Libri di Michele Mari
Le copertine di Urania
di Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Humboldt Books
anno edizione: 2023
pagine: 74
Nata nel 1952, Urania è stata la collana editoriale che ha fatto conoscere la fantascienza agli italiani. Milioni di persone si sono tuffate nelle storie di mondi immaginari e di avventure che hanno acceso la fantasia dei più giovani. Tra questi il futuro scrittore Michele Mari che, anni dopo, ha rievocato quelle esperienze in un racconto. Proponiamo oggi quel testo arricchito dalle fotografie ai libri della collezione di Mari, realizzate in collaborazione con Stefano Graziani, e da un approfondimento di Luca Pitoni sulla storia grafica della collana, caratterizzata dall'iconico cerchio rosso in copertina. Nata nell'atmosfera fervida della redazione Mondadori degli anni del boom economico, Urania è una collana che ha contribuito a costruire nell'immaginario collettivo l'idea di fantascienza come la conosciamo oggi.
Verderame
di Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 200
«Perché mi voleva bene, quell'essere, ed essere amato da un mostro è la migliore delle protezioni dall'orribile mondo». L'estate del 1969 sembra interminabile. Michelino ha tredici anni e ha già letto troppi libri, Felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo è da sempre il custode. Per ingannare la noia, Michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di Felice, «l'uomo del verderame» – incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. Unendo la tensione magica dell'infanzia alla potenza dell'immaginazione, Michele Mari racconta la storia di un'improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.
Fantasmagonia
di Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 176
Mostri, spiriti, ombre e possessioni demoniache. Giocando con i generi e con la tradizione letteraria, Michele Mari ci consegna un sorprendente ritratto dell'artista da spettro. C'è un demone che si aggira fra queste pagine, ed è quello della letteratura. Che sia esso esplicitamente riconoscibile o si nasconda fra le pieghe del quotidiano, è una presenza fantasmatica con cui ciascun personaggio - e dunque ciascuno di noi, nel corpo a corpo incessante che è la lettura - è costretto a fare i conti. Visioni, trasalimenti o semplici incubi. Setacciando con furia catalogatrice le latitudini spaziali e temporali più disparate, Michele Mari dà forma a un progetto in cui il destino di ogni creatura coincide con quello del suo creatore
Le maestose rovine di Sferopoli
di Michele Mari
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 176
Ogni ossessione a Sferopoli è già stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono moneta corrente, la letteratura è l'unica divinità. Nella geografia immaginaria e nella filologia fantastica di questo libro può capitare che il carteggio fra una padrona di casa e un inquilino precipiti in un contrappasso metafisico, e che al calar delle tenebre i teschi si raccolgano intorno a quello fra loro più loquace; che il tema assegnato da un maestro elementare susciti un maleficio, o che un esame universitario sia l'occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. A furia di passeggiare rimirando ogni angolo di questa dimensione, al turista potrebbe venire fame: è allora che scoprirà quanto da bambino Mozart andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potrà proseguire la visita. Non mancheranno le dispute: se si è fortunati si incontreranno gli otto rabbini più potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti a tutto pur di raccogliere i funghi migliori. Dopo la «finzione autobiografica» di Leggenda privata , Michele Mari torna a una delle forme più congeniali: il racconto. Con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilità del genere, sa di poter sorprendere – oltre i suoi lettori – prima di tutto se stesso. Benvenuti a Sferopoli. Il visitatore che dopo aver percorso la Strada Provinciale 921 si perde in queste lande dovrà armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e accettare il fascino sinuoso dell'ignoto. Si sprigiona da queste pagine una cartografia del possibile, in cui smarrirsi è forse l'unico modo per salvarsi. Una collezione di fantasmi, sogni, superstizioni e chimere letterarie: da sempre Michele Mari distilla nella forma breve l'essenza stessa della sua poetica.
Tutto il ferro della torre Eiffel
di Michele Mari
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 304
Walter Benjamin, Céline, ma anche lo storico Marc Bloch, il filologo Erich Auerbach, l'editore Donoël, gli industriali Citroën e Renault, gli scacchisti Alekhin e Cabablanca, Saint-Exupéry, Marlene Dietrich, l'omino della Michelin e tanti altri: sono questi alcuni dei personaggi che popolano le pagine del romanzo fantastico di Michele Mari ambientato nella Parigi degli anni Trenta.
