Libri di Claudio Bartocci
Dimostrare l'impossibile. La scienza inventa il mondo
di Claudio Bartocci
Libro: Copertina morbida
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 2014
pagine: 257
Una serie di scorribande nel mondo della scienza ma anche dell'arte e dell'etica: fra intrecci di esistenze talvolta straordinarie e scontri di idee che hanno mutato la concezione stessa della realtà, questo libro prospetta in modo inedito l'avventura della conoscenza. Fra i protagonisti spiccano i matematici, che spesso trovano cose che non stanno cercando semplicemente perché queste non esistono da sempre, ma prendono forma nel percorso dell'intelligenza. I matematici ignorano i confini sia nella politica sia nel sapere. Ma se i pedanti si arroccano nel loro specialismo, Claudio Bartocci, matematico e filosofo, fa suo il detto di Popper: "Siamo studiosi di problemi, e non di discipline ". La matematica si permette il lusso di "inventare il mondo" e può costruire il nuovo perché sa distruggere i vecchi pregiudizi. E quando un problema sfida il senso comune, l'intuizione creativa rovescia il motto di Sherlock Holmes: non bisogna più abbandonare l'impossibile per l'improbabile, ma dimostrare proprio quello che non pare possibile a coloro che si sentono "padroni del pensiero".
Numeri. Tutto quello che conta da zero a infinito
di Claudio Bartocci, Luigi Civalleri
Libro: Copertina rigida
editore: Codice
anno edizione: 2017
pagine: 250
I numeri racchiudono in sé bellezza e mistero. Fanno parte della nostra vita quotidiana, sono strumenti concreti di misurazione (e di potere, in ogni sua forma) ma anche di raffinate speculazioni filosofiche e artistiche. In un viaggio che unisce meraviglia e curiosità, conoscenze scientifiche e nuove sensibilità estetiche, Claudio Bartocci e Luigi Civalleri ci accompagnano alla scoperta di una delle massime rappresentazioni culturali dell'uomo. I grandi matematici del passato e le sorprendenti proprietà dei numeri; paradossi, congetture ed enigmi; gli strumenti di calcolo, dall'abaco romano alla Summa Prima Olivetti; ma anche un percorso per immagini che capitolo dopo capitolo esplora l'affascinante dialogo tra matematica e arte.
Una piramide di problemi. Storie di geometrie da Gauss a Hilbert
di Claudio Bartocci
Libro: Copertina morbida
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 2011
pagine: 387
"Le invenzioni di ignoto reclamano forme nuove", diceva Rimbaud. E questo vale tanto per la poesia quanto per la matematica. La vicenda narrata in questo libro va dalla "scoperta" delle geometrie non euclidee alla lista di problemi che il grande David Hilbert presenta nel 1900 a Parigi, mentre la ville lumière celebra la conclusione di un secolo di progressi scientifici e tecnologici: quell'Ottocento che Claudio Bartocci ricostruisce qui nelle pieghe più sconosciute. Matematici famosi, ma anche maestri di scuola, ufficiali in prigionia, brillanti letterati e dilettanti baciati dalla fortuna si rivelano visionari costruttori di "piramidi rovesciate" che partono da un punto problematico della "superficie dei fenomeni" per ritrovarsi inaspettatamente in un mondo di idee "nuove e diverse" in cui aumentano le domande e diventano sempre più elusive e sconcertanti le risposte. Ma è così che la storia della pratica matematica, fatta di speranze e di delusioni, di false partenze e di imprevedibili successi, ci appare "palpitante di vita" e non erudizione morta e imbalsamata, simile "alla triste tigre impagliata di qualche museo del passato".
Zerologia. Sullo zero, il vuoto e il nulla
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 194
Metti una sera a cena un matematico, e mettigli vicino un fisico e un filosofo. Così un dialogo tra amici diventa un libro: tre compagni di liceo si ritrovano per intrecciare la nozione matematica di zero, quella fisica del vuoto e quella filosofica del nulla, ricostruendo un'avventura che attraversa tutta la storia del pensiero. Ma cosa accomuna questi tre concetti? Di certo lo scandalo del paradosso: un numero per il "non essere", indispensabile ma inafferrabile; un "vuoto" che "riempie" la nostra vita quotidiana e che resta un concetto di frontiera della fisica moderna; un'assenza e una mancanza, una negazione effervescente e pensosa che ci attrae fino ai bordi del mondo.