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Libri di Jorge L. Borges

Storia universale dell'infamia

Storia universale dell'infamia

di Jorge L. Borges

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 116

Simile a un enciclopedista cinese, Borges volle accostare una sequenza di destini tenebrosi come altrettanti «esercizi di prosa narrativa». Il tono è quello, impassibile, di chi intende «raccontare con lo stesso scrupolo le esistenze degli uomini, siano stati divini, mediocri o criminali», e ritrovarle tutte in una pura «superficie di immagini». Ma chi cercasse in questi ritratti dati certi e attendibili si ingannerebbe. Ispiratore occulto è qui Marcel Schwob, che nelle sue «Vite immaginarie» inventava le biografie di uomini «che erano realmente esistiti ma di cui non si sapeva pressoché nulla». Procedimento che in Borges si inverte: «leggevo la vita di un personaggio conosciuto e la deformavo e falsificavo deliberatamente secondo la mia fantasia». Con la sua usuale sprezzatura, Borges definì una volta queste storie «l'irresponsabile gioco di un timido». Di fatto erano il primo gioiello di una nuova specie di letteratura.
10,00
Il tango

Il tango

di Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 170

Il tango, è stato scritto, è «un pensiero triste che si balla». Ma la malinconia del tango, la sua natura di scena drammatica, di lamento amoroso, di ballo lento, languido e voluttuoso, sono legate al periodo in cui si afferma nelle capitali europee (a Parigi, anzitutto) e viene universalmente accettato. Un periodo che a Borges poco interessa, perché nulla ha a che vedere con le sue origini di ballo audace e indecente, di «rettile da lupanare», come lo definiva Lugones. Per salvaguardare quelle origini lontane, nell'ottobre del 1965 Borges ha tenuto un ciclo di quattro conferenze che, fortunosamente registrate, solo di recente sono tornate alla luce e sono diventate un libro, inatteso e sorprendente. Perché nelle parole di Borges rivivono la Buenos Aires della sua infanzia – una piccola città di case basse con il patio, senza alberi, circondata da campi aperti –, le milonghe e le habanera che sono all'origine del tango, i locali infami dove lo si danzava, frequentati da guappi maestri di coltello e di ardimento, da rissosi niños bien, da magnaccia e donne di malaffare. Ma soprattutto rivive l'anima di quei tempi: la provocazione disinteressata, l'allegra spavalderia, il gusto di sfidare il più forte solo per mettere alla prova il proprio coraggio – la felicità del coraggio. Esattamente ciò che vibra nel tango originario, simbolo di felicità.
14,00
L'aleph

L'aleph

di Jorge L. Borges

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2013

pagine: 192

10,00
Il libro degli esseri immaginari

Il libro degli esseri immaginari

di Jorge L. Borges

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2006

pagine: 261

Spinto dalla passione per le strane entità sognate dagli uomini, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l'altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari affinità: così, ad esempio il Pesce dei Terremoti, un'anguilla lunga settecento miglia che porta il Giapppone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Milgardsorm dell'"Edda". L'esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare "come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio". Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati: come l'Idra di Lerna, la cui testa - sepolta da Ercole - continua a odiare e sognare, o il Minotauro. Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges: come la "gente dello specchio", ridotta a riflesso servile dall'Imperatore Giallo dopo aspre battaglie, o il funesto Doppio, suggerito "dagli specchi, dall'acqua e dai fratelli gemelli". E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l'esistenza: come lo hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa. E sempre aleggia lo humour di Borges, il quale ci spiega compassato che la qualifica di contea palatina attribuita al Cheshire provocò l'incontenibile ilarità dei gatti del luogo, donde, con ogni probabilità, il gatto del Cheshire.
22,00
Poesie (1923-1976). Testo spagnolo a fronte

