Economia
Il sistema. Perché non funziona e come possiamo aggiustarlo
di Robert B. Reich
Libro
editore: Fazi
anno edizione: 2021
pagine: 280
In America, ma lo stesso dicasi di buona parte dell'Occidente, inclusa l'Italia, milioni di cittadini hanno perso la fiducia nei loro rappresentanti politici ed economici. A fronte di anni di salari stagnanti e mercati del lavoro sempre più precari, e del rifiuto delle classi dirigenti di prendere sul serio minacce esistenziali come la crisi climatica, si è andata radicando nelle persone l'idea che il sistema sia "truccato" per servire solo gli interessi di quei pochi che hanno abbastanza denaro per accaparrarsi una fetta della torta. E hanno ragione. Con la chiarezza e la passione che lo contraddistinguono da sempre, e che l'hanno reso una delle voci più importanti della sinistra mondiale, Robert B. Reich mostra come le élite politiche ed economiche abbiano cospirato per creare un sistema sempre più oligarchico, annientare la classe media e minare la democrazia. Prendendo come esempio Jamie Dimon, il presidente della JPMorgan Chase, una delle più grandi banche al mondo, Reich spiega come coloro che siedono al vertice della piramide sociale diffondano tutta una serie di miti sulla meritocrazia, sulla competitività nazionale, sulla responsabilità sociale delle imprese e sul "libero mercato" per distrarre i cittadini dagli osceni livelli di ricchezza dei nuovi "padroni dell'universo", dal controllo che esercitano sul sistema e dal fatto che le politiche che sostengono servono solo ad accrescere i loro profitti, a scapito della maggioranza. L'obiettivo di Reich non è quello di alimentare il cinismo e l'antipolitica, ma piuttosto quello di demistificare il sistema e mostrare come esso possa essere radicalmente trasformato, per far sì che la democrazia torni a servire gli interessi dei molti e non solo dei pochi.
Le banche per la ricostruzione. Le relazioni alle Assemblee dell'Associazione Bancaria Italiana
di Stefano Siglienti
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 224
Sono raccolti i testi integrali delle quattordici relazioni pronunciate da Stefano Siglienti alle Assemblee dell'Associazione Bancaria Italiana da lui presiedute negli anni del suo mandato (1945-1971). Si tratta di un'occasione importante per conoscerne il pensiero, dal momento che, come è stato autorevolmente rilevato, Siglienti era incline a privilegiare l'approccio pragmatico ai problemi, evidenziando nelle scelte operative quotidiane, anziché nelle esternazioni pubbliche, il disegno strategico alla base del suo operare. Le relazioni abbracciano un venticinquennio cruciale che va dalla fase dura ed esaltante della ricostruzione agli anni '50, che consegnano al Paese un'economia forte e in via di ulteriore sviluppo, per proseguire poi con il rallentamento della prima metà del decennio successivo e con i prodromi della crisi provocata dagli accadimenti del Sessantotto. Siglienti attraversa questi anni da banchiere protagonista, sempre coerente con i suoi convincimenti di fondo relativi alla necessità di una pratica programmatoria incentrata sulla stabilità monetaria e sulla formazione del risparmio inteso come fondamentale atto di socialità, nonché sulla conseguente centralità del ruolo assegnato al settore bancario.
Finanza e potere lungo le Nuove Vie della Seta
di Alessia Amighini
Libro: Copertina morbida
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 191
Lanciata dal presidente Xi nel 2013, la Belt and Road Initiative è al centro della strategia di internazionalizzazione della Cina e, oltre allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, del commercio e della comunicazione, persegue la cooperazione finanziaria col resto del mondo. La finanza è anzi la vera linfa dell'Iniziativa, la parte più innovativa e dirompente nei suoi aspetti operativi, istituzionali e politici. Attraverso una rete di centri finanziari offshore sparsi nei continenti, le banche e le borse cinesi sono sempre più collegate con l'estero, pur rimanendo all'interno di un sistema finanziario protetto dai controlli sui flussi internazionali di capitale, da un regime di fluttuazione controllata del tasso di cambio e da un settore creditizio di proprietà pubblica. La rete funziona come un sistema di vasi comunicanti che spinge oltre confine la circolazione del renminbi e la «moneta del popolo» diventa strumento di una globalizzazione «al contrario»: non è la Cina ad aprire il proprio settore finanziario agli altri paesi, ma questi ultimi ad accogliere una crescente presenza cinese sui mercati internazionali. Lungo la BRI la finanza scorre fluida e con essa il soft power con cui la Cina sta imprimendo un nuovo corso alla globalizzazione.