Leggenda privata
di Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 166
L'Accademia dei Ciechi ha deliberato: Michele Mari deve scrivere la sua autobiografia. O, come gli ha intimato Quello che Gorgoglia, «isshgioman'zo con cui ti chonshgedi». Se hai avuto un padre il cui carattere si colloca all'intersezione di Mose con John Huston, e una madre costretta a darti il bacino della buonanotte di nascosto, allora l'infanzia che hai vissuto non poteva definirsi altro che «sanguinosa». Poi arriva l'adolescenza, e fra un viscido bollito e un Mottarello, in trattoria, avviene l'incontro fatale: una cameriera volgarotta e senza nome che accende le fantasie erotiche del futuro autore delle "Cento poesie d'amore a Ladyhawke"... Ma è davvero una ragazza o un golem manovrato da qualche Entità? Assieme a lei, in una «leggenda privata» documentata da straordinarie fotografie, la famiglia dell'autore e il suo originalissimo lessico. E poi la scuola, la cultura a Milano negli anni Sessanta e Settanta, e alcune illustri comparse come Dino Buzzati, Walter Bonatti, Eugenio Montale, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Chiamando a raccolta tutti i suoi fantasmi e tutte le sue ossessioni (fra cui un numero non indifferente di ultracorpi), Michele Mari passa al microscopio i tasselli di un'intera esistenza: la sua. Un romanzo di formazione giocoso e serissimo che è anche un atto di coerenza verso le ragioni più esose della letteratura.
Filologia dell'anfibio. Diario militare
di Michele Mari
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 296
Come affrontare quell'esperienza, infima più che infernale, che è stato il C.A.R. (Centro Addestramento Reclute)? Come raccontare il microcosmo dell'esercito, in cui si riproducevano gli stessi difetti, gli stessi vizi della nazione italiana nel suo complesso? Mari lo ha fatto con le armi dello scrittore fantastico che si avvicina a una realtà aliena, e con quelle del filologo, che usa analisi e spirito critico per evidenziare tutte le assurdità di un apparato tanto obsoleto e cristallizzato quanto, proprio per questo, paradossalmente affascinante. E, descrivendo in modo classificatorio e maniacale ogni momento di quei mesi, trasforma la dilapidazione e la noia in spettacolo letterario. Il volume, apparso in prima edizione nel 1995, è corredato dalle illustrazioni dell'autore.
Dalla cripta
di Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 141
Nel libro ci sono sonetti amorosi, omaggi alla tradizione poetica italiana (Dante, Foscolo, Leopardi), poesie oscene secondo il modello comico-realistico, scherzi, versi d'occasione e perfino un poema incentrato su un giocatore del Milan degli anni Ottanta (Mark Hateley). Un libro manieristico, dunque: sapendo però che il cimento con la lingua e le forme della tradizione attraversa gran parte dell'opera di Mari anche in prosa (si pensi a «Io venía pien d'angoscia a rimirarti»). Ed è proprio nel lavoro sulla lingua letteraria che Mari riesce a esprimere con maggior forza le vertigini dolorose o gioiose della propria interiorità. Dunque, «dalla cripta» dove giace la tradizione poetica italiana che oggi appare più desueta, Mari trae materiali che gli permettono di scendere nella cripta di se stesso e trarne deliziosi scheletri.
La stiva e l'abisso
di Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 267
La bonaccia fiacca i venti e un galeone spagnolo, immobile in mezzo all'oceano, diventa il palcoscenico di un dissonante concerto di personaggi. Le loro ossessioni verbali dominano la scena, mentre il capitano del vascello sta immobile nel suo giaciglio, impossibilitato ad alzarsi per lo sfacelo che gli devasta il corpo. Il suo secondo gli riferisce quanto accade in tolda, ma sono informazioni vaghe, riferite da un animo volgare che non coglie l'assurdità del tutto. Tocca al capitano completare con una fantasia febbricitante gli avvenimenti che controllano la nave, capire quale smania possieda i suoi uomini.
