Libri di Sergio Romano
La democrazia militarizzata. Quando la politica cede il passo alle armi
di Sergio Romano
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2023
pagine: 160
Secondo i libri di storia, la Prima guerra mondiale che per oltre quattro anni devastò l'Europa finì l'11 novembre 1918 con l'armistizio di Compiègne e la resa dell'Impero tedesco. Ma per Sergio Romano, a causa dei molti reduci e sopravvissuti che non riuscirono a ritrovare il proprio posto nella società, la guerra invece proseguì in altre forme: non fu più una continuazione della politica con altri mezzi ma divenne spesso l'unico mezzo con cui la politica pensò di potersi affermare e legittimare. Ed è proprio l'Italia il Paese che ha offerto al mondo i primi due esempi di politica «militarizzata». Il primo è la conquista di Fiume ideata e capitanata da D'Annunzio nel settembre 1919, il secondo è la Marcia su Roma, organizzata da Benito Mussolini nell'ottobre del '22, con un linguaggio e un approccio che si rifanno esplicitamente al mondo dell'esercito. Partendo dall'Italia, la militarizzazione della politica si diffuse a macchia d'olio anche in Spagna, in Portogallo, in Germania, in Russia e nei Balcani. Sergio Romano dimostra in questo libro come tale dinamica, attraversando i decenni, continui ancora oggi, fino alla marcia di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, quando, istigati dal presidente sconfitto Donald Trump, i suoi sostenitori invasero il Campidoglio con l'obiettivo di «salvare la democrazia»: un fine politico da raggiungere con la mobilitazione armata.
Il suicidio dell'Urss
di Sergio Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Sandro Teti Editore
anno edizione: 2021
pagine: 291
Dopo la morte di Breznev nel 1982, seguita dagli interregni di Andropov e Cernenko, l'ascesa di Gorbacév nel 1985 poneva fine alla gerontocrazia e segnava l'inizio di radicali riforme, soprattutto politiche. Le enormi concessioni unilaterali, prive di contropartite, agli Usa e alla Nato, condussero in pochi anni allo scioglimento del Patto di Varsavia e alla riunificazione tedesca. Nonostante al referendum del marzo 1991 il 77% degli elettori si fosse espresso per il mantenimento dell'Urss, sia pure sotto altra forma, il contro-colpo di stato di El'cin nell'agosto dello stesso anno portò alla disintegrazione dell'Unione Sovietica, che il 25 dicembre cessò di esistere. Attraverso brevi saggi, scritti in presa diretta, Sergio Romano, dopo aver ripercorso la storia politica e culturale della Russia, affronta glasnost', perestrojka, e fine dell'Urss.
La fantasia della storia. Scritti 2012-2020
di Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: La Vela (Viareggio)
anno edizione: 2021
Sergio Romano non appartiene a nessuna fazione predefinita, è davvero un battitore libero spregiudicato quanto attento ai fatti. Così, anche negli scritti contenuti in questo libro, riesce in più occasioni a sorprenderci, a proporci punti di vista apparentemente eccentrici, eppure densi di significato. Dall'aneddoto, dalla curiosità, da un particolare dettaglio si dipanano i significati profondi di alcune delle vicende che hanno caratterizzato la storia più o meno recente. In pagine di rara efficacia e pacatezza, per esempio, Romano incrina il mito fin troppo celebrato del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, oppure traccia un parallelo quanto mai "scandaloso" tra l'asse franco-tedesco costruito nel dopoguerra da Charles de Gaulle e Konrad Adenauer, fulcro dell'integrazione europea, e quello creatosi durante la guerra tra Philippe Pétain e Adolf Hitler.
