Libri di Lella Ravasi Bellocchio
La fiaba siamo noi. Storie che ci possono salvare
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 2022
pagine: 217
Come diceva Italo Calvino, le fiabe sono vere. E così La regina delle nevi, Cenerentola, Il pifferaio magico e altre storie dei fratelli Grimm ricalcano i passaggi fondamentali dell'esistenza, mostrano dove andare e come procedere, addestrano alla vita. Dunque, parlano di noi, ognuno ha dentro di sé un racconto che gli assomiglia. Orchi e fate, iniziazione e paura, abisso e speranza; come le storie di analisi, le fiabe si intrecciano nel farsi della vita e ci forniscono ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno: parole che ci possono salvare. Ma effetti terapeutici si possono trarre anche dalle favole dei nostri giorni, raccontate nell'immaginario poetico e cinematografico di Emily Dickinson, Federico Fellini e altri. La creatività come cura, in cui tutto è movimento, le narrazioni passano dall'inconscio personale a quello collettivo alla speranza di un lieto fine. Così, oggi, "La fiaba siamo noi" dà un senso alla riscoperta di una possibile salvezza. Come scrive Hillman: "Le parole sono come cuscini, disposte nel modo giusto alleviano il dolore". Prefazione di Sonia Bergamasco.
Nonostante tutto. Il dolore innocente
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2017
pagine: 168
Che cosa chiede un paziente quando arriva in analisi? In varie forme, con parole più o meno dirette, formula una domanda, una denuncia, una speranza attorno all'angoscia "perché vivere?". È il perché attorno a cui ruota il senso della vita, da quando entriamo nel mondo a quando ce ne andiamo. Non valgono trucchi, il dolore innocente è alla radice della nostra esistenza, e più siamo consapevoli più è lacerante e coinvolgente. Come i versi di Qohélet "più aumenta la sapienza più aumenta il dolore". A questo siamo chiamati. Nonostante tutto. Come analisti, come pazienti, come esseri umani.
Come una pietra leggera. Giochi di sabbia che curano
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 128
Storie d'analisi di grandi e di bambini, racconti che parlano utilizzando la metodica del "Gioco della sabbia": un mondo in miniatura, un'Arca di Noè per salvare immagini interiori, frammenti di vita, sogni. È la visione, non la parola, a dominare la scena, e questo ci rimanda alla profondità dell'inconscio, al radicamento del nostro piccolo mondo interiore dentro le grandi immagini del mondo, ben prima della parola. Il mondo che ci viene raccontato dal "Gioco della sabbia" è ricco e prezioso, insaturo, inconcluso, come le grandi visioni degli artisti o, più umilmente, come i "mandala" di sabbia che i monaci buddisti compongono e poi lasciano andare al vento e all'acqua: impermanenza. Ecco allora che questo libro è fatto di pietre pesanti, di sabbia lieve e di vento leggero, per ricordarci che il gioco è una realtà che aiuta a curare la vita.
L'amore è un'ombra. Perché tutte le mamme possono essere terribili
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 159
Le mamme non hanno sempre ragione, non sono sempre buone; spesso, nella vita quotidiana, fanno del male, più o meno involontariamente, ai propri figli e a volte possono arrivare persino a ucciderli in maniera efferata. Quante sono le madri che non vogliono saperne di lasciare il privilegio della bellezza alle proprie figlie? Quante vedono i figli come prolungamento narcisistico di sé? Quante, sigillate nel proprio dolore, sono incapaci di prendersi cura dei bambini? Leila Ravasi Bellocchio, analista, in questo libro mostra il lato nascosto e taciuto della maternità raccontando storie esemplari di madri "terribili". C'è Dolores, affetta da un grave disturbo narcisistico, che partorisce una bambina e un paio di mesi dopo l'annega nel water perché "era brutta, un mostro", quando in realtà la piccola era bella e sana, così bella che poteva metterla in ombra agli occhi del marito. C'è Rosa, che fa ammalare il figlio di un anno e mezzo somministrandogli i farmaci antitumorali del marito appena morto perché la malattia dà un senso al suo vuoto esistenziale. E ci sono anche storie di quotidiana "normalità": di madri "terribili" in quanto ottuse, fatue, dominanti e dipendenti, onnipotenti. Madri anaffettive, incapaci di accogliere i figli, perché sprofondate in se stesse. Come Wanda, commessa con il sogno di divertare velina: una ragazza simile a tante altre che vuole essere diversa, e per la quale il figlio è solo un ostacolo a una vita sotto i riflettori...
