Libri di Sofocle
Edipo re-Edipo a Colono-Antigone. Testo greco a fronte
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 370
Le tre tragedie "tebane" presentate in questo volume non costituiscono una trilogia vera e propria, ma risalgono a momenti diversi della vita di Sofocle: "Antigone", l'episodio conclusivo, è stata scritta per prima, nel 442; "Edipo Re" è di poco anteriore al 425; mentre "Edipo a Colono" è l'ultima opera, rappresentata postuma nel 401. I casi del re di Tebe - inconsapevole assassino del proprio padre e sposo della propria madre, quindi fratello della propria figlia - e della sua discendenza ammoniscono che nell'agire umano è sempre presente un limite; ma insegnano anche che l'uomo resta in ogni caso protagonista della propria vita. Ed è proprio la dualità della natura umana, tesa da un lato all'estatica visione della divinità e coinvolta dall'altro nelle dolorose piaghe dell'esistenza, a costituire il nucleo di questi tre capolavori del teatro classico.
Antigone. Testo greco a fronte
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 146
"Se il Novecento, secolo della crisi dell'io individuale e delle certezze della metafisica, a partire da Freud, è stato il secolo di Edipo, l'Ottocento, secolo del primato romantico e idealistico della libertà prometeica dell'individuo, è stato quello di Antigone. Da Hegel a Kierkegaard, da Hölderlin a Schlegel, a Goethe, in molti si sono interrogati sull'atto di insubordinazione di Antigone. Il conflitto irriducibile tra le ragioni del privato, del legame di sangue, della coscienza del singolo davanti alle ragioni del pubblico, del contratto sociale, dell'autorità è stato declinato infinite volte e con innumerevoli sfumature come conflitto tra ragioni del divino e ragioni dell'umano, tra ragioni del maschile e ragioni del femminile (ovvero del paterno e del materno, della pólis e dell'óikos), tra le istanze tassonomiche del razionale e le istanze entropiche dell'irrazionale, tra vizi e virtù dell'Occidente e vizi e virtù dell'Oriente, tra natura e cultura e via elencando. (...). La sepoltura di Polinice fa di Antigone una madre e una sposa morta e/o mancata, ma una sposa e una madre nel mondo capovolto dell'Ade. Il mondo che sopravvive, quello di Creonte (e di Ismene), è il mondo di una truce normalità riconquistata, di una cupa pace che si fa sul capro espiatorio, il mondo del potere che si nutre del sangue dei giovani, delle donne, dei deboli, talora ipocritamente impotente." (dall'introduzione di Giovanni Greco)
Edipo re. Testo greco a fronte
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 164
Fin dall'antichità l'"Edipo re" di Sofocle è stata considerata la tragedia per eccellenza. C'è in essa l'ansia della conoscenza e, al contempo, la coscienza di quanto difficile sia conoscere. Anche Edipo, che pure ha risolto l'enigma della Sfinge, deve spingersi oltre i limiti per poter dare un senso compiuto ai mille indizi che alludono al sapere, ma che ancora non sono conoscenza. Ed è proprio per aver sfidato questi limiti che egli incontra una sofferenza infinita, tanto che Nietzsche ha potuto scrivere di lui: "Edipo è l'uomo che più ha sofferto, per questo egli ha svelato l'enigma dell'uomo". All'"Edipo re" si sono rifatti via via Seneca, Stazio, Corneille, Voltaire, Hegel, Hòlderlin e, nel nostro secolo, Hofmannsthal, Gide, Cocteau, Pasolini. Ma la lettura più inquietante rimane quella di Freud, che ha fatto, ancora una volta, di Edipo il paradigma del destino umano. Introduzione di Franco Rella.
