Libri di Paolo Pagani
Citofonare Hegel. I filosofi del passato rispondono alle grandi domande del presente
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 324
La filosofia, secondo Ludwig Wittgenstein, serve a «far uscire la mosca dalla bottiglia». Ovvero a risolvere problemi e a liberare la mente dagli errori. Non è, quindi, una dottrina astratta, ma piuttosto un'attività pratica che getta chiarezza in ogni ambito della vita, privata e pubblica. Partendo da questa idea, Paolo Pagani, filosofo di formazione da sempre appassionato alla materia, ci propone in questo libro un esperimento originale: rivolge a 19 grandi filosofi del passato, da Socrate a Heidegger, le domande più scottanti del nostro tempo. Dalla guerra al gender, dai vaccini alle fake news alla dignità del lavoro, il pensiero scaturito da menti come Hegel, Spinoza, Husserl o Nietzsche può illuminarci anche oggi o, per lo meno, nutrire il ragionamento e sollevare dubbi fecondi. Perché le loro riflessioni universali - quali sono i limiti della ragione? la Natura è "buona"? ci si può fidare dei sensi?... - si adattano perfettamente all'epoca che stiamo vivendo, e a contesti solo in apparenza diversi. Guest stars del volume sono 1 scrittore (Tolstoj) e 7 personaggi letterari, ciascuno emblematico di un tema, come Gulliver che rappresenta la diversità, Fantozzi il lavoro offeso, o Don Chisciotte la vita inautentica. "Citofonare Hegel" accompagna il lettore in quell'esercizio pratico che è la filosofia, capace di aprire mondi e ribaltare l'ovvio, mentre stiamo comodamente seduti in poltrona, sorseggiando una tazza di tè. Un'attività entusiasmante, provare per credere. A questo libro si affianca il podcast originale Spotify, una produzione Spotify Studios in collaborazione con Chora Media.
Nietzsche on the road
di Paolo Pagani
Libro
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 400
É la mattina del 3 gennaio 1889, un giovedì freddo. Friedrich Nietzsche esce di casa in piazza Carlo Alberto a Torino. Ha 45 anni. Da dieci ha lasciato l'insegnamento a Basilea. È ormai un fugitivus errans, un filosofo errabondo e apolide. Lo slargo è affollato di ronzini e carrozze: d'un colpo lui lo traversa di corsa, poi si stringe al collo di un cavallo mogio malmenato da un vetturino, infine si accascia al suolo in lacrime. La follia gli ha sbriciolato la mente. Si spegne a Weimar, in Turingia, undici anni dopo, a mezzogiorno del 25 agosto 1900. Demente. Senza mai avere ripreso coscienza. Ma prima? Quella di Nietzsche è stata, assieme forse al cervello eversivo di Marx, la mente più pericolosa dell'Ottocento. Nato da un padre pastore a Röcken, nella profonda e letargica Sassonia luterana e bigotta, Fritz, come lo chiamano in famiglia, è venuto al mondo con un parto prematuro di almeno un secolo: è un precursore, il termometro di una crisi febbrile che surriscalda un cambio d'epoca, il piccone speculativo maneggiato controcorrente che sgretola millenni di cristianità e scardina la logica socratica. Da Naumburg fino alle geometrie militaresche di Torino, passando per l'incanto alpino di Sils Maria, che gli propizierà l'incontro con Zarathustra, e per «l'azzurra solitudine» del Sud dell'Italia, che gli donerà anni fertili di pensiero, Nietzsche sarà sempre morbosamente tormentato dalla malattia. E, tuttavia, educherà se stesso e quindi tutti gli uomini alla grandezza, alla libertà di spirito, alla esaltazione della vita («Costruite le vostre città sul Vesuvio!») come antidoto alla tragedia dell'esistere. Con un drammatico montaggio a flashback diviso in tre parti (tutta la Germania di Nietzsche, tutta la Svizzera di Nietzsche, tutta la sua brama di meridione con la scoperta dell'Italia e della Costa Azzurra) Paolo Pagani compone un romanzo d'avventura, non una semplice biografia, inseguendo ogni stagione intellettuale del più dinamitardo dei pensatori, il distruttore di mondi, lì dove il suo genio si forma in virtù di una geografia.
Appunti in rosso. Per una storia del Pci a Brescia (1945-1979)
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Liberedizioni
anno edizione: 2022
pagine: 236
Una dettagliata e documentata storia del Pci a Brescia, illustrato, con decine di biografie di militanti e segretari.
L'Essere è Persona. Riflessioni su ontologia e antropologia filosofica in Gustavo Bontadini
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Orthotes
anno edizione: 2016
pagine: 254
Il pensiero di Gustavo Bontadini è oggetto di una progressiva riscoperta; resta però ancora sconosciuto a troppi. Il presente volume intende contribuire alla riscoperta in questione, nella consapevolezza che Bontadini è stato, in assoluto, uno dei pensatori più acuti degli ultimi due secoli. Fondamentali i suoi contributi al superamento dell'equivoco gnoseologistico, e il suo pertinente rilancio di una metafisica di tipo "determinante" - dopo Kant e dopo la parabola dell'idealismo trascendentale. Il dettato bontadiniano è come una corrente che sa attrarre in "alto mare" chiunque abbia voglia di navigare sul serio, incrociando al largo, e non solo sotto costa. Esso si raccomanda da sé: purché, ovviamente, se ne abbia diretta nozione. Ecco la prima ragione del presente contributo. La seconda è aprire lo sguardo su un profilo di Bontadini più arioso rispetto a quello che lo ha esclusivamente consegnato alla polemica con il suo allievo Emanuele Severino: polemica che pure ha - com'è noto segnato un importante periodo della attività filosofica del nostro autore.
