Libri di Marco Biraghi
Storia dell'architettura contemporanea. Volume 2
di Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 704
L'architettura contemporanea costituisce la materializzazione concreta, il luogo di applicazione e verifica, delle profonde trasformazioni che hanno avuto corso nel XX secolo, e che proseguono a ritmo sempre più frenetico nei primi decenni del XXI. Questo volume - frutto della revisione e dell'ampliamento di quello uscito nel 2008 - affronta le vicende dell'architettura dal secondo dopoguerra ai giorni nostri attraverso le opere e le figure dei suoi protagonisti, mettendo a fuoco alcune questioni cruciali: l'eredità dei «maestri»; il rapporto con la tradizione; le possibilità costruttive offerte da tecniche inedite e da materiali aggiornati; il contributo delle tecnologie informatiche; il nuovo ruolo strategico dell'architetto; le reazioni ai processi di «globalizzazione»; la ricerca di soluzioni «sostenibili» a fronte dell'emergenza ambientale e climatica. L'analisi di questi fenomeni fornisce un'interpretazione articolata dell'architettura contemporanea, cercando di porla in una prospettiva storico-critica odierna.
L'architettura di Milano. La città scritta dagli architetti dal dopoguerra a oggi
di Marco Biraghi, Adriana Granato
Libro: Copertina morbida
editore: Hoepli
anno edizione: 2021
pagine: 496
L'architettura di Milano dal 1945 al XXI secolo rende la città unica in Italia per il respiro internazionale: attraverso 150 schede critiche, disegni e fotografie originali, si ripercorre la storia di una via italiana alla modernità. Un pool di autorevoli studiosi e progettisti esamina criticamente in questo volume gli edifici più significativi (edilizia residenziale, uffici, monumenti, chiese) "firmati" da celebri architetti italiani e stranieri che nel corso degli ultimi 75 anni hanno assegnato a Milano un ruolo importante nel panorama internazionale rendendola un "museo a cielo aperto" dell'architettura moderna e contemporanea. L'apparato fotografico di Sosthen Hennekam, il ridisegno delle piante degli edifici e le mappe della città per individuarli conferiscono al volume una qualità tecnica ed estetica.
Il libro della porta. Studio su una forma
di Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Pendragon
anno edizione: 2022
pagine: 395
«È singolare il modo in cui la porta colpisce emotivamente ogni volta che sia raffigurata in immagini o in storie». Lo stupore di Ernst Bloch è il nostro stesso stupore di fronte all'attrazione misteriosa che esercita immancabilmente una Porta. Forma variabile ma sempre necessaria, la Porta è simbolo determinato e tuttavia sconfinato, costitutivamente non racchiudibile in un'unica, univoca definizione. Indagata attraverso alcune delle sue infinite "epifanie" letterarie, filosofiche, artistiche, e architettoniche, e suddivisa in base ai suoi stati "fenomenologicamente" determinanti - aperta, chiusa, socchiusa - la Porta si mostra qui non semplicemente bifrons, come Giano che ne è il nume tutelare, bensì addirittura multifrons: molteplice, sfaccettata, "plurale". Luogo notevole dello spazio fisico come di quello interiore, la Porta sta a segnalare, insieme ad ingressi, passaggi ed esodi del tutto concreti, la presenza di un'inesauribilità, di una vitalità spirituale, che ne fa in qualche modo il simbolo per eccellenza, il simbolo del simbolo.
Questa è architettura. Il progetto come filosofia della prassi
di Marco Biraghi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 200
Da sempre l'architettura si fonda su una complessa interazione tra la mente e gli aspetti legati alla sfera dei sensi. Da questo punto di vista, un contributo fondamentale lo ha fornito la mano, mediatrice dell'idea attraverso il disegno, e capace in taluni casi di darle direttamente forma mediante un'azione mimetica. In ciò l'architettura rivela di non essere affatto riducibile a mera astrazione, ma di avere a che fare con il corpo. In un'epoca come l'attuale, che tende a sottoporre ogni processo produttivo a una drastica razionalizzazione, non è facile mantenere vivo questo accordo. E non soltanto perché oggi la progettazione è inevitabilmente regolata da programmi di disegno automatizzato. Sempre più spesso nelle società dominate da un capitalismo finanziario smaterializzato l'architettura si limita a soddisfare le esigenze del mercato, al più considerata come la nobile ereditiera di un illustre passato. Ciò impone all'architetto di rispondere a un duplice appello. Se da un lato deve prendere coscienza del ruolo di intellettuale e non di semplice tecnico, dall'altro deve difendere un modo di pensare e organizzare lo spazio e la materia che ne custodisca il rapporto con quella prima radice a cui sono sempre stati connessi: il tempo. Un'architettura che davvero riesca a farsi forma concreta di queste problematiche può proporsi come rimedio per le società odierne, ammalate della carenza di un agire e sentire collettivo. È in tale prospettiva che la pratica dell'architetto dovrebbe guardare al di là dei modelli di operatività puramente esecutiva, riattingendo a una filosofia della prassi, dove il pensare e l'agire sono inestricabilmente connessi.
