Libri di Jurij Mihajlovic Lotman
La cultura e l'esplosione
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 236
Questo volume si costituisce quale tassello fondamentale nella serie di studi che Lotman ha dedicato alla funzione della cultura, alla sua genesi e ai meccanismi che ne regolano lo sviluppo. Prende in esame un materiale vastissimo ed eterogeneo, cha passa dalla zoologia alla moda, dalla storia delle religioni al cinema, rivolgendo particolare attenzione alla letteratura con escursioni nella contemporaneità più radicale. In occasione del centenario della nascita di Lotman, lo ripresentiamo al lettore italiano, con due testi a commento di Jorge Lozano.
La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina rigida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2022
pagine: 336
Jurij M. Lotman, introdotto in Italia da Umberto Eco, Maria Corti, Cesare Segre, è stato uno dei geni della cultura russa, marginalizzato dal conformismo di regime da Mosca a Tartu (oggi in Estonia, allora ai confini dell'impero sovietico). Nato come studioso di letteratura, Lotman ha sviluppato un approccio capace di tenere insieme testi poetici, arti figurative, cinema, teatro, vissuti quotidiani, aprendo e definendo quello che poi è diventato un vero e proprio indirizzo degli studi contemporanei: la semiotica della cultura. Al centro di tale approccio sta tuttora l'idea di "semiosfera", coniata in dialogo con quella di "biosfera", per indicare che la cultura è un ambiente vivo, dinamico, dialogico, fatto di molteplici formazioni in costante relazione e traduzione. Un "corpo" che per conservarsi deve evolvere, creando nuovo pensiero e nuove informazioni. È nei saggi di questo volume fondativo - ora in una nuova edizione curata da Simonetta Salvestroni e Franciscu Sedda - che tale teoria prende compiutamente forma.
Il girotondo delle muse. Semiotica delle arti
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 432
Negli ultimi decenni tanti studiosi si sono interrogati sull'identità e la logica delle immagini, sulle modalità dell'atto iconico, sulla complessità delle relazioni tra opere e spettatori. Anche Jurij Lotman, il fondatore della moderna culturologia, si è posto molte domande in merito (e i saggi raccolti in questo volume lo confermano) ma ha saputo fornire a esse molteplici ed efficaci strumenti di soluzione, che si dimostrano adattabili, in un approccio autenticamente strutturale, a svariati contesti, e anticipano, per di più, molte teorie sul fatto artistico apparse in anni più recenti. Il metodo di Lotman è molto interessante e insieme attualissimo nel campo delle arti visive: perché, oltre a mostrarci in modo totalmente interdisciplinare la densità del discorso segnico, ci insegna una sorta di trasversale "grammatica della percezione".
Retorica
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2021
pagine: 141
Il dinamismo dei sistemi e della storia si ottiene, secondo Lotman, attraverso la "congiunzione dell'incongiungibile", attraverso "intersezioni di spazi semantici" distinti se non incompatibili, che aprono campi di possibilità inattese, avviano processi che ridisegnano l'esistente. L'esplosione del nuovo, il divenire, appaiono dunque intimamente retorici, innervati da una retoricità che è, nella sostanza, un altro nome per i processi creativi. Ecco perché risulta interessante tornare su questo saggio - nato come una voce enciclopedica - e sul modo in cui Lotman, affrontando il tema della retorica, è portato a ritessere e ripensare alcuni snodi essenziali dello studio semiotico dei linguaggi e delle culture. Per Lotman studiare la retorica significa studiare come si crea qualcosa che non si potrebbe creare altrimenti. Significa andare alla radice di un pensiero creativo il cui ambito d'azione va ben al di là della sfera dell'arte, e attraversa ogni campo del vissuto e così pure il campo scientifico.