Debili postille. Lettere a Carmelo Vigna
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 240
È questa una raccolta di lettere filosofiche indirizzate a Carmelo Vigna dai suoi allievi per proseguire la discussione sui molteplici aspetti della sua proposta teorica, che spazia dalle indagini di ontologia e metafisica, a quelle di epistemologia e antropologia filosofica, fino alle ricerche di etica fondamentale e applicata. Queste lettere, nella loro differenza di tema, di piglio e di stile, sono anche una meditazione sul tramandare e sul ricevere in eredità: tramandare e ricevere un sapere, ma anche il desiderio di dedicarsi ad esso riuscendo a tenere insieme sia l'amore per la cosa, sia la spregiudicatezza nell'interrogarla, sia la singolarità del proprio sentiero, sia i legami con coloro grazie a cui è possibile tracciarlo e seguirlo. E tra costoro, Vigna è il primo: ogni lettera lo testimonia. Lettere di: Paolo Bettineschi, Sara Brotto, Alessia Dal Bello, Bettina Faber, Riccardo Fanciullacci, Paola Filosa, Luca Grion, Gaia Nardilli, Paolo Pagani, Gianluigi Pasquale, Alberto Peratoner, Maddalena Pezzato, Francesco Saccardi, Leopoldo Sandonà, Teresa Scantamburlo, Gian Pietro Soliani, Alessandra Tonon, Fabrizio Turoldo, Giusi Venuti, Susy Zanardo, Giovanna Zucca.
Ricerche di antropologia filosofica
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 266
Il presente volume raccoglie alcuni studi dedicati ai temi fondamentali della riflessione filosofica sull'essere umano: ragione, passione, libertà. E lo fa con riferimento ad alcuni dei principali classici della tradizione occidentale: da Platone a Tommaso d'Aquino, da Kant a Rosmini. Le indagini si allargano a comprendere anche i temi dell'educazione, del bene comune e della felicità: esplorati, tutti, in riferimento alla cifra dell'umano, intesa come l'intreccio della categorialità dei bisogni con la trascendentalità del desiderio.
La geometria dell'anima. Riflessioni su matematica ed etica in Platone
di Paolo Pagani
Libro: Copertina morbida
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 184
Questo testo nasce da alcune indagini sul nesso tra matematica e filosofia in ambiente "accademico". È interessante notare che l'esplorazione di tale nesso costituisce un felice tratto di continuità tra gli studi più classici e autorevoli intorno al Platone "scritto" - di cui Alfred E. Taylor è esponente di netto rilievo - e il meglio delle rivisitazioni del testo platonico proposte a partire dagli ágrapha, raccolte e valorizzate dalle Scuole di Tübingen e di Milano. L'elemento matematico, elaborato nell'oralità dell'Accademia e ripreso poi in alcuni Libri degli Elementi euclidei, rappresenta una chiave d'accesso privilegiata per la comprensione e per l'approfondimento di alcuni luoghi problematici - ma decisivi - dei "dialoghi". Il linguaggio matematico sembra essere la cifra simbolica cui Platone affida l'illustrazione dei più delicati rapporti che intercorrono tra le dimensioni dell'anima umana, ma anche tra i differenti stili di vita che all'essere umano si prospettano.
Angelo Franzini. Socialista e sindaco a Gardone Val Trompia
di Paolo Pagani
Libro
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2006
pagine: 80
Libertà e non-contraddizione in Jules Lequier
di Paolo Pagani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2000
pagine: 362
L'opera del filosofo bretone Jules Lequier (1814-1862) sta incontrando un rinnovato interesse critico. Sovente però tale interesse finisce per concentrarsi su motivi più storiografici che teoretici. Con questo volume si cerca un'altra strada: quella di pensare "insieme a Lequier", per sviluppare, anche al di là del dettato dell'autore, alcuni dei numerosi motivi di riflessione teoretica che i suoi appunti offrono al lettore.
Contraddizione performativa e ontologia
di Paolo Pagani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1999
pagine: 512
La scrittura è un aeroplano. L'avventura intellettuale di otto grandi firme del giornalismo italiano
di Paolo Pagani
Libro
editore: Lìmina
anno edizione: 1997
pagine: 156
Come si scova una vocazione? Perché, e in che modo, si diventa giornalisti? Queste pagine contengono otto risposte, otto percorsi esemplari di formazione intellettuale, otto incontri-ritratti con autorevoli protagonisti dell'industria delle coscienze, il pianeta dell'informazione. Ezio Mauro, Furio Colombo, Lucia Annunziata, Gianni Riotta, Maurizio Chierici, Lietta Tornabuoni, Tiziano Terzani e Michele Serra si raccontano ricostruendo la nascita e lo sviluppo delle loro specificità professionali. Non vengono adulati, non vengono provocati. Vengono ascoltati e studiati con attenzione. Questo libro, che non si rivolge solo agli aspiranti cronisti, ma anche al semplice curioso contemporaneo, racconta il romanzo della scrittura come esperienza esistenziale.