Libri di Elio Bertolina
Lettere dall'Argentina. L'emigrazione in Alta Valtellina
di Elio Bertolina, Maria Pia Bertolina
Libro: Copertina morbida
editore: Alpinia
anno edizione: 2018
pagine: 208
Contadini d'estate, artigiani migranti d'inverno: una costante sociale delle vallate alpine. È così anche nel Bormiese dove nella seconda metà dell'800 inizia l'emigrazione verso le Americhe: i più partono per l'Argentina dove si parla anche italiano. Il padre di Cecilia, già migrante in Svizzera, si stabilisce vicino a Buenos Aires dove come calzolaio guadagnerà di più. Non è sicuramente il primo perché presto incontra il futuro genero, da anni carpentiere in un'importante società ferroviaria, e intrattiene rapporti con compatrioti provenienti da Bormio e Valli. 'Lettere dall'Argentina' raccoglie 63 lettere scritte col cuore e inviate in Italia, accorati messaggi testimonianza di profonda corrispondenza d'affetti, sofferta nostalgia, partecipato interesse per gli eventi della comunità d'origine. Ogni lettera è un imperdibile momento d'intensa comunione perché "solo per scritto si può contraccambiare l'affetto", un prezioso strumento per vivere superando "la lontananza che divide". La minuta calligrafia occupa ogni spazio disponibile, obbligati da pesanti tariffe della posta aerea a usare carta leggera e trasparente che rende difficile l'utilizzo di entrambe le facciate.
Meglio tardi che mai. Una testimonianza epistolare dell'emigrazione dei calzolai in Canton Ticino e della vita contadina in Valfurva tra Ottocento e Novecento
di Elio Bertolina, Maria Pia Bertolina
Libro: Copertina morbida
editore: Museo Etnografico Tiranese
anno edizione: 2015
pagine: 389
La mia ént, la nòsa ént. La mia gente, la nostra gente. La memoria del passato archivio del futuro
di Elio Bertolina
Libro: Copertina morbida
editore: Alpinia
anno edizione: 2017
pagine: 128
Elio Bertolina con "La mia ént, la nòsa ént (La mia gente, la nostra gente)" scrive per raccontare anni di interviste a persone comuni, aneddoti, curiosità, sintesi di una vita vissuta tra la sua gente, tra la nostra gente. Storie semplici, ma storie della nostra gente, dei nostri avi. Per tutti, ma soprattutto per i giovani dell'alta Valtellina, perché dal passato traggano quegli insegnamenti e quell'esperienza necessari per costruire un futuro, restando auspicabilmente a vivere e a far vivere questo splendido territorio. Comprendere il presente per costruire il futuro. Su queste tematiche, da anni, lavora Elio Bertolina che, tracciando semplici e arguti spaccati del territorio della sua valle, con lucidità ci dona questo scorcio della vita di una volta nel nostro territorio.
A guarda indré par traguardar inànt. Uno sguardo sul passato della Valfurva
di Elio Bertolina
Libro: Copertina morbida
editore: Alpinia
anno edizione: 2014
pagine: 240
Il passato della Valfurva, in Alta Valtellina, torna a farsi presente volgendosi "a guardar indré" con nuove testimonianze e vecchie fotografie. Gli avvenimenti che scandivano il trascorrere del tempo nella comunità forbasca diventano agili capitoli: dalla monticazione, il rituale della fine fienagione sui maggenghi, la macellazione del maiale, ai ricordi di guerra, "l'alegrìa di bagài" dentro e fuori la scuola, la devozione religiosa che, con preghiere e giaculatorie, ritmava la giornata di ognuno in attesa della "mésa granda da la festa". "Fare di necessità virtù", una regola che ha sempre accompagnato l'esperienza del fare della gente di montagna, diventa ossessione ricorrente nel percorso di "una vita a cambièr lorédi". Nelle pagine finali vari personaggi danno vita a una singolare antologia di divertenti quanto irripetibili situazioni.
La val di Ciurcègl'. Centocinquanta istantanee nella Valfurva di una volta
di Elio Bertolina
Libro: Copertina morbida
editore: Alpinia
anno edizione: 2012
pagine: 192
Detti, facezie ed arguzie popolari di cento e più anni di Valfurva, raccolti in questo volume con passione. Perché non si dimentichi. I "ciurcegl'" sono i ramoscelli di poco conto che da verdi virgulti se tagliati, rinsecchiscono a terra. Fragili, trascurabili, umili "ciurcegl'" che in tempi non troppo lontani erano indispensabili per accendere il fuoco, quando nelle case delle nostre vallate si faceva economia persino della carta. I "ciurcegl'" sono la metafora di quei tempi, il loro crepitìo era repentinamente seguito dalle fiamme che illuminavano i volti della famiglia riunita attorno al "cendré", che davano calore e colore alle parole, ai racconti, alle storie tramandate di padre in figlio.