Libri di Roberto Gandus
La sarta. Torino, 1942
di Roberto Gandus
Libro: Copertina rigida
editore: Frilli
anno edizione: 2015
pagine: 160
La storia prende lo spunto da un fatto di cronaca avvenuto nel centro storico di Torino nell'inverno del 1942. A innescarla è la morte di un'anziana sarta: suicidio o omicidio? Incaricato dell'indagine, il commissario Mercatalli che non è del tutto estraneo alla vicenda. Palcoscenico del racconto è un negozio di stoffe e confezioni dove si svolge il contrastato incontro fra Samuele Cohen, anziano commerciante ebreo, ritenuto colpevole della morte della sarta, e Oreste, giovane fascista scansafatiche, sciupafemmine, figlio della morta. Fra i due s'innesca uno scontro causato dalle leggi razziali del '38. La dolce Myriam, figlia del negoziante, sospetta che il padre sia al centro di un complotto architettato da Oreste e dalla sua amante. La trama s'infittisce e s'incrocia con gli sviluppi dell'amicizia di due ragazzini di undici anni, Fabio e Giorgio, che allevano colombi viaggiatori nella soffitta di casa, entrambi custodi di un segreto. Come e perché le due vicende s'intrecciano con l'indagine del commissario? Di certo, da queste storie che s'intersecano, emergerà un'unica sorprendente verità.
Stregonesco. Soggetti cinematografici invenduti
di Roberto Gandus
Libro
editore: Buendia Books
anno edizione: 2020
pagine: 52
Quattro racconti che immergono il nostro quotidiano nell'angoscia e nella paura. Quattro storie che vi calano in un'atmosfera di mistero. Quattro temi del genere "giallo" o "noir"? Certo anomali. Senza dubbio le parole si fanno presto immagini e sensazioni che dal primo istante profumano di pellicola cinematografica. Con la prefazione di Lamberto Bava.
Il sole era freddo. Torino 1972, il commissario Lemonier indaga
di Roberto Gandus
Libro
editore: Frilli
anno edizione: 2017
pagine: 156
"Un travestito trovato ucciso fra i rovi del cimitero" questo il titolo de "La Stampa" del 26 febbraio 1972. Il commissario Lemonier mormorò "Ucciso? E chi lo può dire?". Un modo come un altro per ricordare che brancolava nel buio. In realtà il fatto di cronaca fu uno dei più "tortuosi" quanto morbosi della cronaca nera non solo di quel periodo. Per tentare di districarlo occorre risalire a circa un mese prima quando sulla riva del Po viene trovato il cadavere di un giovane con la testa affondata nell'acqua del fiume, ma nei polmoni acqua di mare. Si tratta di Domenico Ferrero 18 anni, figlio del proprietario del San Giors, storico ristorante di Torino. Lemonier sa che non è sufficiente dipanare l'intreccio amoroso, fra il giovane morto e i due camerieri Daniel e Nuccia, per giungere alla soluzione del caso, così s'interessa ai clienti del locale che nulla sembrano avere a che fare con quella morte eppure un sottile filo rosso porta il commissario a "ficcare il naso" nell'antica farmacia del Mauriziano, analizza la vita di Elena, figlia del farmacista, si chiede che rapporto ha con Elia collaboratore del padre, dottore Elia che abita in uno stabile conosciuto in città per l'anomala coppia di portieri: Carlo, detective mancato, e Bruna che grazie alla "planchette" (comunemente chiamato "il bicchierino") parla con i defunti e scandaglia il mistero. E quale rapporto ha Daniel, l'aiutante del San Giors, con Niki, l'inquilina andata a vivere sullo stesso pianerottolo di Elia? E con "Al Cit", l'inquietante nano che organizza corse di cani clandestine? I dubbi si accavallavano, a usufruirne sembra essere soltanto Roberto, il romanziere, abituale cliente del San Giors, impegnato a scrivere un "noir" sulla vicenda. Il maledetto caso del travestito trovato morto ai piedi del cimitero comunale sembra risolto quando il proprietario del ristorante, confessa di essere l'assassino dopo aver scoperto la tresca in cui era invischiato il figlio. Soltanto Lemonier intuisce che le cose non sono come appaiono. La verità ancora una volta sembra prendersi gioco di lui proprio come Stella la giovane incontrata per caso, tutto quanto sa della ragazza è di esserne innamorato. Come consolarsi della pena d'amore? Semplice: con la sconvolgente scoperta dell'identità del travestito e del suo assassino.