Merkel. La cancelliera e i suoi tempi
di Sergio Romano, Beda Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2021
pagine: 176
Per sedici anni ha dominato la scena politica internazionale, dando prova di possedere buon senso, saggezza e lungimiranza. È stata confermata alla guida del suo Paese per ben quattro volte e ha potuto contare sul sostegno dei suoi concittadini anche durante le maggiori crisi degli ultimi anni, da quelle economiche a quelle umanitarie, sino alla più recente emergenza pandemica. Si è distinta per serietà e preparazione, contribuendo a rinnovare l'immagine della Germania e ad allontanarla definitivamente dal ricordo nazista. Ma la sua personalità è più complessa di quanto possa apparire a prima vista. La cancelliera da giovane non sognava la politica, ma la scienza (e infatti ha una laurea in fisica e un dottorato in chimica quantistica) ed è cresciuta nella Germania dell'Est in una famiglia atipica per quei tempi: suo padre era un pastore protestante che predicava in uno Stato in cui la norma era essere atei e comunisti. Ha mosso i suoi primi passi in politica negli anni conclusivi della Repubblica democratica tedesca, fino a essere nominata portavoce dell'ultimo governo. Pochi anni dopo, nel 1991, è entrata nella squadra di governo di Helmut Kohl, presidente della CDU e primo cancelliere della Germania unificata. La chiamavano Das Mädchen, la ragazza. E proprio quella ragazza, che non ha esitato a puntare il dito contro il suo mentore, pubblicando una lettera sul principale quotidiano tedesco in cui denunciava che Kohl aveva ricevuto sovvenzioni illecite, ha stupito tutti trasformandosi da meteora a figura chiave del panorama globale: mentre gli altri capi di Stato si davano il cambio, lei è rimasta sempre ferma e forte al posto di comando. Questo libro mostra come sono cambiate la Germania e l'Europa grazie a lei e prova a immaginare cosa succederà dopo di lei.
Berlino capitale. Storie e luoghi di una città europea
di Beda Romano, Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 204
Fra le capitali europee Berlino è una delle più giovani e forse quella maggiormente condizionata dalle sorti politico-militari del proprio paese, con il suo ciclo di sconfitte e di rinascite. Dopo la disfatta del grande impero guglielmino nella prima guerra mondiale, la città seppe rigenerarsi nella Repubblica di Weimar diventando un centro fra i più effervescenti sul piano artistico e culturale. Ridotta a cupo campo di battaglia negli ultimi giorni di Hitler, fu ricostruita mattone su mattone. Le Berlino ricostruite in realtà furono due, divise tra le repubbliche dell'Est e dell'Ovest, e rispecchiarono fisicamente, oltre a due ideologie, aspetti diversi del carattere nazionale. Oggi, nella Germania riunificata, l'identità di Berlino, forte e dinamica, è fatta di storia e apertura al futuro.
La Russia imperiale di Putin
di Sergio Romano
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 80
Una tiepida mattina di fine maggio del 2017, a Gorizia, l’Ambasciatore Sergio Romano interviene a èStoria – Festival internazionale della Storia, su di un tema a lui assai caro per ragioni sia professionali, che umane: la singolarità della storia e della situazione geopolitica, religiosa e culturale della Russia. L’angolazione del discorso – magistralmente sorretto dall’intervistatore, Antonio Carioti – passa attraverso l’analisi tagliente della figura di Vladimir Putin e i due piani – quello generale e quello particolare – si intrecciano, specchiandosi l’uno nell’altro. Ne scaturisce una riflessione che spazia nei secoli, allarga i suoi confini allo smisurato spazio russo e ne ingloba le caratteristiche salienti, le tendenze preponderanti: la rivendicazione perdurante di uno status imperiale, lo stretto raccordo Stato e Chiesa ortodossa, il nazionalismo che può condurre anche al gesto azzardato dalle conseguenze imprevedibili. Per la lucidità dell’analisi e la composta erudizione dell’eloquio, in questo libro proponiamo al pubblico italiano l’integralità di quella discussione. In appendice, la registrazione di una intervista più datata (maggio 2008) avvenuta nella medesima cornice di èStoria, tra Armando Torno e Viktor Gaiduk sulle mille etnie del Paese e la loro persistenza nella Russia imperiale di Putin.
