Libri di Javier Zanetti
Un legame mondiale. Storie di calcio tra Italia e Argentina
di Javier Zanetti
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 240
L'Argentina ha da sempre una vicinanza ideale con l'Italia, nel calcio e nella storia. Sono molti, infatti, i 'tanos' – così vengono chiamati gli emigrati italiani – che giunsero in Sud America in cerca di fortuna, contribuendo all'anima, all'economia e alla cultura argentine. Tra loro anche Paolo Zanetti, il bis-nonno di Javier, partito dal Friuli alla fine dell'Ottocento. Il giorno in cui ha visitato Sacile, paese d'origine del bisnonno, l'ex capitano dell'Inter e della Selección ha sentito forte dentro di sé il legame indissolubile che unisce il popolo italiano a quello argentino. È un rapporto sentimentale, costruito da un vincolo di sangue e dalla grande passione per il 'fútbol'. Un legame che ha visto campioni leggendari calcare i campi da gioco, da Kempes a Maradona, da Caniggia a Batistuta, da Cambiasso a Messi. Una storia che ha patito i fischi all'inno argentino nella finale di Italia '90, ma che ha anche visto la grande festa di una Napoli che sembrava Buenos Aires per il Mondiale conquistato dall'Albiceleste in Qatar. Dal 1978 al 2022 si sono disputati dodici campionati del mondo di calcio. Di questi ben tre li ha vinti la Selección. Zanetti ripercorre questi quarantaquattro anni portando il lettore alla scoperta del suo Paese, approfondendone le tradizioni e le passioni, i momenti gloriosi e quelli bui, fino a indagare il significato culturale del tifo. Il tutto attraverso gli occhi di un ragazzo come molti in Argentina, che calcava i campetti di quartiere e sognava di indossare la 'camiseta' della nazionale, e poi di un calciatore di successo, che non ha solo realizzato quel sogno, ma è anche diventato un capitano leggendario. Intrecciando i ricordi personali all'epica di partite senza tempo, Zanetti racconta i momenti di rivalità e di contatto tra due nazioni «cugine», divise dall'oceano, ma vicinissime per scambi, tradizione e cultura.
È tutto scritto. La mia storia in 120 fasce da capitano
di Javier Zanetti
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 237
La fascia da Capitano è tutto. È la possibilità di lasciare un segno nella storia della squadra e portarla in alto, più in alto che puoi; sul tetto del mondo. È trascinare i compagni quando sono giù, esultare con loro dopo una vittoria. È farsi rispettare usando la diplomazia, anche nei momenti più difficili. Ma indossare la fascia da Capitano non è solo questo. La fascia è un simbolo da portare con orgoglio anche nella vita di tutti i giorni, fuori dal rettangolo verde: il fair play ci deve accompagnare in ogni gesto, così come l'abnegazione, la voglia di migliorare se stessi e il mondo. Questo libro ripercorre la carriera di Javier Zanetti dall'arrivo in Italia all'ultima partita giocata a San Siro, a quasi 41 anni, grazie a una carrellata delle fasce che l'amico Federico Enrichetti ha creato appositamente, domenica dopo domenica, sfida dopo sfida, per lui e per le sue mille avventure. Ci accompagneranno le parole di compagni e avversari, le immagini di imprese e cadute, dagli anni più grigi all'impegno costante nel campo della beneficenza, con la sua Fondazione Pupi, fino all'indimenticabile triplete sotto la guida di Mourinho, a quell'abbraccio, quelle parole "Grande, grande, grande" che hanno fatto il giro del mondo e lasciato un segno indelebile nel cuore di ogni tifoso.
