Libri di Vincenzo Vitiello
Nel silenzio del Padre. Cristianesimo e storia da Paolo a Gesù
di Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 212
La crisi del nostro tempo è tanto profonda che neppure ne vediamo i confini. Né la filosofia, la scienza, la politica, e la religione appaiono capaci di frenare la corsa verso l’abisso del nulla – guerra, disuguaglianze, catastrofe climatica – se, piuttosto, contribuiscono ad essa. Lo stesso Cristianesimo, la religione del Dio che è morto sulla Croce per “salvare” l’uomo, è al centro di questa crisi. Per comprenderne la portata bisogna risalire all’origine della sua storia: a Paolo di Tarso, il persecutore dei cristiani, che divenne Apostolo di Cristo. In un serrato corpo a corpo con i testi della tradizione filosofica occidentale, l’autore mette in luce l’irriducibilità della predicazione paolina a quel cristianesimo storico che pure contribuì a fondare, da Agostino a Hegel. Emerge così il grido di dolore dell’uomo per la distanza incolmabile che lo separa da Dio. « Perché mi hai abbandonato? », chiede il Figlio di fronte al silenzio del Padre: ed è la domanda che dobbiamo porci oggi, quella che sola testimonia i limiti dell’uomo e della sua ambizione di potere tutto. Affinché, nella consapevolezza della propria finitezza, l’uomo scopra il primato del dovere morale sulla potenza, perché solo là dove è il male, è dato fare esperienza nel e del “possibile”, ovvero è possibile sperare.
L'immagine infranta. Linguaggio e modo da Vico a Pollock
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 233
"L'immagine infranta" descrive la parabola del moderno attraverso una fitta trama di rapporti tra romanzieri e poeti (da Cervantes a Celan), filosofi (da Vico a Benjamin), pittori e scultori (da Manet a Fontana, a Pollock). Il filo conduttore è la crisi del linguaggio figurale: il mondo non offre più un'immagine stabile di sé, né il "pensiero" sembra capace di creare nuove immagini per dare ordine al mondo. La profondità di questa crisi, che ha raggiunto la stessa origine dell'esistenza umana, quell'"iconologia della mente" che ha segnato il passaggio da natura a storia, è testimoniata dalle decisioni estreme di due tra gli artisti più significativi del nostro tempo, Pollock e Celan, che non esitarono a "ripetere", per stanchezza, e disperazione, il gesto dell'Empedocle holderliniano - già compiuto, in altra forma, da Nietzsche. Tramonto o nuova alba? "L'immagine infranta" termina con questa domanda, che è anche una speranza: e se la crisi del linguaggio immaginale fosse il prezzo necessario per aprirsi alla possibilità di un linguaggio più umile, ma insieme più largo e profondo? Il linguaggio del corpo e della natura, il linguaggio che non "immagina", che non "fa-segno", ma è la cosa stessa: l'"essere-accanto" di uomini e cose, tra "pietre ed erbe".
Immanuel Kant. L'architetto della «Neuzeit». Dall'abisso della ragione il fondamento della morale e della religione
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2021
pagine: 416
La filosofia trascendentale di Kant segna una svolta radicale nella concezione tradizionale del mondo e dell'uomo: il passaggio dalla "necessità" dell'essere alla 'libertà' del dovere. Infatti, la dislocazione dello sguardo del filosofo dall'analisi dei concetti che dicono come "è" il mondo, alla operativa dimostrazione del modo in cui l'uomo dà forma al proprio mondo - e cioè: l'"operazione" che caratterizza la logica trascendentale, che Kant paragonò alla "rivoluzione copernicana" - non si arresta alla sfera 'logica', ma investe la prassi, il diritto e la morale, quindi l'esperienza religiosa.
