Libri di Santi Barbagallo
La critica e i suoi fintivi
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: UNI Service
anno edizione: 2008
pagine: 124
"Il principio di simulazione ha avuto ragione del principio di realtà". Se si volesse riassumere in due parole lo spirito che anima le poche pagine di questo libro per certi versi "impertinente" (o "importuno" o "sorprendente", stando alla formulazione heideggeriana del "fuori uso"), si potrebbe ricorrere (o ipotecarla in modo volutamente "arbitrario") a questa perentoria frase di Baudrillard. E in effetti il côté simulatorio da "opera da tre soldi" pseudoscientifica, "surrogato filosofico" o finta Geistwissenschaft ultramoderna, è quello tipico del regno delle apparenze, del simulacro, dell'idolo decaduto e, unitamente ad essi, quello dell'impegno nei confronti di una cultura "minore" che esige con fermezza il restare tale, assumendo le ragioni estetiche del falso, del secondario, del derivato, ma anche quelle etiche e pedagogiche di una filosofia da "fare", secondo le intenzioni di Deleuze e Guattari.
Paraffi. La questione del parergon da Kant a Deridda
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 212
Una densa riflessione sul problema estetico del parergon, passando per l'analisi della firma, del tratto, dei limiti della rappresentazione e del sistema della "duzione", della cornice e dei margini che segnano storicamente il confine tra il dentro e il fuori, tra il privato e il pubblico, tra l'autobiografico e il sociale. Attraverso un articolato confronto con il pensiero dei maggiori filosofi occidentali (Kant, Hegel e Heidegger) l'autore mette in luce tutta una sintomatologia involontaria della firma che fa di ogni grande discorso filosofico (critico, dialettico, ontologico, ecc.) una più generale, silenziosa e sotterranea, esthétique involontaire.
Paraffi. La questione del parergon da Kant a Derrida
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 260
Una densa riflessione sul problema estetico del parergon, passando per l'analisi della firma, del tratto, dei limiti della rappresentazione e del sistema della "duzione", della cornice e dei margini che segnano storicamente il confine tra il dentro e il fuori, tra il privato e il pubblico, tra l'autobiografico e il sociale. Attraverso un articolato confronto con il pensiero dei maggiori filosofi occidentali (Kant, Hegel e Heidegger soprattutto) l'autore pone in luce tutta una sintomatologia involontaria della firma che fa di ogni grande discorso filosofico (critico, dialettico, ontologico, ecc.) una più generale, silenziosa e sotterranea, esthétique involontarie.
Il fashion up-to-date della critica in web
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne
anno edizione: 2009
pagine: 112
Gli scritti contenuti in questo volume sono apparsi (ad eccezione di alcuni, inediti) su vari siti web dedicati all'arte e alla letteratura. L'esigenza di riunirli sotto un unico titolo deriva dalla constatazione che il mondo di Internet, con il suo linguaggio, le sue dinamiche di fruizione discontinue e soprattutto il regime di velocità imposto alle modalità conoscitive e all'approfondimento di temi culturali non meno che alle pratiche più francamente ludiche e/o disobbliganti, costituiscono un mondo e una dimensione a sé al cui esplicito confronto il critico estetico non può, oggi più che mai, sottrarsi. Ed è per certi versi proprio la "varietà" (di argomenti, di registri, di opzioni comunicative), unitamente alla "brevità" delle soluzioni, il fondo comune ai testi qui presentati, che spaziano dalla recensione quasi giornalistica al saggio tecnico, dal racconto breve al gioco linguistico e alla filastrocca per adulti.
La critica e i suoi fintivi
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne
anno edizione: 2009
pagine: 108
"Il principio di simulazione ha avuto ragione del principio di realtà". Se si volesse riassumere lo spirito che anima le poche pagine di questo libro per certi versi "impertinente" (o "importuno" o "sorprendente", stando alla formulazione heideggeriana del "fuori uso"), si potrebbe ricorrere (o ipotecarla in modo volutamente "arbitrario") a questa perentoria frase di Baudrillard. E in effetti il côté simulatorio da "opera da tre soldi" pseudoscientifica, "surrogato filosofico" o finta Geistwissenschaft ultramoderna, è quello tipico del regno delle apparenze, del simulacro, dell'idolo decaduto e, unitamente a essi, quello dell'impegno nei confronti di una cultura "minore" che esige con fermezza il restare tale. Proprio nella consonanza ideale (e non solo) con gli approcci "tardocontemporanei" della filosofia e della critica estetica "continentali" può essere rintracciato l'ubi consistam dei quattro piccoli saggi contenuti in questo libro che, come scrive l'autore, "intende rigorosamente mancare il suo bersaglio, come un tiro in bianco su di un foglio mai scritto, en blanc".
Estesiologia e deuteroclassicismo. Note sulla pittura di Francis Bacon
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Montedit
anno edizione: 2007
pagine: 112
Dal tecnocentrismo alla Kunstbild. L'arte nell'era del dominio tecnologico
di Santi Barbagallo
Libro: Copertina morbida
editore: Montedit
anno edizione: 2006
pagine: 160
L'alta risoluzione delle immagini digitali, la simulazione del movimento, la freneticità dei montaggi video, le illimitate possibilità coloristiche offerte da computer sempre più elaborati, gli ultimi ritrovati dell'industria chimica e metallurgica, le nuove tecnologie applicate al campo delle materie plastiche e sintetiche hanno mutato profondamente l'atteggiamento dell'artista e lo stesso statuto dell'arte comportando una generale modificazione delle dinamiche intenzionali alla base della creazione artistica.
Perdono per non voler dire
di Santi Barbagallo
Libro
editore: Lampi di Stampa
anno edizione: 2009
pagine: 82
Qual è l'origine della letteratura, nel senso che diamo comunemente a questa parola, per esempio quando parliamo di un romanzo, di una narrazione o di una storia che sappiamo già in anticipo essere sempre rigorosamente "finti", immaginati e fantasticati? Una lunga tradizione interpretativa ha creduto di poter far risalire questa origine alla cultura greca, ad Omero, all'epos eroico della grande stagione mito-poietica occidentale e, in sede più strettamente teoretica, a una certa concezione del logos posta in essere dai primi pensatori ellenici. Ma al di là del dato acquisito, è possibile sospendere per un istante questa concezione per una formulazione diversa, per esempio per affermare, della letteratura come "istituzione occidentale moderna", un'origine biblica e "abramica" e non già greca? In questa direzione muove la riflessione di Jacques Derrida nella sezione conclusiva di Donner la mort intitolata "La letteratura al segreto". Attraverso un'analisi piana e lineare del testo derridiano, il presente saggio affronta le questioni salienti e la genealogia filosofica delle proposte interpretative presentate dal grande filosofo francese a suffragio dell'ipotesi di un'ascendenza "segreta" della letteratura "sotto il segno apparentemente improbabile di un'origine abramica". In appendice, correda il lavoro un saggio (pubblicato altrove) sulla genesi testuale della scrittura critica e della letteratura filosofica contemporanee.