Gli occhi d'oro, ancora. Il cinema nella stanza dell'analisi
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2007
pagine: 128
"Gli occhi d'oro" sono quelli che possono vedere nello schermo del cinema, il potente motore di immagini e di analogie con lo schermo del sogno e con la sua drammatizzazione. Come il sogno, lo schermo del cinema ospita personaggi in relazione tra loro (la dimensione intrapsichica del sogno) e si offre alle nostre identificazioni di spettatori (la dimensione interpersonale del sogno). Come in questo schermo, gli "occhi d'oro" possono vedere ciò che è invisibile, così nel sogno l'analisi può offrire al paziente gli "occhi d'oro" per cogliere, dietro alla realtà, la metafora che è alla radice del suo transfert. Il cinema è uno dei mezzi più adatti a trasmettere all'esterno le immagini del mondo interno. Il regista cerca gli attori più adatti a rappresentarle. E con questi personaggi dello schermo noi ci identifichiamo al punto da poter fare del cinema l'uso che facciamo del sogno. In questa misura va intesa l'affermazione di Lella Ravasi che il film cura, come cura il sogno che permette al sognatore di oggettivare affetti ed emozioni proiettando sullo schermo le rappresentazioni dei propri oggetti interni, attori che il regista che opera in noi ogni notte sceglie per mettere in scena e drammatizzare le proprie esperienze ed emozioni collegandole, come un ideale ponte, alle esperienze ed emozioni dell'infanzia depositate nell'inconscio. In questa misura il cinema, come il sogno, permette di storicizzare il nostro inconscio facendoci rivivere emozioni rimosse o dimenticate per sempre.
L'inconscio creatore. Attorno al «Libro dei sogni» di Federico Fellini
di Christian Gaillard, Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2009
pagine: 120
Nel 2007 vede la luce il "Libro dei sogni" di Federico Fellini, che raccoglie trent'anni di sogni scritti e disegnati da lui, dall'inizio della sua analisi junghiana con Ernst Bernhard a poco prima della morte. Due analisti junghiani, Christian Gaillard e Lelila Ravasi Bellocchio, lavorano con passione e umiltà attorno ai sogni e alle immagini del maestro. I loro contributi sono diversi nell'approccio ma uniti nell'emozione dell'incontro con questo straordinario materiale psichico, con la vita dell'uomo e dell'artista. Interrogano il libro, in un ascolto rispettoso, e si interrogano sul senso della vita di Fellini come "autorealizzazione dell'inconscio" nella definizione che lo stesso Jung ha dato per raccontare la propria storia. Passano le immagini, alcune tra le molte, scelte dagli autori, e sono narrazioni che ci portano per mano, forse ci provocano a incontrare le parole e i disegni della vita di un artista, e della sua dedizione all'inconscio creatore.
Come il destino. Lo sguardo della fiaba sull'esperienza autistica
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 1999
pagine: 156
In questo testo l'autrice legge l'autismo come nucleo ghiacciato delle emozioni, in senso affettivo oltre che psichiatrico. Per raccontarlo usa una fiaba, "La regina delle nevi" di Andersen, in cui è narrato in modo esemplare il percorso dell'autismo, ritrovato, nella seconda parte del libro, in diverse storie d'analisi. E' dall'interpretazione della fiaba che nasce la lettura del "paese dei ghiacci" in cui è sequestrato, incapsulato, il nucleo autistico; e il lavoro dell'analisi appare come il ritrovamento, dove è possibile, della parte di sé prigioniera.
