Libri di Hans Belting
Immagine e culto. Una storia dell'immagine prima dell'età dell'arte
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 900
Hans Belting ha dato un contributo fondamentale allo studio della cultura figurativa e della funzione delle immagini nel mondo occidentale, per l'originalità della sua impostazione interpretativa. Ne è un esempio eminente Bild und Kult, distintosi tra i libri che hanno impresso una svolta negli studi storico-artistici per avere avviato una trattazione delle immagini di culto dall'avvento del cristianesimo alla Riforma protestante che prescinde dal concetto stesso di arte. A più di trent'anni dalla prima pubblicazione in lingua tedesca, questa nuova edizione italiana presenta, oltre a una traduzione e a una veste grafica completamente riviste, un corredo iconografico a colori arricchito anche rispetto all'edizione originale Torna disponibile così un volume imprescindibile - un classico ormai - per chiunque voglia approfondire il tema delle immagini fra Tarda Antichità e Rinascimento.
I canoni dello sguardo. Storia della cultura visiva tra Oriente e Occidente
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 400
Esistono vicende, nella storia umana, che hanno una dirompenza più inappariscente dei grandi sconvolgimenti, ma un rilievo e una durata ben maggiori. Per comprenderne le vere dimensioni sono d'ostacolo gli specialismi non dialoganti e gli arroccamenti sugli spalti identitari. Ce lo insegna in modo esemplare l'invenzione della prospettiva, argomento tra i più studiati di una storia dell'arte. Con mossa felicissima, Hans Belting spariglia le carte e mette in prospettiva la prospettiva stessa. Grazie alla sua indagine si chiariscono le alleanze tra pratiche pittoriche, dottrine artistiche, conoscenze scientifiche, e soprattutto si svela la fecondità di un paradosso: all'apice della sua fioritura, l'Occidente definì il canone percettivo, attraverso il quale ci appropriamo del mondo sotto forma di immagine, attingendo a una teoria della visione concepita quattro secoli prima da un matematico arabo nativo di Bassora, Alhazen, in un contesto religioso islamico che bandiva le immagini perché giudicate contraffazioni blasfeme della creazione di Dio. Lo scarto temporale e i travisamenti dei traduttori propiziarono inopinatamente, sulla questione nevralgica delle consuetudini visive, il cortocircuito tra due civiltà che avrebbero poi acuito la reciproca lontananza. Civiltà dello sguardo, quella occidentale, fondata sul primato dell'occhio e sulla sovranità del soggetto osservatore. Civiltà che privilegia la luce, quella araba, fedele al grafismo non iconico dell'ornamento.
Studi sulla pittura beneventana. Volume 2
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Adda
anno edizione: 2021
pagine: 518
Dopo tre anni dalla pubblicazione in italiano del volume di Hans Belting, "Studien zur beneventanischen Malerei", Wiesbaden 1968, esce il relativo 'Aggiornamento' scientifico che era stato annunciato in quella occasione. Con questo testo si vuole offrire agli studiosi del campo una visione più completa possibile di quanto fino a oggi noto, tenendo anche conto delle diverse campagne di indagini archeologiche e di restauro che hanno interessato in anni recenti molti dei siti e dei cicli pittorici che all'epoca dello scritto di Belting non erano conosciuti o versavano in non buone condizioni conservative. Il criterio cronologico e stilistico che ha guidato le nostre ricerche, la selezione dei monumenti e dei singoli casi di studio sono gli stessi scelti da Belting nel 1968, proprio in virtù della volontà di rimanere fedeli all'impianto pensato dallo studioso tedesco per il progetto originario. Per tale ragione in alcuni contesti abbiamo tenuto conto anche delle proiezioni nei secoli seguenti dei caratteri tipici della pittura 'beneventana' altomedievale.
Studi sulla pittura beneventana. Volume 1
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Adda
anno edizione: 2018
pagine: 276
Tutti gli studiosi, che si sono interessati di pittura altomedievale nel corso delle loro ricerche, si sono imbattuti in questo volume, Hans Belting, Studien zur beneventanischen Malerei, del quale hanno affrontato la lettura per tanti versi ostica ma indirizzandola alle parti più direttamente in relazione con la loro ricerca. Risulta infatti ardua la lettura nella sua interezza di questo testo, ampio e articolato, pieno di rimandi e confronti con il mondo romano, con quello bizantino, dell'Italia del nord oramai sotto i Carolingi e dei paesi d'Oltralpe, di passi difficili da comprendere in modo chiaro e da rendere in lingua italiana in maniera fluente e discorsiva; si tratta di un testo che richiede da parte del lettore una profonda conoscenza delle tematiche affrontate dall'autore e di una lingua che per molti versi, rispetto all'anno di edizione del volume, ha subìto diverse trasformazioni. Nel corso della traduzione sono state prese alcune decisioni editoriali che riguardano il testo tedesco. Per prima cosa si è cercato di rimanere più fedeli possibile a questo senza operare grandi cambiamenti; lì dove però la traduzione risultava critica, poco comprensibile e il pensiero non chiaro, questa è stata in parte modificata, chiedendo anche allo stesso autore un aiuto per interpretare al meglio il suo scritto. Al prof. Hans Belting, è stata mandata una copia della traduzione per avere il suo beneplacito sull'operazione; anche la casa editrice Franz Steiner ha collaborato dando la sua autorizzazione alla edizione.