Semiotica del cinema e lineamenti di cine-estetica
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 192
L'opera filmica, in quanto opera artistica, richiede che ci si discosti dal "cronotopo quotidiano", in favore del "cronotopo letterario", stabilendo un nuovo ordine di concatenazione e un nuovo sistema di rapporti, per conferire alla passiva e statica realtà una drammatica e dinamica efficacia capace di esprimere una particolare concezione del mondo. Lotman, nella sua descrizione del testo cinematografico, fa frequentemente uso del termine musicale "polifonia" e dell'aggettivo "polifonico", impiegato anche da Bachtin, in riferimento alla scrittura letteraria e in particolare al "romanzo polifonico" di Dostoevskij. "Polifonia" è anche un concetto centrale nella ricerca teorica e creativa di Ejzenstejn. Polifonia drammaturgica, separazione e rottura dei nessi passivi e realistici, congiungimento di cose solitamente separate e distinte: tutto questo è collegato con ciò che Ejzenstejn chiama Ex-stasis, per indicare, nel film, un modello dinamico e temporale di passaggi e commutazioni da un registro espressivo a un altro (dall'immagine alla musica al colore).
La struttura del testo poetico
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Ugo Mursia Editore
anno edizione: 2019
pagine: 372
Non c'è momento della storia umana che non conosca l'aspirazione all'arte. Parte da questa osservazione Jurij Lotman, uno dei più originali linguisti e semiologi russi, per indagare sulla natura del testo artistico, sulle caratteristiche del linguaggio poetico, sulla relazione tra contenuto e forma, sulla struttura e sul significato dell'opera d'arte. Un manuale di metodologia di ricerca letteraria secondo il metodo semiologico che raccoglie la summa delle ricerche di Lotman sull'arte come lingua, sul significato del testo artistico, sui principi costruttivi del testo, sulla composizione dell'opera letteraria fino alle relazioni con le strutture artistiche esterne al testo. Ricchissimo di esempi letterari, il libro anticipa molti temi del dibattito contemporaneo su che cosa sia la letteratura, sulla critica letteraria, sui modi per dimostrare la superiorità di un'opera su un'altra.
Tesi per un'analisi semiotica delle culture
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2017
pagine: 72
Che cos'è la cultura? Sembra facile rispondere, ma tentare una risposta significa accettare di intraprendere una scalata su una parete molto scivolosa. Nelle ricerche di carattere semiotico-tipologico il concetto di cultura è assunto come primitivo. Si deve distinguere, al riguardo, la considerazione della cultura secondo il punto di vista a essa proprio, dalla considerazione della stessa secondo il punto di vista da cui ci si propone la costruzione di un metasistema scientifico che la descriva. Una semiotica della cultura non può concepirsi estranea a un rapporto tra natura e storia. Michel Serres, il filosofo francese, interrogato un giorno sul perché il mondo non fosse circolare, ma i pianeti avessero orbite ellittiche, rispose: l'ellissi ha due fuochi, e non un centro soltanto. Le ellittopedie, a differenza delle enciclopedie, hanno due fuochi. Così, la semiotica si colloca all'interno, da una parte, della natura, dall'altra, della storia, della cultura.
Conversazioni sulla cultura russa
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 448
"La cultura è memoria" ha ripetuto tante volte Jurij M. Lotman, uno dei più grandi studiosi del Novecento, fondatore della semiotica della cultura, ed "è sempre legata all'esperienza passata, sottintende per forza di cose una continuità etico-intellettuale e spirituale, insita nella vita dell'individuo, della società e dell'umanità. (...) Quando parliamo della nostra cultura contemporanea - pur non rendendocene conto - magari parliamo anche della via lunghissima che questa cultura ha percorso". Nate in Estonia come sceneggiatura di una serie televisiva trasmessa tra il 1986 e il 1991, le "Conversazioni sulla cultura russa" ci offrono il volto sorprendente e 'incarnato' dello studioso presentandoci, su un registro consapevolmente antiaccademico, un vivido spaccato della cultura russa dal XVIII al XX secolo. Rendono disponibile al curioso e all'amatore, ma anche al docente e allo studioso, un materiale vastissimo, veicolato con taglio totalmente inedito, che arricchisce sensibilmente il già immenso contributo di Lotman all'esplorazione del 'continente cultura russa'.