La lunga attesa dell'angelo. Le donne e il dolore
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 1996
pagine: 172
I sogni delle donne
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro
editore: UTET
anno edizione: 2015
pagine: 369
Affascinante e molteplice è l'esperienza del sogno, nella sua densa trama di parole, figure e suoni, spesso misteriosi come oracoli da decifrare. In questa raccolta ricca e suggestiva, l'analista e scrittrice Lella Ravasi Bellocchio ci invita a varcare insieme a lei quella che Jung definisce "la porta occulta dell'anima": alla scoperta di un patrimonio di storie, personalissime e universali insieme, che descrivono altrettante vite. Vite di donne, soprattutto. Perché l'attenzione al sogno è un modo profondamente femminile per conoscere se stessi, una forma di cura delicata e creativa fatta di "fiori sul tavolo e nell'anima", come scrive Lou Salomé. Procedendo tra immagini e memorie, intuizioni e presagi, suggestioni cinematografiche e versi di poesia, Leila Ravasi Bellocchio offre con generosità al lettore il suo repertorio di sogni: sogni di donne alle prese con l'eros, con la propria identità, con il lutto. Sogni che descrivono lo smarrimento e il dolore, sogni che rappresentano una svolta. Sogni di donne piene di domande, sui propri uomini e su di sé, raccolti insieme ad alcuni sogni di uomini (tra cui un vero e proprio sogno "d'artista": il meraviglioso omaggio onirico di Fellini a Pasolini). E ancora, sogni di donne comuni, in bilico tra ragione ed emozioni. Ma anche sogni nati in circostanze ben poco comuni, ascoltati tra le mura di un carcere.
Di madre in figlia. Storia di un'analisi
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 2009
pagine: 187
Questo libro, divenuto un piccolo classico del genere, è la storia di un'analisi in cui due donne - la terapeuta e la sua paziente - rivivono il rapporto madre-figlia. Non c'è uno stacco oggettivante: il racconto dell'analisi è tutto interiore e il linguaggio è semplice, volutamente libero da tecnicismi di sorta. C'è piuttosto una costante esplorazione, lungo un percorso in cui ciascuna delle due donne svela e vela frammenti di passato, sogni, interpretazioni... e in cui l'inconscio è testimone del senso di quel viaggio. L'intuizione di Jung secondo cui ogni donna contiene in sé la propria madre e la propria figlia è l'ipotesi affascinante che orienta la terapia. Questa nuova edizione presenta un saggio inedito, sapientemente articolato e ricco di suggestioni, imperniato sul rapporto dell'autrice con la figlia bambina. L'appartenenza e la differenza segnano le tappe della loro relazione - punteggiata di memorie, visioni, liriche, intuizioni - incarnandosi nel confronto fra materno e femminile in modo autentico e toccante.
Sogni senza sbarre. Storie di donne in carcere
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Cortina Raffaello
anno edizione: 2005
pagine: 184
Questo libro racconta un'esperienza di analisi con un gruppo di donne detenute nel carcere milanese di San Vittore. Gli incontri si snodano nel fluire dei pensieri e dei sogni, nella libertà dell'inconscio di farsi storia anche in situazioni gravemente deprivate. Otto porte di ferro si aprono e si chiudono alle spalle lungo il percorso che porta alla cella in cui ci si riunisce, ma i sogni volano altrove, verso il luogo di una libertà interiore ancora da sperimentare, con durezza o con dolcezza, e mettono l'analista nella condizione di vivere "il mestiere di chi ascolta" in modo radicale, senza le gabbie, le protezioni e le difese di una professione che qui trova le ragioni per interrogarsi.
Gli occhi d'oro. Il cinema nella stanza dell'analisi
di Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2004
pagine: 255
Un libro sul cinema, visto attraverso lo sguardo della psicoanalisi. Lella Ravasi Bellocchio guarda lo schermo come a un interlocutore amato, lo interroga e si fa interrogare, in un dialogo intimo: quel genere di dialogo appassionato attraverso il quale, mentre si cerca di conoscere l'altro, ci si rivela a se stessi. Guarda lo schermo con occhi d'oro che sanno oltrepassare il visibile e il letterale, intercettando nell'immagine l'intreccio di emozione, memoria e conoscenza che costituisce la trama nascosta dell'esperienza. Ne nascono narrazioni coinvolgenti, intuizioni e riflessioni sulla natura e sui travagli dell'anima.