L'Ora e l'attimo. Confronti vichiani
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 256
"L'ora e l'attimo" narra - attraverso il confronto di Vico con Platone e Kant, Hegel e Nietzsche, Gadamer e, infine, Benjamin - la storia discontinua di un passaggio epocale nella concezione del mondo storico: il passaggio dal primato dell'orizzonte universale eterno, l'"Ora", in cui si inquadrano le diverse età della storia, al primato dell'"attimo", in cui sono parimenti possibili sia l'inizio di una "nuova Ora" che la fine della storia dell'uomo ad opera dell'uomo. In Vico questo "passaggio", variamente contrastato e sofferto, ma alla fine vincente, assume la figura del transito dalla mathesis universalis della storia alla visione morale del mondo umano.
Hegel in Italia. Itinerari: Dalla storia alla logica. Tra logica e fenomenologia
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2018
pagine: 458
Tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento la filosofia di Hegel ha suscitato in Italia, insieme con originali interpretazioni, nuovi indirizzi di pensiero che, pur richiamandosi al filosofo tedesco, si sono presentati come 'alternativi' ad esso. Hegel in Italia è la ricostruzione di questo periodo per molti versi significativo della storia della cultura filosofica non solo italiana, ma europea. Il libro, diviso in due parti, tratta, nella prima (edita nel 2003 e da tempo esaurita) del 'passaggio' dalla riflessione sulla storia - nella quale la 'lezione' di Marx ha giuocato un ruolo fondamentale - alla costruzione di una 'nuova' Logica, e nella seconda, aggiunta in questa edizione, del complesso, problematico rapporto tra "Fenomenologia" e "Logica". Se al centro della I Parte sono Croce e Gentile, nella II la scena è dominata da Bertrando Spaventa, l'interprete italiano insieme più fedele e più originale di Hegel. L'ultimo capitolo del libro è dedicato a Enzo Paci, figura eminente della filosofia italiana.
Per lumi sparsi. Narrazioni d'arte e di filosofia
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 197
Dal Canto di Orfeo alla Lira di Apollo, al sorgere della Città dell'uomo. Per lumi sparsi si costituisce come un intreccio di memoria e riflessione, di storia, poesia e mito, e di linguaggi diversi, dal dialogo al racconto, dall'esegesi alla filosofia, seguendo il libero movimento dell'immaginazione, che unisce nelle stesse "narrazioni" la pietà feroce di Giuditta e la sacra furia di Medea, la "celeste" pittura di Simone Martini e la "terrena" poesia di Mario Luzi. In questo intreccio lo spazio si fa tempo e il tempo spazio nella barocca, "corpulenta" scrittura di Vico, come nel puro concetto di Hegel; nella inquieta meditazione di Heidegger e nella sofferta poesia di Celan, come nella varietà dei racconti e delle poesie di Borges e nei plurali pensieri di Benjamin. Si estende, infine, lo spazio e si contrae il tempo nella rappresentazione kafkiana del "più grande teatro del Mondo", culmine e tramonto della Città dell'uomo, ove la moderna New York atlantica e l'antica Neapolis mediterranea sembrano riflettersi l'una nell'altra.
Europa. Topologia di un naufragio
di Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 228
“Europa. Topologia di un naufragio” esamina la crisi del rapporto sapere/potere a partire dal fallito tentativo di Hegel, e poi di Marx, di unificare teoria e prassi, sino all'inquietante esito nietzschiano: la dichiarata, e sofferta, impotenza della "volontà di potenza". Questa parabola, che nel tragico destino di Giovanni Gentile trova un singolare riscontro, caratterizza il fatale tramonto di Europa rappresentato nel grande, incompiuto, romanzo di Musil. Il pensiero del Novecento, da Schmitt a Benjamin, a Derrida e Heidegger, ha tentato in vari modi di opporsi a tale conclusione, con l'unico risultato di rivelare il fondo della crisi, coinvolgendo in essa la stessa immagine della storia. Più che "storie che corrono in tempo", Ottocento e Novecento appaiono come i luoghi, certo non gli unici, in cui la storia si 'raccoglie' e si 'arresta'. Il peggio è che Europa, come attestano i nostri giorni incerti e crudeli, si rivela incapace di ri-pensare se stessa libera dalla nostalgia del potere e della potenza.