Vincere, ma non solo. Crescere nella vita e raggiungere i propri obiettivi
di Javier Zanetti
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 135
«Questo libro è il racconto schietto e sincero di quello che mi è successo o, meglio, di quello che sono riuscito a capire di me stesso una volta che i riflettori di San Siro si sono spenti per l'ultima volta sulle mie galoppate fino alla linea di fondo.» Un grande campione diventato dirigente ci accompagna lungo il percorso che dai campi da calcio lo ha portato in uno dei business più globali del terzo millennio, e ci mostra come i princìpi appresi nello sport e nella vita siano validi e applicabili in tutte le attività professionali. Javier Zanetti, già capitano dell'Inter e della Nazionale argentina, è un'icona unanimemente riconosciuta e ammirata, portatore di valori universali che sta trasferendo anche nella sua ultima avventura. E che in queste pagine traduce in suggerimenti semplici e concreti per chiunque si trovi, in qualsiasi ruolo, a operare all'interno di un gruppo di lavoro. Dal rispetto per i ferri del mestiere alla chiarezza degli obiettivi, dalla lealtà verso colleghi e avversari alla capacità di fare autocritica, al coraggio di cercare sempre nuove sfide, Zanetti ci indica in undici capitoli altrettanti punti fermi che lo hanno accompagnato dall'infanzia, vissuta nel Dock Sud, uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, fino all'arrivo in Italia, nella grande famiglia dell'Inter, con cui ha conquistato tutti i trofei più importanti. Nel suo racconto sport e business non sono solo gli strumenti del successo individuale: tutto ha più senso se si ha come stella polare la solidarietà sociale, la vicinanza ai più deboli. Da calciatore ieri e da dirigente oggi, «il Capitano» indica nella sensibilità umana non semplicemente un dovere morale ma una chiave importante di qualunque impresa.
Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta
di Javier Zanetti, Gianni Riotta
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 308
La notte del 22 maggio 2010, quando l'Inter di Mourinho sale sul tetto d'Europa e conquista la sua terza Champions League, a sollevare per primo quel trofeo così a lungo inseguito non può che essere il capitano di tante battaglie, Javier Zanetti. Arrivato da giovane sconosciuto alla corte del presidente Moratti, nel lontano 1995, Zanetti ha legato in modo indissolubile la propria carriera alla maglia nerazzurra, ultima "bandiera" in un calcio dove i grandi campioni sono spesso fuoriclasse senza radici. Tutti, compagni e allenatori, tifosi e avversari, insieme alle qualità tecniche ammirano la tenacia e la costanza che mette in partita: oggi come vent'anni fa, per lui l'entusiasmo è sempre lo stesso, corsa e cuore, salire palla al piede a centrocampo e puntare l'uomo, macinare chilometri su chilometri sulla fascia. Del resto il suo soprannome è "El Tractor", il trattore. Un campione in campo e fuori dal campo, Zanetti ha creato la Fondazione Pupi per aiutare bambini e ragazzi disagiati di quei barrios di Buenos Aires dove è cresciuto e dove, per aiutare la famiglia, lavorava come muratore insieme al padre o consegnava il latte alzandosi alle tre del mattino. Nella notte del trionfo al Santiago Bernabeu di Madrid, qualcuno fatica a riconoscere in quel volto pazzo di gioia, con la coppa appena conquistata a mo' di cappello, l'autorevole capitano capace in campo di parlare con l'esempio più che con le urla, il campione tranquillo che tutti considerano erede di Giacinto Facchetti.
Capitano e gentiluomo
di Javier Zanetti
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2010
pagine: 139
Con 15 stagioni all'Inter - di cui 10 da capitano - e una fama di inossidabilità guadagnata sul campo, a 36 anni capitan "Duracell" Zanetti è ancora e sempre di più l'uomo dei record del club di via Durini. Arrivato a quota 700, con 137 presenze consecutive in campo, ha giocato in maglia nerazzurra più partite di Giacinto Facchetti e sta per raggiungere anche lo storico primato di Beppe Bergomi. Le leggende dicono - e lui conferma - che non passi giorno senza che il capitano si alleni: persino quello del suo matrimonio non ha fatto eccezione. Simbolo della sua squadra per il fair play, la disciplina e l'entusiasmo con cui gioca, Javier Zanetti non solo ha allineato una serie sorprendente di successi ma è un campione anche nella solidarietà con la Fundación Pupi, da lui creata a sostegno dei bambini poveri e diversamente abili della periferia di Buenos Aires. Nella nuova edizione della sua autobiografia, che contiene anche le imprese dell'ultimo anno - "la stagione migliore della mia vita", come lui stesso ha dichiarato alla "Gazzetta" - Zanetti racconta questa e le molte altre storie che hanno fatto di lui uno dei capitani più amati che l'Inter abbia mai avuto.