Poesie (1923-1976). Testo spagnolo a fronte

di Jorge L. Borges

Libro: Copertina morbida

editore: RIZZOLI

anno edizione: 2004

pagine: 317

In una antologia personale, le più belle poesie di uno dei maggiori scrittori del XX secolo. Città che rivelano mille volti, ingannevoli, multiformi, cangianti, sempre uguali e diversi; i libri, la passione di una vita, riletti, che parlano, seducono, affascinano; i personaggi e le loro storie, gli orologi che segnano ore sempre diverse e uguali, gli specchi che riflettono e moltiplicano all'infinito una realtà sfuggente e indefinibile; i ricordi, i miti, la memoria...
11,00
L'altro, lo stesso. Testo originale a fronte

L'altro, lo stesso. Testo originale a fronte

di Jorge L. Borges

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 2002

pagine: 263

Composto, per progressivi incrementi, intorno a un nucleo originario di sei testi, riuniti sotto il generico titolo di «Altre poesie» all'inizio degli anni Quaranta, «L'altro, lo stesso» vede la luce alla fine del 1964 e costituisce la più copiosa delle raccolte poetiche borgesiane. Il volume ci consente di seguire, lungo l'arco di oltre un trentennio (il testo più antico è del 1934, e la silloge ne ingloberà di nuovi fino al 1967), l'evoluzione della scrittura poetica di Borges, dalle poesie della «crisi» successiva al declino delle avanguardie a quelle della piena maturità, contrassegnate dalla conquista di compostezza e misura formale.
20,00
L'aleph

L'aleph

di Jorge L. Borges

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1998

pagine: 172

Per molti lettori di questi ultimi decenni "L'Aleph" è il libro dove scoprirono non solo un nuovo grande scrittore, ma un nuovo modo di essere della letteratura. Fu una specie di folgorazione, che poi si trasmise a tutta l'opera di Borges. Intanto, i titoli di alcuni di questi racconti (da "Lo Zahir" a "Deutsches Requiem", da "La ricerca di Averroè" a "L'immortale") entravano nella geografia mentale dei lettori come luoghi da sempre familiari e misteriosi.
16,00
Crepúsculo de Venecia–Crepuscolo di Venezia

Crepúsculo de Venecia–Crepuscolo di Venezia

di Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Damocle

anno edizione: 2022

pagine: 40

La Venezia di Borges è una Venezia fantastica o sognata a partire dalla storia e da letture variopinte, una Venezia per la mente e lo spirito più che per gli occhi, perché non si vede ma si conosce a menadito, si immagina, si pensa e si sente, come, d’altra parte, doveva fare Borges a causa della sua cecità. Dunque, «Venezia» è un crepuscolo al quadrato (o al cubo): una vignetta su una città crepuscolare in un testo e in un libro allo stesso modo crepuscolari.
10,00
Storia della notte. Testo spagnolo a fronte

Storia della notte. Testo spagnolo a fronte

di Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 126

L’enigma del tempo che ci plasma, di un presente «fugace particella del passato», della memoria custodita dalla «vasta Biblioteca», dei nostri gesti ligi alle regole di un gioco oscuro diretto da un dio indecifrabile sono motivi familiari a chi ama Borges. Mai come in Storia della notte, tuttavia, hanno trovato un’espressione più vivida, diretta e, soprattutto, intima, tanto che l’infinita, imperscrutabile catena delle cause e degli effetti può ora tendere verso un luminoso punto di fuga, incarnato dalla donna amata: «La Torre di Babele e la superbia. / La luna contemplata dai Caldei. / Le sabbie innumerevoli del Gange. / Chuang Tzu e la farfalla che lo sogna. / ... / Sono servite tutte queste cose / perché le nostre mani si incontrassero». Ma c’è di più: oltre che l’oscurità della morte e della cecità, la «notte» del titolo evoca la capacità dell’uomo di forgiare parole e miti («Lungo il corso delle generazioni / gli uomini eressero la notte. / ... / La resero madre delle tranquille Parche / che tessono il destino»), sicché questa raccolta poetica del 1977, inframmezzata da brevi prose, andrà letta anche come un emozionante (e autobiografico) riepilogo dell’ininterrotto sforzo di «significar per verba» – di dare senso alla vita attraverso le parole.
12,00
Storia dell'eternità

