesimo secolo e morto all'indomani del '68, Adorno è un pensatore del Novecento, della Germania e dell'Europa, e della loro crisi. Che viene messa a fuoco anche con l'ausilio di uno specchio assai profondo: quello dell'arte. Se il cuore del filosofo batte per l'avant-garde, si avverte allo stesso tempo come la nostalgia per un'armonia perduta - o a venire. Ciò emerge sperimentando l'accostamento di Adorno ad altri grandi osservatori del Novecento cui il francofortese non guarda simpateticamente. Con costoro egli ha almeno un punto in comune: potrebbero alloggiare insieme nelle suites del lukácsiano «Hotel Abisso». Lo sguardo di ognuno di essi scruta con piglio aristocratico più o meno velato gli strapiombi della storia.
«Perdita del centro». Arte e Novecento in Benedetto Croce
di Chiara Cappiello
Libro: Copertina morbida
editore: Liguori
anno edizione: 2019
pagine: 227
«Don Antonio Cardarelli della letteratura»: questo il soprannome con cui Benedetto Croce era noto a Napoli per le sue «diagnosi e prognosi letterarie». Anche il filosofo, insieme con altri grandi interpreti del Novecento, considera l'arte un sismografo dei moti dello spirito. All'altezza del Novecento il mondo, privo di punti di riferimento e di spinta morale, gli appare vertiginosamente sbilanciato verso la vitalità. Ha perso il centro, come si legge nella Storia d'Italia e in non poche pagine di sferzante e implacabile polemica letteraria. L'arte è lo specchio su cui si riflette la febbre che ha colpito l'Europa. Nell'officina del critico si incontra un Croce diverso da quello irrigidito nelle maglie del sistema. Lungi dal vivere nel migliore dei mondi possibili, il filosofo non si stanca di invigilare e di esercitare la critica fuori di ogni torre d'avorio, nel doloroso confronto con l'asprezza dei tempi e della storia. Tentando di trattenere quanto ormai è perduto. Prefazione di Domenico Conte.