Diritto delle imprese e dei servizi di investimento
di Michele De Mari
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: 275
Il volume illustra la disciplina europea e nazionale delle imprese e dei servizi di investimento nel nuovo quadro giuridico di riferimento "MiFID2-MiFIR", adesso completo a livello comunitario e del Testo Unico della Finanza (D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58) ed attuato dai regulators. Lo scritto abbraccia l'intera materia e non trascura l'attenzione per gli orientamenti delle autorità di vigilanza e per il dato normativo, ancorchè l'impianto armonizzato di norme multilivello in questo settore appaia ormai gerarchicamente destrutturato. Queste pagine tendono ad ordinare e sistemare con metodo e rigore la materia, così come la stessa oggi si presenta, senza rinunziare a segnalare temi e problemi, pur nella consapevolezza che il diritto delle imprese e dei servizi di investimento è, sin dai suoi albori, un diritto in movimento, mai compiuto e sempre da compiere, che riflette le vicende dei mercati finanziari e che risponde alle istanze contingenti della prassi, recependole, nel continuo, nel suo ordinamento speciale. Il volume nasce per soddisfare la richiesta formativa e di competenza specialistica degli studenti universitari e per ottenere da questi risultati di maggiore efficienza. È stato scritto, tuttavia, immedesimandosi con un pubblico di lettori più ampio e maturo, di studiosi, professionisti, operatori del settore, per i quali può costituire un valido e duttile strumento di utilità conoscitiva ed applicativa.
I demoni e la pasta sfoglia
di Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2017
pagine: 754
La letteratura è ossessione. È un demone polimorfo che può assumere le bianche fattezze di Moby Dick o l'aspetto mostruoso dei crostacei di Wells, che può abitare tra le nevi di London, sulle aspre montagne della follia di Lovecraft o nel condominio suburbano di Ballard. È nella luna precipitata in un camino di Landolfi, nell'occhio cieco del gatto di Poe, nei topi di Steinbeck. Si insedia tra le ecolalie di Gombrowicz come nello sdegno con cui l'ingegner Gadda oppone titanicamente un principio d'ordine al grottesco, alla vigliaccheria, all'ingiustizia del reale. L'ossessione è destino e forma, nevrosi e scrittura, e scrivere significa «consegnarsi inermi agli artigli dei demoni». "I demoni e la pasta sfoglia" è il libro in cui Michele Mari affida alla forma-saggio quel rapporto inquieto e vitale con la tradizione che altrove ha esplorato attraverso il racconto, il romanzo, la poesia. Testi che compongono un'indispensabile cartografia letteraria, seguendo punti di fuga inediti e rintracciando parentele inaspettate: il sadismo di Stephen King e quello di Collodi, la misantropia di Celine e la bibliolatria di Kien in "Auto da fé", il riemergere del lupo in Buck nel "Richiamo della foresta" e la voluttà con cui Gregor Samsa si abbandona alla nuova identità di insetto. E poi gli innumerevoli mostri e le infinite stilizzazioni con cui ogni grande scrittore non fa altro che parlare di se stesso, dei propri desideri e delle proprie ferite. Accettando sfide spesso eluse della critica, Mari finisce per modellare le sembianze di un nuovo canone, che attinge tanto alla letteratura gotico-fantastica quanto a forme di scrittura come manierismi e pastiche che, grazie alla loro «natura esibi-toria», rivelano la propria paradossale autenticità, il proprio osceno realismo. Ma "I demoni e la pasta sfoglia" è soprattutto una dichiarazione di poetica in controluce, in cui lo scrittore di "Fantasmagonia" e "Tu, sanguinosa infanzia" mostra il suo rapporto vampiresco con una tradizione eletta a dimora, in una dialettica serrata tra mostruosità e stile, morte e scrittura, persistenza dell'infanzia e attrazione per l'abisso.
Euridice aveva un cane
di Michele Mari
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
Paura e umorismo, un intreccio di invenzioni, finali inattesi e sarcastici caratterizzano questi racconti. Dopo i fondali gotici ed elisabettiani dei romanzi, i luoghi che fanno da sfondo ai racconti sono meno esotici, ma non meno inquietanti: un luogo di villeggiatura sul lago Maggiore, un collegio a Quarto dei Mille, tagli urbani gremiti di quei segnali che solo una furiosa paranoia riesce a decifrare.