L'architetto come intellettuale
di Marco Biraghi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 210
Chi è l'architetto oggi? Nella quasi totalità dei casi, è un professionista il cui mestiere consiste fondamentalmente nel soddisfare, con un impegno e una competenza variabili da individuo a individuo, le richieste della committenza, senza tuttavia alcuna capacità o ambizione di proporre, della città e della società in cui vive, una visione complessiva, e soprattutto critica. Che non sempre sia stato così lo testimonia una tradizione che, da Leon Battista Alberti a Aldo Rossi, ha visto spesso l'architetto rivestire il ruolo dell'intellettuale: non soltanto quello di ideatore di edifici ma anche quello di autore di «interpretazioni del mondo», in grado, se non immediatamente di modificarlo, almeno di metterlo in discussione. Nel corso della storia gli architetti sono stati via via consiglieri, propositori, pensatori, sognatori, utopisti. Da qualche decennio a questa parte, però, qualcosa sembra mutato: questi ruoli sembrano non appartenere più ai compiti - e all'orizzonte d'interesse - dell'architetto. Da intellettuale operante a mero esecutore di progetti (per quanto complessi e impegnativi questi possano essere), la traiettoria segna un'involuzione evidente. Alcuni interrogativi s'impongono a questo punto: esiste ancora, nel panorama odierno, qualche architetto erede di quella nobile tradizione? E inoltre: serve ancora l'architetto intellettuale nella società attuale? E servirà in futuro?
Storia dell'architettura contemporanea
di Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 444
Al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna è esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. Questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre più un ruolo di primo piano nella società. Marco Biraghi ripensa la storia dell'architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessità, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica.
Storia dell'architettura contemporanea. Volume 2
di Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 547
Al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna è esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. Questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre più un ruolo di primo piano nella società. Marco Biraghi ripensa la storia dell'architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessità, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica.
Hans Poelzig. Architettura, ars magna (1869-1936)
di Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Arsenale
anno edizione: 2007
pagine: 144
Progetto di crisi. Manfredo Tafuri e l'architettura contemporanea
di Marco Biraghi
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2005
pagine: 317
La figura di Manfredo Tafuri occupa una posizione fondamentale all'interno della cultura architettonica italiana e internazionale del dopoguerra. Nato a Roma nel 1935, allievo di Ludovico Quaroni, dopo i primi passi professionali compiuti nello studio Architetti e Urbanisti Associati, Tafuri ha insegnato, a partire dal 1968, allo IUAV, la celebre scuola di architettura di Venezia, dove si è dedicato completamente alla storia dell'architettura. I suoi interessi storici hanno spaziato dall'architettura rinascimentale all'architettura contemporanea. A poco più di dieci anni dalla scomparsa di Manfredo Tafuri, l'autore di questo libro rilegge l'interpretazione tafuriana dell'architettura degli ultimi cinquant'anni.
Storia dell'architettura italiana (1985-2012)
di Marco Biraghi, Silvia Micheli
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 365
Cos'è successo all'architettura italiana dal 1985 a oggi? In questo libro Marco Biraghi e Silvia Micheli delineano un quadro storico e forniscono un bilancio dello stato della disciplina nell'Italia degli ultimi tre decenni sulla scorta di presupposti politici, economici e culturali ampiamente rinnovati rispetto al passato: sullo sfondo la cultura dell'eccesso degli anni ottanta, la vicenda di Tangentopoli, gli anni del berlusconismo, l'epoca della crisi finanziaria. Tale lettura prende in considerazione, oltre all'opera dei maestri Vittorio Gregotti, Aldo Rossi e Renzo Piano, quella dei nuovi protagonisti della cultura architettonica italiana, tra cui Massimiliano Fuksas, Italo Rota, Cino Zucchi, Mario Cucinella, Stefano Boeri e Pier Vittorio Aureli. L'analisi procede per "temi" e "problemi", quali la presenza degli architetti italiani nel mondo, il contributo degli architetti stranieri in Italia, il ruolo dei concorsi, la trasformazione della professione, il ritorno della teoria e il senso dell'insegnamento della progettazione. Inoltre, un'imprevedibile costellazione di "casi virtuosi" si rivela a un'osservazione attenta del nostro Paese: edifici spesso marginali e in apparenza "minori", che tuttavia mostrano di saper interpretare responsabilmente il proprio ruolo.
Peter Eisenman. Tutte le opere
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2007
pagine: 382
I saggi di Pier Vittorio Aureli, Marco Biraghi e Franco Purini introducono il volume sull'attività di progettista e teorico di Peter Eisenman e guidano alla lettura della complessa e controversa opera dell'architetto americano. Il catalogo dei progetti, che costituisce il nucleo centrale del volume, ripercorre dagli anni sessanta ad oggi oltre sessant'anni di lavoro; dalle prime case unifamiliari elaborate come una sorta di dichiarazioni teorico-architettoniche, numerate come quadri o sculture astratte, alle opere plastiche di oggi. La sequenza di architetture documenta attraverso fotografie di grande formato e disegni le diverse fasi che nel corso degli anni hanno caratterizzato il lavoro di Eisenman, a partire da una approfondita rivisitazione delle lezioni delle avanguardie radicali europee per poi approdare alla esperienze del decostruttivismo.
Palazzo Donghi Ponti. Padova
di Claudio Rebeschini, Marco Biraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Antiga Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 48
Claudio Rebeschini analizza accuratamente i canoni architettonici ed estetici del Palazzo, evidenziando una sintesi tra le diverse sollecitazioni storiche e urbanistiche della città di Padova. Con una collocazione strategica rispetto al contesto urbano, la nuova sede della Cassa di Risparmio di Padova progettata da Donghi ha il compito di richiamare a concetti di serietà e concretezza manifestando, al contempo, capacità di dialogo nel confronto con le memorie antiche - dell'Antica Roma e di Giotto - che insistono esteticamente nell'area adiacente. Marco Biraghi descrive infine il progetto di espansione dell'edificio affidato a Ponti, che, pur mantenendo un'autonomia compositiva rispetto alla sede preesistente, confermerà in maniera innovativa l'ingegnosità nel mettere in relazione gli elementi spaziali interni con l'ambiente esterno.