Libri di Gabriele Pagani
Il borgo-lavoro. Miliardari gentiluomini accendono il sogno: la "piena occupazione"
di Gabriele Pagani
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 140
“Il Borgo-lavoro”, con un insolito sottotitolo “Miliardari e Gentiluomini accendono il sogno...”, lega al concetto di pura nobiltà d’animo uomini che vengono considerati, per la loro posizione, incapaci di gratitudine e ci rivela un autore che naviga tra utopia e realtà. L’approfondimento di temi quali: monopolio, pianificazione, economia chiusa, economia “di guerra”, delocalizzazione, decrescita serena, sviluppo sostenibile... oltre che l’esplorazione di un lungo itinerario che si snoda tra villaggi operai, imprenditori illuminati e mondo rurale conducono al punto focale. Sono infatti introduttivi all’esperienza della “Città dei sogni” in Spagna: ossia cooperative federate per un totale di 80.000 operatori, dove tutti sono proprietari, nessuno - salvo illegalità - è licenziabile e sono assicurate condizioni ottimali. Il passo conclusivo conduce alla gemmazione di “Città dei sogni” attraverso l’istituto poco conosciuto della Fondazione. Esempi pratici e descrizione di modelli sperimentali – avallati dalla stella polare del Diritto – completano il modello proposto. Nozioni elementari e divulgative (cos’è il Pil, proprietà e classi sociali ecc.) completano il saggio.
L'antico comune di Lorenteggio. Dal borgo medioevale all'attuale quartiere. Vicende, tradizioni, storie, personaggi
di Gabriele Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Unicopli
anno edizione: 2022
pagine: 244
Questo volume è una ricerca di prima mano che affonda in chiave storica nelle più antiche fonti letterarie e documentali, dagli autori classici agli atti della Chiesa e del Comune, risalendo fino ai giorni nostri per una serie di interviste di recupero della memoria fatte ad abitanti della zona. La storia di questo piccolo Comune, assorbito nel 1841 da Corsico, per tornare poi nell'orbita di Milano nel 1923 comincia con le prime testimonianze di quelle che lasciano sorpresi e meravigliati e riguardano i reperti archeologici che parlano di antiche genti colà insediate e di cui non si sa nulla, se non dei reperti stessi, confinati però nei sacri testi degli archeologi, poco consultati dagli storici, forse per scarsa attenzione o, forse, per colpevole sufficienza. L'analisi è attenta e veicola considerazioni sull'antico territorio, su un latifondo esistente nel Medioevo, sull'idrografia, alimentando e stimolando interrogativi. Sembra una indiretta e appassionata richiesta di approfondimento di eventi lontanissimi nel tempo, ma che devono trovare spazio negli studi di quella che è la periferia della Milano di oggi.