Storia dell'eternità

di Jorge L. Borges

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 128

Nel 1936, quando scrisse la Storia dell'eternità, Borges lavorava in una biblioteca rionale dimenticata in un quartiere periferico di Buenos Aires, dove la topografia ortogonale della capitale argentina si frastagliava in terreni incolti e officine e ortaglie, e dove il tempo sembrava non passare mai. Fu in quel periodo che si delinearono nella sua opera i tratti che oggi chiunque definirebbe, a colpo sicuro, borgesiani, e in primo luogo l'inclinazione a considerare tutto come materiale letterario. Così, per esempio, teologia e metafisica potevano diventare ai suoi occhi cronache della vita di un personaggio chiamato eternità, del quale egli si proponeva di restituire, attraverso episodi ben vagliati, alcune delle fasi che punteggiavano una vita infinita. Senza impedirsi, comunque, di accostare queste storie a divagazioni sulla metafora, sui traduttori delle Mille e una notte e sull'arte dell'insulto. Tale procedimento, usato da Borges con discrezione e ironia, ha una straordinaria forza dissestante, nel senso che scalza ogni affermazione dal suo piedistallo di pretesa realtà, come se la realtà stessa non fosse che un genere letterario. E nel contempo ci introduce a un nuovo genere, di cui Borges seppe essere, per un paradosso a lui congeniale, insieme il fondatore e l'epigono.
10,00
Altre inquisizioni

Altre inquisizioni

di Jorge L. Borges

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 187

L'argentino Borges fu tra le figure più rappresentative del movimento poetico ultraista, il movimento di avanguardia che nasce in Spagna nel 1918 sulla scia del dadaismo, del surrealismo e del futurismo. In seguito, a Buenos Aires fonda "Prisma", un foglio che gli stessi ultraisti incollavano alle cantonate, e "Proa", e infine pubblica nel 1923 il libro di poesie "Fervor de Buenos Aires". Corrono trent'anni tra questo libro e "Altre inquisizioni", che è del 1952. Trent'anni che hanno fatto di Borges un classico dei nostri tempi e un nome essenziale nella cultura occidentale. "Altre inquisizioni" dà la misura di un'arte votata al culto del raro e dell'immagine bella e simbolica, ai giochi metafisici, alle preziose e sottili divagazioni sul destino, sul sogno, sull'enigma della creazione e della persona umana, elevato a categoria, più ancora, ad articolo unico di una fede tutta negativa ma costantemente riscattata e contraddetta dalla fantasia lirica e dal libero e appassionato movimento dell'intelligenza. Siamo introdotti, da questo libro, nei sapienti labirinti tesi da una cultura ironica e paradossale, che nessuna presunta verità intimidisce, ma pronta a inchinarsi alla dignità essenziale e dolorosa dell'uomo sulla terra. Questo, tuttavia, è essenzialmente un libro di saggi letterari, e implicitamente un indice dei gusti del suo autore, il quale ha saputo formare, con scrittori famosissimi, una galleria di ritratti in qualche modo inediti.
9,00
Diffido dell'immortalità. Conversazione con Liliana Heker

Diffido dell'immortalità. Conversazione con Liliana Heker

di Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2019

pagine: 59

«La parola “morte”? Mi suggerisce... una grande speranza. La speranza di smettere di essere. Sono sicuro, come mio padre, che moriremo corpo e anima. A volte, mi sento un po’ sfortunato – capita a tutti noi –; soprattutto a un uomo che è solo, che è cieco, che ha senza dubbio alcuni cari amici, ma non molti, un uomo timido come me; a volte, mi sento triste». Così confessa nel 1980 Jorge Luis Borges, ormai ottantenne, alla scrittrice argentina Liliana Heker durante l’intervista per il libro "Diálogos sobre la vida y la muerte". In queste pagine Borges ci parla con intimità di Dio, del suicidio di Gesù, della bellezza del buddhismo, della vita segreta delle piante e delle vere ragioni della sua avversione per gli specchi; ci confida i suoi ricordi, ci racconta la vecchiaia e la frustrazione che presagiva nel suo sogno di immortalità.
12,00

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