Edipo re
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2009
pagine: 176
Edipo. Variazioni sul mito
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 376
Edipo, figlio di Laio, ha attraversato i secoli dell'immaginario occidentale, presenza ingombrante e scomoda che la psicoanalisi freudiana ha contribuito a rafforzare con straordinaria potenza. Di questa lunga storia letteraria sono stati scelti nella presente «variazione » la tragedia fondante di Sofocle, i testi di Seneca, quello di Dryden e Lee e infine quello di Cocteau. La dura, incalzante indagine sofoclea consegna alla cultura occidentale l'archetipo del soggetto che si interroga su se stesso e che, accecandosi, punisce l'organo della conoscenza che tante imprese gli ha consentito, ma non quella di vedersi davvero e di conoscere la propria storia. In Seneca il racconto si trasforma in un'acuta interpretazione psicologica. Tutto quel passato che l'Edipo di Sofocle sembrava aver rimosso è presente invece fin dall'inizio e corrode l'animo del re al punto che la verità, pur atroce, giunge a lui come una liberazione dalla cupa angoscia che lo opprime. Con Dryden e Lee il rapporto tra Edipo e Giocasta, da sempre sottinteso nei suoi risvolti privati, viene alla luce sotto il segno dell'eros che spinge madre e figlio l'uno verso l'altra, irresistibilmente, in un movimento alterno di attrazione e ripulsa. E Giocasta domina anche nella pièce di Cocteau, Giocasta che supera la morte e che si affianca ad Antigone per accompagnare e proteggere Edipo sulla via dell'esilio. Strappati al mito e restituiti «al popolo, ai poeti, ai cuori semplici», per sempre separati e tuttavia più che mai uniti, essi finalmente camminano insieme. Quattro capolavori del genere drammatico per rinnovare nel tempo la vicenda dell'uomo che si fece re per scoprire, a un prezzo inaudito, di essere, veramente e legittimamente, il re.
Antigone
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 46
"Il 'bando' di Antigone "condanna" Ismene all'ordine della pólis; solo lì potrà abitare, non importa sotto quali leggi, suddita per sempre. Nel tempo della pólis dovranno instancabilmente cercare occasionali compromessi la prudenza degli anziani e la volontà di potenza dei regnanti, la timorosa pietas di Ismene e la paura servile della prima guardia, immagine di quella del plethos, della plebe disprezzata da Antigone. Qui sarà chiamato a sopravvivere Creonte, sconfitto insieme al cieco Tiresia. Dura legge e dura prova, la cui necessità la parola tragica enuncia senza ombra di consolazione. E perciò il pathos che suscita fa sapere - e solo nel sapere 'guarisce'." (dall'introduzione di Massimo Cacciari)
Aiace-Elettra
di Sofocle
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1997
pagine: 376
"Aiace, probabilmente la più antica delle tragedie di Sofocle, è il dramma di una follia: a Troia, dopo la morte di Achille le armi dell'eroe sono passate ad Odisseo; Aiace, il più forte tra i guerrieri achei e quindi il più degno della simbolica eredità di Achille, impazzisce per il dolore e, dopo una notte di imprese folli e sanguinarie, in un barlume di consapevolezza si suicida. "Elettra" narra la vicenda di una vendetta e di un matricidio: la figlia di Agamennone e Clitennestra, Elettra, sprona il fratello Oreste a vendicare la morte del padre uccidendo i suoi assassini, Clitennestra e il suo amante Egisto.
Antigone-Edipo re-Edipo a Colono. Testo greco a fronte
di Sofocle
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1982
pagine: 416
Antigone. Variazioni sul mito
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2000
pagine: 186
Un mito che attraversa più di due millenni e la cui presenza nella storia della civiltà occidentale è pressoché ininterrotta. Antigone ribelle, Antigone dolente, Antigone eroica, Antigone martire... sempre e per sempre Antigone, la donna per la quale, anche a prezzo della morte, il diritto privato è superiore al diritto pubblico. Due capolavori del teatro moderno, opera di Anouilh e Brecht, sfidano l'Antigone di Sofocle e ripropongono assieme alla storia esemplare, una domanda a cui è difficile dare una risposta: perchè il mito greco continua a dominare ininterrottamente nell'immaginario occidentale?
Le tragedie: Aiace-Trachinie-Antigone-Elettra-Edipo re-Filottete-Edipo a Colono
di Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 448
Ateniese, innamorato della sua città, ne esaltò la bellezza, ne difese le istituzioni, ma intravide anche le insidie e i pericoli del passaggio epocale dall'individualismo conservatore delle famiglie aristocratiche all'egualitarismo democratico dello stato di diritto. Cantore della polis, ma anche di eroi perdenti e sfortunati (Aiace, Filottete, Eracle), di donne assetate di giustizia e di vendetta (Antigone, Elettra), Sofocle è soprattutto il creatore del personaggio di Edipo re di Tebe, metafora esemplare delle alterne vicende della vita e della cieca crudeltà del caso. E proprio a Edipo, vittima inconsapevole del suo destino, Sofocle apre le porte della sua Atene per offrirgli, nel luogo perfetto, il riscatto dai mali sofferti, l'assoluzione, la pace. Angelo Tonelli affronta le sette tragedie di Sofocle, anch'esse come quelle di Eschilo sopravvissute al naufragio di una ben più ampia produzione, e ne offre un'interpretazione tesa e calibrata, dove ogni parola, ogni nesso sintattico, ogni frase ci restituisce la serena compostezza - ma anche l'inquietudine oscura - del verbo sofocleo.