Libri di M. Antonielli
Le favole del cuore
di Ilaria Antonielli
Libro: Copertina morbida
editore: Bertoni
anno edizione: 2021
pagine: 56
"Una raccolta di favole, create nell'ultimo trimestre del 2020 dietro consiglio della mia psiconcologa Simonetta Regni che ringrazio per avermi fatto scoprire la bellezza dell'interiorità. Ringrazio inoltre il mio amico Leonardo Cenci che ha inspirato con la sua vita gran parte delle favole contenute in questa opera." (l'autrice)
Viaggio nella letteratura italiana del Novecento
di Sergio Antonielli
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 474
Tra il 1972 e il 1981 il noto critico e scrittore Sergio Antonielli tenne, per le trasmissioni della Radio Televisione della Svizzera Italiana, alcuni cicli di lezioni che formano una vera storia, per brevi monografie, della letteratura italiana del Novecento. Trascritte nel 1987 da Edoardo Esposito, allievo di Antonielli, esse sono raccolte nel presente volume: un viaggio letterario singolare e affascinante, condotto sotto una guida capace di unire esemplarmente rigore e affabilità, perizia ed eleganza. Scrive Geno Pampaloni nella Presentazione: «L'intento didattico, o divulgativo, o colloquiale, mortifica la scrittura che, anche nel critico, è sempre, in qualche misura, creativa? A conti fatti, si deve concludere per il no. Ogni genere di comunicazione può avere una sua specifica eleganza espressiva; e questo libro di Sergio Antonielli ne è prova eloquente, addirittura esemplare».
L'armi pietose e i cavalieri. Cavalleria e nobiltà
di Fabrizio Della Croce di Dojola, Vittorio Antonielli d'Oulx
Libro: Copertina morbida
editore: Chiaramonte
anno edizione: 2010
pagine: 264
Il campo 29
di Sergio Antonielli
Libro: Copertina morbida
editore: Isbn Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 325
"Il campo 29" racconta un fatto storico probabilmente sconosciuto ai più: la prigionia, durante la Seconda guerra mondiale, di circa diecimila ufficiali italiani concentrati in quattro campi a Yol, ai piedi della catena himalayana. Ma in realtà il campo 29 non esisteva, c'erano il 25, il 26, il 27 e il 28, il 29 era solo nel gergo dei prigionieri perché quando ne moriva uno dicevano "è andato al 29". Sergio Antonielli descrive le sofferenze fisiche - la denutrizione, la febbre del filo spinato, il clima insopportabile - ma soprattutto concentra il suo racconto sulla prigionia come condizione esistenziale. La sospensione della vita nel campo, le ore trascorse a riprendere le proprie attività nel punto dove le si erano lasciate: il professore studia, il commerciante traffica, il sarto taglia e cuce. Un'amara e fittizia recita collettiva per cercare di mascherare il progressivo disfacimento dell'uomo e tentare, se possibile, di sopravvivere.