Capitano e gentiluomo
di Javier Zanetti
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2009
pagine: 134
"Un argentino al comando dei nerazzurri non si era mai visto prima." Per Javier Zanetti, capitano e simbolo dell'Inter, portare quella fascia è un orgoglio smisurato. Perché il suo amore per l'Internazionale ha origini lontane. Giusto per rendere l'idea, ha fatto aggiungere alla sua automobile nera una fascia azzurra che corre tutto intorno alla carrozzeria, con incastonato in un cerchio il numero 4, lo stesso della sua maglia da quando ventiduenne è arrivato segnalato da un osservatore d'eccezione, Valentin Angelillo. Perfino il bagno della sua casa è tutto piastrellato con i colori nerazzurri, e non manca ovviamente un mosaico che forma il numero 4. E pensare che da ragazzino gli allenatori lo consideravano troppo magro per poter sfondare nel calcio, mentre oggi il suo quadricipite femorale viene celebrato anche dai tifosi delle squadre avversarie. Secondo assoluto dopo Beppe Bergomi e davanti a Giacinto Pacchetti per numero di presenze con la maglia dell'Inter, il Capitano è un calciatore che a 35 anni si allena come se avesse ancora tutto da dimostrare. Ed è anche un campione della solidarietà. Subito dopo Pesplosione della crisi economica argentina del 2001, Javier Zanetti ha costituito la Fundación Pupi, usando il suo soprannome come sigla che significa "per un'infanzia integrata", per aiutare i bambini poveri e diversamente abili della periferia di Buenos Aires, con progetti di istruzione, affido, adozione, formazione sportiva, avviamento al lavoro.
Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta
di Gianni Riotta, Javier Zanetti
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 294
Arrivato da giovane sconosciuto alla corte del presidente Moratti, nel lontano 1995, Zanetti ha legato in modo indissolubile la propria carriera alla maglia nerazzurra. Ma non è un campione solo in campo: uomo di grande cuore, ha creato la Fondazione Pupi per aiutare bambini e ragazzi disagiati di quei barrios di Buenos Aires dove è cresciuto. Ripercorrendo con Gianni Riotta la propria carriera, in queste pagine Zanetti si racconta "a tutto campo", rivivendo la Partita Infinita di un ragazzino che a Buenos Aires giocava su campetti fangosi e che a quarant'anni ha vinto tutto. Ma non ha mai dimenticato che, se è arrivato a sollevare in alto infinite coppe, lo deve ai valori in cui crede, la fatica, il lavoro, la famiglia.
Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta
di Gianni Riotta, Javier Zanetti
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: 292
La notte del 22 maggio 2010, quando l'Inter di Mourinho sale sul tetto d'Europa e conquista la sua terza Champions League, a sollevare per primo quel trofeo così a lungo inseguito non può che essere il capitano di tante battaglie, Javier Zanetti. Arrivato da giovane sconosciuto alla corte del presidente Moratti, nel lontano 1995, Zanetti ha legato in modo indissolubile la propria carriera alla maglia nerazzurra, ultima "bandiera" in un calcio dove i grandi campioni sono spesso fuoriclasse senza radici. Tutti, compagni e allenatori, tifosi e avversari, insieme alle qualità tecniche ammirano la tenacia e la costanza che mette in partita: oggi come vent'anni fa, per lui l'entusiasmo è sempre lo stesso, corsa e cuore, salire palla al piede a centrocampo e puntare l'uomo, macinare chilometri su chilometri sulla fascia. Del resto il suo soprannome è "El Tractor", il trattore. Un campione in campo e fuori dal campo, Zanetti ha creato la Fondazione Pupi per aiutare bambini e ragazzi disagiati di quei barrios di Buenos Aires dove è cresciuto e dove, per aiutare la famiglia, lavorava come muratore insieme al padre o consegnava il latte alzandosi alle tre del mattino. Nella notte del trionfo al Santiago Bernabeu di Madrid, qualcuno fatica a riconoscere in quel volto pazzo di gioia, con la coppa appena conquistata a mo' di cappello, l'autorevole capitano capace in campo di parlare con l'esempio più che con le urla, il campione tranquillo che tutti considerano erede di Giacinto Facchetti.