Il gyoko
di Roberto Gandus
Libro: Copertina morbida
editore: Golem Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 176
Primavera 1976. Una quindicenne cinese scompare nei corridoi di un cupo liceo artistico, dove il bullismo, le sopraffazioni e la legge del branco sono all'ordine del giorno: la metà oscura e sotterranea di una scuola che distoglie lo sguardo in nome dell'ordine e di un falso quieto vivere. Un professore con la passione della pittura, una relazione tossica da dimenticare, un gruppo di ragazzi della "Torino bene" annoiati e abituati ad avere tutto, sullo sfondo di una città di ombre, indifferenza e improvvisi squarci di colore: una storia dalle atmosfere torbide e dal ritmo incalzante e cinematografico, che trascina il lettore dagli "infernotti" a una vetta fatale, una corsa a precipizio verso gli abissi dell'eccesso e un sorprendente finale. In ballo la verità, l'amore e la vita: fino a che punto può spingersi il "gioco"?
La casa delle signore buie
di Roberto Gandus, Pupi Avati
Libro: Copertina morbida
editore: Golem Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 126
Nella Sicilia di fine '700, l'amore tra il conte Morè Barreca e la bellissima Assunta è contrastato dalle responsabilità familiari, che richiedono che il giovane nobile sposi Nunzia, primogenita del marchese Macola e sorella maggiore della ragazza. Riusciranno la distanza e il confino nel monastero della "Contemplazione della morte" a spezzare un legame profondo e sincero? Tra oscure pratiche, rituali perversi e inquietanti misteri, la speranza ha la forma di un aquilone: può levarsi in volo alla prima brezza marina, ma il filo che lo sostiene è più delicato della seta. Dal genio visionario di Pupi Avati e Roberto Gandus, un romanzo che prende spunto dalle cronache dell'archivio delle indagini tribunalizie della città di Noto.
L'ultima esecuzione. Villarbasse 1945
di Roberto Gandus
Libro: Copertina rigida
editore: Frilli
anno edizione: 2013
pagine: 208
Villarbasse 1945. "Un lampo illuminò il verde della valle. Il rumore di un'auto si allontanava lungo la strada che collegava la statale al cascinale costruito sulla mammella collinosa. Un bastardino nero attraversò l'aia del cascinale sotto la pioggia battente. Annusò il cadavere di un uomo steso in terra a faccia in giù. Un secondo cadavere era abbandonato sul muro circolare del pozzo in pietra, un filo si sangue rigava la poltiglia di fango. Il cane entrò nella casa deserta. Annusò i piedi della donna che giaceva riversa nella cenere del camino. Salì la scala. Entrò nella stanza. Guaì ai piedi del letto su cui...". La strage di Villarbasse è nota per essere stata uno dei più efferati eventi criminosi dell'immediato dopoguerra. Ed è anche nota per essere l'ultimo crimine punito in Italia con la pena di morte, avvenuta al Poligono di tiro delle Basse di Stura il 4 marzo del 1947. Il primo di gennaio del '48 entrerà in vigore la Costituzione che abolirà la pena di morte.
Il colpo maestro del boscaiolo fatato
di Roberto Gandus
Libro: Copertina morbida
editore: David and Matthaus
anno edizione: 2017
pagine: 140
Dicono che questo strano caso sia avvenuto in un antico palazzo di via Milano 13 nel centro storico di Torino ma nessuno è in grado dire in che anno. Protagonista un ragazzino di undici anni, Ruben che, certo di avere un pubblico invisibile a cui si rivolge, viveva in un mondo fantasioso, con amici con cui si intratteneva e da cui diceva di ricevere consigli. Nessuno gli credeva, tutti erano certi che si trattasse di un piccolo bugiardo. Ruben viveva con il padre, un ricercatore che in procinto di partire per lavoro, stava per affidare il ragazzino alle cure di una giovane amica sedicenne, vicina di casa: Alice. Una sera in cui uno degli inquilini vide la luce accesa all'ultimo piano sfitto da sempre, ci fu grande stupore. Chi ci era andato a vivere? Per quale motivo nessuno mai incontrava i nuovi inquilini? E per quale motivo da quel giorno i "cattivi" iniziarono a essere puniti e i buoni premiati?