La scommessa di Putin. Russia-Ucraina, i motivi di un conflitto nel cuore dell'Europa
di Sergio Romano
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2022
pagine: 96
Credevamo che la fine della Guerra fredda con la caduta del muro di Berlino rendesse le guerre europee sempre più improbabili. Ma stiamo invece constatando che le due maggiori potenze del mondo euro-atlantico (la Russia e gli Stati Uniti) si stanno facendo una guerra per procura in Ucraina, nel cuore dell'Europa. Quali sono i reali motivi del conflitto? Quanto contano il carattere di Putin e quello di Zelens'kyj? Le sanzioni produrranno l'effetto desiderato o rischiano invece di provocare danni e inconvenienti all'Europa? Siamo alla vigilia di una guerra che si estenderà all'intero continente? Sarà ancora possibile riunire tutti gli attori del dramma al tavolo della pace? Sono queste le domande a cui Sergio Romano cerca di rispondere nella Scommessa di Putin.
Processo alla Russia
di Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2020
pagine: 208
Nel 1843 apparve a Bruxelles il libro di un nobile francese, il marchese de Custine, intitolato La Russia nel 1839 . Era un quadro dei costumi politici e sociali dell'Impero zarista ed ebbe un grande successo, non soltanto in Belgio e in Francia, nel momento in cui la Russia dopo le guerre napoleoniche era ormai una potenza mondiale. Ma questo grande Paese, nella descrizione di Custine, era anche lo Stato in cui sopravvivevano molte caratteristiche dell'epoca feudale: autocrazia, servitù della gleba, enormi ricchezze e grande povertà, analfabetismo diffuso, arbitrio giudiziario. Nei decenni seguenti la Russia divenne sempre più grande e potente, ma la descrizione che ne era stata fatta da Custine sopravvisse nell'opinione pubblica europea. La tenacia e l'eroismo dell'Armata Rossa nella guerra contro la Germania nazista giovarono all'immagine della Russia nel mondo, ma non sino al punto di evitare che la potenza sovietica, durante la Guerra fredda, venisse percepita come una possibile minaccia. La Guerra fredda è finita da tempo, ma i sentimenti e i timori anti-russi sopravvivono. Il Paese che l'Occidente considera più estraneo ai suoi principi e alle sue regole è anche quello che, pur considerandosi erede dell'Impero bizantino, ha maggiormente cercato di imitare l'Europa. Perché dunque continuiamo a considerare la Russia un Paese estraneo, diverso e in opposizione a «noi» europei? Che cosa porta l'Europa a vedere nella Russia una civiltà nemica e separata? Sergio Romano ci svela le dinamiche di questo paradosso con un racconto che attraversa tutta la grande e impetuosa storia russa.
L'epidemia sovranista. Origini, fondamenti e pericoli
di Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2019
pagine: 112
Nell'ultimo decennio si è assistito alla nascita di numerosi movimenti populisti confluiti tutti nella definizione di «sovranismo» e viene da chiedersi perché così tante società nazionali siano convinte di avere perduto la propria sovranità e vogliano riconquistarla. Le motivazioni e lo stile di tale rivendicazione cambiano da un Paese all'altro. I due maggiori partiti sovranisti italiani, per esempio, hanno priorità diverse e tratti diversi da quelli dei Paesi scandinavi. Il sovranismo americano, soprattutto dopo l'elezione di Donald Trump, non è quello ungherese di Viktor Orbán o quello francese di Marine Le Pen. Ma tutti rappresentano società che hanno accumulato insoddisfazione e malumore contro le formule politiche e i principi economici che sono stati per molti anni le colonne portanti della loro esistenza. Tutti hanno un nemico a cui attribuire la propria infelicità, vera o presunta. Sergio Romano indaga a fondo le origini, i rischi e le conseguenze delle nuove ondate di sovranismo. Attraverso numerosi esempi, spiega in che modo l'epidemia sia stata favorita da altri fenomeni. E offre nuovi e interessanti spunti su quelli che potrebbero essere i rimedi per curare un male che pare in inarrestabile crescita. Un punto di vista inatteso che mette in discussione l'Europa così come è stata pensata fino a oggi.
