Libri di Stefano Fantacone
Crisi o transizione energetica? Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità
di Stefano Fantacone, Demostenes Floros
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2022
pagine: 192
Con l’uscita dalla pandemia, la strategia europea per la sostenibilità ha iniziato a confrontarsi con la scarsità di fonti energetiche tradizionali e con l’assenza di quelle tecnologie che permetterebbero di completare il passaggio alle fonti naturali. A questi fattori si aggiunge ora l’acuta crisi geopolitica provocata dal conflitto in Ucraina. La dipendenza europea dalle forniture di gas naturale dalla Russia obbliga a ripensare in tutta fretta le modalità di copertura del fabbisogno energetico. Le possibilità di diversificare le importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in una scarsità nelle forniture stanno rapidamente aumentando. I fattori geopolitici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora proprio la riconfigurazione dei mercati dell’energia rinsaldasse l’asse fra Russia e Cina, accentuando la preminenza dell’Asia nelle produzioni manifatturiere. Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo forse termine al processo di globalizzazione dei mercati. Eventualità che potrebbe trovare l’Europa del tutto impreparata.
Inversioni di rotta e occasioni mancate
di Stefano Fantacone, Giorgio Rodano
Libro
editore: Futura
anno edizione: 2003
pagine: 154
L'utopia possibile. Come Peccioli ha trasformato un'emergenza ambientale in un modello di sviluppo di buon governo
Libro
editore: Plus
anno edizione: 2003
pagine: 144
Peccioli con la sua discarica è diventata un esempio di buona amministrazione, che va ben oltre i suoi confini. Peccioli è un modello di sviluppo che nasce dal basso con la guida di un soggetto collettivo rappresentato dall'Amministrazione Pubblica. Il Sindaco, ideatore-conduttore, di fronte all'ipotesi della localizzazione nel suo territorio di una discarica della Regione Toscana, ha innestato intorno a essa una grande campagna, anche culturale, di creazione di una impresa industriale collettiva. I risultati? Sorprendenti: grandi opere pubbliche; l'azienda che gestisce la discarica oggi crea altro reddito; la proprietà è diffusa nella popolazione, perciò il comune ha svolto il ruolo di "incubator" di impresa.
Inflazione. Il tarlo che erode il nostro potere di acquisto
di Stefano Fantacone
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2023
pagine: 244
L’inflazione è tornata. Di lei ci eravamo dimenticati, viziati dalla globalizzazione che riduce il prezzo dei beni, incantati dalla concorrenza che abbassa il costo dei servizi e distratti da una situazione geopolitica che ha bloccato per molti anni i prezzi dell’energia. La sorpresa ci riporta in un mondo di qualche decennio fa, quello degli anni Settanta, quando titoli di giornali e discussioni di politica economica erano dominati dalla ricerca di soluzioni capaci di bloccare il continuo aumento dell’inflazione e di preservare il potere d’acquisto delle famiglie. Fu una lotta alfine coronata da successo, ma che comportò elevatissimi costi sociali in termini di aumento della disoccupazione e di prolungato rallentamento delle dinamiche di crescita. Ma l’inflazione di oggi può essere davvero confrontata con quella di cinquant’anni fa? Dove sono i tratti comuni e quali invece le differenze strutturali che occorre considerare? E gli strumenti di contrasto sono oggi gli stessi di allora? Occorreranno infine gli stessi tempi lunghi di allora per frenare l’emergenza prezzi? Il libro risponde a queste domande analizzando innanzitutto i tratti e le origini dell’inflazione odierna, evidenziandone la sua rapida accelerazione, chiarendo in quale misura lo shock energetico ne sia responsabile, ma anche sottolineando il carattere fortemente regressivo che essa sta assumendo, con un amento dei prezzi che risulta tanto più elevati tanto più bassi sono i redditi percepiti. Non più dunque un vizio italiano, come fu negli anni Settanta, ma un aspetto comune all’intera economia europea e che per questo dovrebbe trovare una risposta comune e solidale. L’ultima parte del volume si concentra infine su una proposta volta a tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni e che, sulla base dell’esperienza passata, possa preservare l’Italia da un diffuso aumento della disoccupazione e da un prolungato abbassamento della capacità di spesa delle famiglie.