Dell'essere e del possibile
di Emanuele Severino, Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 156
Essere e possibile. Due concetti all'origine del pensiero occidentale che non hanno mai smesso di influenzarne la rotta. Questo volume condensa un dialogo che dura da oltre dieci anni tra Emanuele Severino e Vincenzo Vitiello, due dei più illustri esponenti della scuola filosofica italiana. A partire dal commento di alcune delle loro opere più apprezzate - "La struttura originaria", "Hegel in Italia", "Il Dio possibile" - questo scambio non teme di mettere in evidenza i punti di dissenso, le contrapposizioni di pensiero, il confronto costruttivo sui temi fondamentali di un sentiero filosofico condiviso.
L'«ethos» della topologia. Un itinerario di pensiero
di Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2013
pagine: 146
Questo libro inizia con una favola e con una favola termina. La prima narra della "felicità" di trovarsi in tutti i "luoghi" (tópoi) della storia e del tempo "a casa propria", come un signore che, nel suo Castello, muovendosi sempre tra "le stesse cose" (tautà aeí), ogni volta incontri quanto ancora in esse resta da vedere. Topologia è questo: una pratica di pensiero che nell'orizzonte del presente - e non del presente eterno, ma del presente che passa - fa esperienza di tempi molteplici, ove Hegel è, insieme, contemporaneo di Agostino e di Schelling, e questi di Plotino e di Hegel, secondo lo strato di tempo che essi di volta in volta abitano. La seconda favola parla della "difficile felicità" di vivere questo tempo stratificato nella consapevolezza che il presente in cui si rivela la molteplicità infinita dei tempi, è solo un attimo, un battito d'occhio, he ripè toû ophtalmoû, in cui tutto come vive, così può scomparire. Il tragitto dalla prima alla seconda "favola" descrive l'ethos della topologia: un modo di abitare il mondo e il tempo senza essere del mondo e del tempo.
Grammatiche del pensiero. Dalla kenosi dell'io alla logica della seconda persona
di Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2009
pagine: 144
Nella malattia - aveva scritto Proust, narrando, in "Guermantes", la lenta morte della nonna - l'io "sente" il suo proprio corpo estraneo e indifferente, più che ostile. Come di rimbalzo Valéry annotava nel suo Cahier: "Je pense, donc je ne suis pas". Liberazione del pensiero dall'essere, o non, invece, incapacità dell'io di pensare se stesso, il suo esser proprio? A questa domanda Vitiello risponde mostrando il processo di progressiva implosione dell'io proprio in quelle filosofie - da Hegel a Gentile, a Husserl - che hanno posto il soggetto al centro, quando non a fondamento, dell'universo. Per sottrarsi alla tirannia dell'essere non ha, dunque, l'io altro destino che il nulla? Vitiello respinge questa conclusione, tracciando, in dialogo con Severino e Levinas, i primi lineamenti di una grammatica della seconda persona, in base alla quale l'io si volge a se stesso come a un "tu", sì da vivere l'estraneità del corpo come familiare distanza, e l'irriducibilità del pensiero alle proprie categorie come possibile apertura al possibile di un pensiero capace di ridursi, sospendersi, esporsi al mistero, meraviglia e pericolo insieme, oltre ogni certezza e verità. Anche quella dell'"io tu a se stesso".
Oblio e memoria del sacro
di Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2008
pagine: 150
I tempi della poesia. Ieri/oggi
di Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2007
pagine: 160
L'arte non abita più la regione ideale della Bellezza e del Significato. Ancora ieri la poesia viveva l'esperienza dell'estraneità dell'uomo alla Terra fidando nel potere del linguaggio e della ragione di portare pur il silenzio della natura e della morte alla trasparenza della parola e del significato. La poesia di oggi, resa esperta, dalla più recente storia, della catastrofe dell'umano, cerca altro nelle macerie del linguaggio: non nuovi "significati", ma un più antico suono, il respiro del corpo. Accostandosi alla natura, questa poesia ridà alla parola significante dell'uomo il peso e l'umore della terra, delle erbe, delle pietre, degli animali. Ha appreso, e ci ha appreso che, oltre lo stare insieme nella polis, v'è, anche per l'uomo, la possibilità di un più aperto, ospitale, stare-accanto, proprio dell'esperienza del sacro.