Libri di Franco Milanesi
Il tempo inquieto. Per un uso politico della temporalità
di Franco Milanesi
Libro: Copertina morbida
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 147
Se l'organizzazione e il controllo dello spazio sono propri della sovranità politica, la dimensione del "politico" è, non meno, strettamente legata a un razionale uso della temporalità. Dopo una prima fase, in cui la ciclicità naturale riduce ogni istanza modificativa, la politica moderna si distacca dalla concezione destinale dell'umano svolgendo e utilizzando i modi del tempo. Il passato, la memoria e la storia per radicare negli eventi trascorsi la propria identità e progettualità politica. Il presente, come il tempo dell'occasione per la trasformazione o il governo della realtà effettuale. Il futuro come proiezione strategica e attesa. Questo modello collassa a partire dagli ultimi decenni del Novecento quando si impone il "presentismo", un regime temporale segnato dalla concentrazione sul presente, esaltato e accelerato dalle pratiche del consumo. Un ritorno all'eterno ritorno dell'identico, un dominio dell'attualità in cui la politica è ridotta a risposta rapida alla contingenza più stretta. Un rilancio della politica - la scommessa per una sua rinnovata forza vitale - non può dunque non passare per una "distensione" del pensiero e dell'agire lungo l'intero arco della temporalità, attivando il passato, sollecitando il presente, progettando il futuro.
Nel Novecento. Storia, teoria, politica nel pensiero di Mario Tronti
di Franco Milanesi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 308
Il testo percorre la biografia intellettuale di Mario Tronti (Roma, 1931) dai primi scritti degli anni Cinquanta fino agli interventi teorici più recenti. Una riflessione intrecciata sia con le vicende politiche e sociali italiane sia con il dibattito internazionale in ambito marxista. Un pensiero che costituisce un punto di riferimento imprescindibile della cultura contemporanea, in particolare per la funzione paradigmatica assunta dai concetti di "operaismo" e di "autonomia del politico". Dopo gli anni Settanta Tronti si è costantemente confrontato con l'intero arco problematico del politico, affrontando in modo innovativo le questioni dell'organizzazione e della trascendenza politica, della formazione dell'antagonismo di classe e del significato dell'esperienza comunista nel Novecento.
Ribelli e borghesi. Nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice 1914-1933
di Franco Milanesi
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 2011
pagine: 304
La prima guerra mondiale segna la crisi dei fondamenti della modernità europea e apre una fase di sperimentazione sociale, politica e culturale. Nel campo di forze indirizzato al superamento della forma borghese, il nazionalbolscevismo e la rivoluzione conservatrice rappresentano espressioni significative, estranee sia alla democrazia liberale e socialista, sia al fascismo e al comunismo sovietico. Al loro interno emergono figure di militanti e intellettuali come Junger, Niekisch e von Salomon. A partire dagli anni Trenta la repressione e il conformismo contribuiscono all'esaurimento delle innovazioni emerse da questi movimenti antisistema.
Dietro la lavagna
di Franco Milanesi
Libro: Copertina morbida
editore: Giraldi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 111
Militanti. Un'antropologia politica del Novecento
di Franco Milanesi
Libro
editore: Edizioni Punto Rosso
anno edizione: 2010
pagine: 160
A partire dal primo dopoguerra del Novecento la politica tende ad uscire dal suo alveo istituzionale e ad investire il corpo sociale, irradiandosi in profondità nel mondo della vita. Il militante rappresenta il punto di soggettività di questa vicenda, il protagonista che attraverso l'impegno diretto pensa, progetta e opera per la modificazione dello "stato di cose" esistente. Sdegno, rifiuto, ribellione sono i primi passaggi di un percorso di politicizzazione delle soggettività che si sostanzia infine nelle grandi strutture ideologiche e organizzative. La potenza, le pieghe di senso e le costitutive tensioni di questi militanti devono essere restituite in tutta la loro pienezza, per mostrare quanto il bisogno politico, come desiderio di mutamento e liberazione, non sia giunto al termine della sua storia.