Il capolavoro invisibile. Il mito moderno dell'arte
di Hans Belting
Libro: Copertina rigida
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 574
«Il tema di questo libro è l'ideale dell'arte assoluta, che ha guidato incessantemente la produzione artistica pur avendola sempre elusa. Questa aspirazione irrealizzabile dell'arte è spesso confusa con l'ostsessione di produrre qualcosa di veramente nuovo e originale, anche se, in effetti, il nuovo è spesso soltanto la maschera di un ideale che è ancora alla ricerca del suo posto nel mondo dell'arte». (Hans Belting) Quando, ai primi dell'Ottocento, il processo di autonomia dell'arte giunge a compimento, le opere cominciano a essere ritenute il "luogo" nel quale essa deve trovare la propria ragion d'essere, nonostante la si concepisca come assoluta e mai pienamente realizzabile. Sulla scia del celebre racconto di Balzac ll capolavoro sconosciuto, Belting conia l'immagine del "capolavoro invisibile" per designare e descrivere questo ideale irraggiungibile. Servendosi di tale immagine, l'autore scandaglia e decostruisce alcuni punti nodali delle vicende artistiche occidentali otto-novecentesche, in un racconto nel quale emerge che la corrispondenza tra l'arte come idea e l'opera come suo inveramento ha assunto una connotazione utopica.
Specchio del mondo. L'invenzione del quadro nell'arte fiamminga
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2016
pagine: 230
Il quadro come genere autonomo nasce all'inizio del Quattrocento in Italia e in Olanda. Al Sud, è il risultato di un costrutto matematico elaborato sulla base delle regole della prospettiva centrale; al Nord, mira a restituire una percezione immediata. In Italia, deve raccontare una favola; in Olanda, serve a descrivere le cose. Inventato come uno specchio del mondo da pittori quali Jan van Ejck, Robert Campin e Rogier van der Weyden, il quadro ambisce a rappresentare la realtà nella sua interezza su una piccola superficie simbolica; ambizione che ha finito per caratterizzarne tutta la storia successiva. In questo libro - riccamente illustrato - Hans Relting racconta la grande rivoluzione che allora significò la nascita del nuovo dipinto, individuandone le origini a partire dalla pittura su cavalletto e dai grandi altari dell'epoca.
Facce. Una storia del volto
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2014
pagine: 375
Dalle maschere teatrali alla mimica degli attori, dal ritratto europeo alla fotografia, dal cinema all'arte contemporanea, Hans Belting ripercorre in questo volume i diversi tentativi di fissare la vita del volto e del sé. Affascinante indagine sui vari modi in cui gli uomini hanno raffigurato sé stessi nel corso della storia, "Facce" offre innumerevoli spunti di riflessione che mettono in crisi le nostre idee più consolidate.
Antropologia delle immagini
di Hans Belting
Libro: Copertina rigida
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 340
Applicandosi a un repertorio quanto mai vasto - dai culti funerari dell'Antico Oriente alla fotografia e alle realtà virtuali dei media -, Hans Belting prosegue la sua riflessione su una storia dell'immagine che sia in grado di emanciparsi dalle coordinate della storia dell'arte. Nel seguire il delinearsi della storia culturale del corpo e parallelamente della percezione dell'attività corporea, Belting offre così al lettore il primo vero approccio antropologico allo studio diacronico dell'immagine.
La vera immagine di Cristo
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 249
Cosa è un'immagine? Perché osservando una fotografia l'uomo pretende che gli venga restituita la verità? Certo, le immagini sono finestre sul mondo reale, ma anche l'idea di realtà muta continuamente. Per rispondere a queste domande, Belting dispiega una vera e propria "antropologia dell'immagine", studiando il concetto di "persona" di Cristo come maschera visibile del Dio invisibile. Raccoglie le sue interpretazioni delle opere d'arte mentre penetra con altrettanta agilità nei problemi teorici: studia il concetto di "persona" di Cristo come maschera visibile del Dio invisibile, interroga lo statuto della sindone e quello del corpo risorto, risale alla disputa teologica sulla "vera immagine" e analizza, attraverso Dürer, Giovanni Bellini o Francisco de Zurbarán, il problema della sua rappresentabilità artistica. Dall'icona al ritratto sino alla caricatura, che spezza il difficile equilibrio tra volto e maschera, le diverse strategie figurative hanno opposto nei secoli società e religione. E la storia di queste battaglie assume per l'autore un senso estremamente attuale: rivela la posta in gioco nel dominio dei media.
Giovanni Bellini. La pietà
di Hans Belting
Libro
editore: Franco Cosimo Panini
anno edizione: 1996
pagine: 88
Antropologia delle immagini
di Hans Belting
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 359
Applicandosi a un repertorio quanto mai vasto - dai culti funerari dell'Antico Oriente alla fotografia e alle realtà virtuali dei media -, Hans Belting prosegue la sua riflessione su una storia dell'immagine che sia in grado di emanciparsi dalle coordinate della storia dell'arte. Nel seguire il delinearsi della storia culturale del corpo e parallelamente della percezione dell'attività corporea, Belting offre così al lettore il primo vero approccio antropologico allo studio diacronico dell'immagine.