Atlante delle crisi mondiali. Dalla guerra fredda ai conflitti moderni: conoscere il passato per capire il presente
di Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2019
pagine: 286
La guerra siriana, la divisione tra sunniti e sciiti e il terrorismo alimentato dall'Islam radicale, l'annosa questione di Israele e della Palestina, la minaccia nucleare della Corea del Nord e la lezione della Baia dei Porci, i rapporti tra Stati Uniti e Cina, la nuova presidenza americana, il difficile cammino dell'Europa verso l'integrazione, i nuovi populismi e le migrazioni innescate dalle guerre e dalle rivoluzioni in Medio Oriente e Nordafrica, l'attivismo imperiale della Russia di Putin: sono le coordinate principali della complessa "mappa del disordine mondiale" che Sergio Romano disegna nelle pagine di questo libro. "Ogni crisi internazionale ha la sua logica e la sua razionalità o, se preferite, la sua assurdità" scrive in apertura alla prefazione, e, con l'acutezza di osservazione a cui ci ha abituato nei suoi articoli, saggi e libri, ci guida alla scoperta dei "fattori che contribuiscono a rendere la società internazionale sempre più litigiosa e insicura". È una lettura del presente - alla luce del passato e aperta sul futuro - non condizionata dalle ideologie, che permette di interpretare la Storia al di là dei luoghi comuni e di ogni vulgata, e ricca dell'esperienza diretta di chi ha vissuto in prima persona, da diplomatico, molti importanti eventi internazionali. Non a caso, l'"Atlante delle crisi mondiali" si conclude con una pagina di ricordi, in cui Romano spiega com'è diventato un "patriota europeo". La sua è un'Europa che, come aveva indicato de Gaulle, non deve includere per forza gli Stati Uniti e la Gran Bretagna: "La politica di coloro che hanno veramente a cuore l'unità dell'Europa dovrebbe essere simile a quella dei Paesi che negli anni della Guerra fredda scelsero per se stessi il 'non impegno'. Potremo allora fare della Russia il nostro principale partner economico e parlare di una Europa 'dall'Atlantico agli Urali'".
Il giorno in cui fallì la rivoluzione. Una controstoria della Russia rivoluzionaria dal 1917 al 1991
di Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 153
«Chi avrebbe governato la Russia dopo il fallimento della rivoluzione?» Con questa domanda si aprono le pagine di storia controfattuale in cui Sergio Romano immagina un epilogo diverso per il «grande Ottobre rosso». I bolscevichi arrivarono infatti al potere grazie a una serie di circostanze fortuite e di malintesi: gli eventi di quei giorni - e, di conseguenza, la storia del Novecento - avrebbero benissimo potuto prendere un'altra strada. Questo libro illustra quale, ma soprattutto racconta la Rivoluzione d'Ottobre per quello che davvero fu: «una caotica successione di tentativi falliti, mosse sbagliate, disegni incompiuti, appuntamenti mancati»; un evento umano privo degli orpelli religiosi che in seguito l'avrebbero trasformato in una materia di fede facendo del suo leader, Vladimir Il'ic Lenin, un messia. Poco più di settant'anni dopo gli eventi che portarono alla nascita dell'Unione Sovietica, anche la sua fine è stata il risultato di vicende casuali e imprevedibili. Sergio Romano le ha vissute in prima persona, e nel secondo atto di questa controstoria della Russia rivoluzionaria, svestiti i panni dello storico, indossa quelli del testimone per spiegarci «in presa diretta» perché anche quella di Michail Gorbacëv è stata - questa volta davvero - una «rivoluzione fallita».