La scuola semiotica di Tartu-Mosca nel carteggio tra J. Lotman e B. Uspenskij
di Jurij Mihajlovic Lotman, Boris A. Uspenskij
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2018
pagine: 323
Tra il 1964 e il 1993, Jurij Lotman e Boris Uspenskij, letterato il primo, linguista il secondo, si scambiarono le missive che formano questo carteggio. I due erano i fondatori e i massimi esponenti della scuola semiotica di Tartu-Mosca, della quale in prefazione Gianni Puglisi illustra il ruolo come centro propulsore della rivoluzione gnoseologica accesa dalla scienza dei segni e la posizione nel dibattito contemporaneo. Isola di libertà di pensiero, pur entro il regime sovietico, la scuola di Tartu rappresentava tra le diverse tendenze quella che sosteneva un allargamento dell'indagine segnica a tutti i campi, verso una semiotica della cultura. Così Lotman e Uspenskij indicavano all'indagine segnica nuove prospettive. «Ne diamo una rapida campionatura - scrive la curatrice del volume, Giovanna Zaganelli: - semiotica dell'arte, semiotica della pittura antica, zoosemiotica, semiotica dello spazio e del tempo, semiotica della letteratura, semiotica della cultura, semiotica della fabula, semiotica del cinema, semiotica dell'icona russa, semiotica del teatro dei burattini, semiotica del testo mistico. Il ventaglio terminologico che si è aperto spiega molto bene alcuni aspetti fondamentali della Scuola». Della vicenda della scuola di Tartu-Mosca, il carteggio offre ampia testimonianza. Così come dello stile di lavoro e dell'interculturalità dominanti. Ma non si ferma qui. Intanto, è una bella lettura, dal momento che i due autori hanno uno stile narrativo e scrivono, con spirito spontaneo, di vicende quotidiane, mescolando fatti culturali, cose che succedono a intellettuali, con faccende spicce, come fossero racconti minimali. Inoltre è un documento storico, in quanto parla di storia sovietica nelle due epoche cruciali in cui si articolò il tardo Novecento. L'età dinamica del «disgelo» chrusceviano e l'età della stagnazione brezneviana. Infine, riluce in queste pagine la vicenda di una bella, felice amicizia a tratti commovente: una di quelle amicizie che Aristotele avrebbe detto «amicizia per virtù».
La cultura come mente collettiva e i problemi della intelligenza artificiale
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Guaraldi
anno edizione: 2014
pagine: 46
Nella presente comunicazione vengono presi in esame i risultati delle ricerche contemporanee nel campo della semiotica applicata alla cultura e il loro significato in rapporto al problema dell'intelligenza artificiale. Lo studio della struttura semiotica della cultura, intesa come meccanismo della mente collettiva, e l'analisi della "memoria della cultura", così come dei meccanismi di elaborazione di nuovi dati informativi, ci mettono in grado di misurare i rapporti tra la cultura, la mente individuale e i meccanismi dell'intelligenza artificiale.
La natura artistica delle stampe popolari russe
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Book Time
anno edizione: 2014
pagine: 115
Il saggio di Lotman analizza la struttura delle stampe popolari russe ("lubki") in relazione all'uso cui erano destinate e nel linguaggio del teatro popolare. La traduzione è corredata da un'introduzione sulla storia del "lubok"e del teatro popolare russo, entrambi scarsamente studiati in Italia. Il libro è tradotto e introdotto da Lucina Giudici.
Puskin. Vita di Aleksandr Sergeevi Puskin
di Jurij Mihajlovic Lotman
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2012
pagine: 247
In Russia rari furono gli uomini di cultura che non pagarono col confino, l'esilio e anche il capestro l'aver scritto un epigramma impertinente o l'aver espresso ad alta voce la propria ansia di libertà. Tanto maggiore appariva la colpa quanto più grande era l'artista. Tale fu il destino anche di Puskin, esule per la maggior parte della sua vita artistica e che pur tuttavia nell'esilio seppe trovare motivo di ispirazione e di tensione intellettuale. Profondamente immerso nella vita culturale del suo tempo, Puskin costituisce un punto di riferimento importante per capire quel momento cruciale della storia intellettuale russa che vide la fine della grande illusione libertaria dei decabristi e, con il sopravanzare della reazione, l'evolversi verso il pensiero democratico. Lotman concentra la molteplicità degli eventi biografici entro una sorta di sistema attraverso il quale risulti trasparente l'unità di senso della vita di Puskin, della sua opera e della sua epoca.