La nuova costituzione economica
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 472
Gli Stati sono sostituiti, nella disciplina dell'economia, da istituzioni sovranazionali; l'ordinamento nazionale è parte di quello europeo, al quale deve adeguarsi; il diritto europeo finisce per stabilire le teste di capitolo del diritto pubblico dell'economia: sono solo alcuni degli importanti mutamenti con cui si è chiuso il secolo XX. Le tre crisi del primo ventennio del nuovo millennio portano nuovamente in rilievo lo Stato finanziatore, regolatore e imprenditore. L'Unione europea, a sua volta, ne condiziona e finanzia le iniziative. I capitoli di questo volume forniscono una attenta analisi dei rapporti attuali Stato-economia e seguono le trasformazioni e le prospettive aperte dalle politiche dell'Europa unita. Questa sesta edizione, diretta e coordinata da Sabino Cassese, è il frutto di una completa revisione del precedente fortunato manuale.
L'economia del valore. La nuova sfida del capitalismo moderno
di Michael Griffiths, John Lucas
Libro: Copertina rigida
editore: MONDADORI
anno edizione: 2021
pagine: 324
Alla luce del profondo solco scavato dall'ultima crisi finanziaria tra business ed etica, un uomo d'affari, Michael Griffiths, e un filosofo politico, John Lucas, riflettono sulle cause di quel divario e la conseguente perdita di fiducia nel sistema finanziario, e sollecitano un nuovo modo di pensare l'economia in termini di «creazione di valore». È necessario, sostengono gli autori, riuscire «a inculcare nella pratica dell'attività economica i principi etici di onestà, equità, trasparenza e responsabilità», elevandoli da semplici raccomandazioni «paternalistiche» cui si riserva un'adesione meramente formale a codici del DNA organizzativo e manageriale. Questa concezione trova la sua sintesi perfetta nell'originale concetto di «eccellenza gestionale», intesa come la «virtuosa capacità» di un imprenditore di creare «valore economico» e, nel contempo, di realizzare «giustizia economica», che resta il fine ultimo di ogni attività in tale ambito. Questo presuppone e comporta una più generale ridefinizione dell'economia come scienza morale, e dell'Uomo Economico come soggetto attento sia a massimizzare il profitto, sia ad apportare il proprio contributo sociale. La sfida lanciata da "L'economia del valore" è quella di concorrere non solo a ricreare la fiducia del mondo degli affari e del grande pubblico nell'affidabilità del sistema economico e finanziario in cui operano e nella prospettiva di una sua maggiore equità, ma anche a gettare le basi per un Nuovo Pensiero Economico, che conferisca maggiore enfasi e trasparenza, nella rendicontazione dei risultati dell'attività di qualsiasi impresa, sia privata (profit o no) sia pubblica, alla «creazione di valore», valutata sotto il profilo economico, sociale e ambientale.
Fare profitti. Etica dell'impresa
di Franco Debenedetti
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 320
Come era accaduto durante la Grande Depressione, il capitalismo è oggi sotto attacco, tra voci critiche che vorrebbero «resettarlo» e nuove forme di responsabilità sociale attribuite alle aziende. Nell'epoca della rivoluzione digitale e dei communication media, in cui si sono moltiplicati i canali di accesso all'informazione, politici ed economisti si domandano se società per azioni e industria finanziaria, vere artefici di questa rivoluzione, siano all'origine dei grandi problemi sistemici. Che fare, allora? «Cambiare tutto, modificare le regole di un capitalismo che ha mantenuto le sue promesse: fare profitti e creare ricchezza per tutti?», si chiede Franco Debenedetti. «No, certo. Ci sono altri sistemi per aumentare i salari minimi, per ridurre le emissioni, per modificare il finanziamento della politica: la certezza della legge e le iniziative delle democrazie». A cinquant'anni da uno storico articolo in cui il premio Nobel Milton Friedman scrisse che la responsabilità delle imprese consiste nel fare più profitti possibile, nel rispetto delle regole fondamentali della società, l'autore propone un viaggio al cuore dell'impresa per definirne la natura, i soggetti, i diritti e gli interessi al tempo delle aziende Big Tech e della pandemia. Per leggere e affrontare i cambiamenti in atto, analizza la crisi della produttività, la tendenza al monopolio dei giganti del Web e le ricadute sulla politica, e riflette sul tema della diseguaglianza, tra classi sociali come tra vertici e dipendenti. La libertà di scambiare, sperimentare, immaginare, investire e fallire è l'ingrediente principale dell'innovazione: ha determinato il successo della società per azioni fin dalla Venezia medioevale e dall'Inghilterra delle grandi esplorazioni. Anche oggi promuovere la creatività impone di moltiplicare i contatti, di favorire l'incontro di idee e competenze diverse, di esporsi alla concorrenza.
Tutto ruota. Viaggio nel mondo dell'economia circolare
di Fabrizio Iaconetti, Luciano Canova
Libro: Copertina morbida
editore: GUERINI E ASSOCIATI
anno edizione: 2021
pagine: 192
Di imparare non si smette mai. Soprattutto se la materia di studio è in continua evoluzione. Attraverso un linguaggio dinamico e una grafica accattivante "Tutto ruota" racconta come funziona l'economia circolare e perché rappresenta la chiave per un futuro sostenibile. Invita il lettore a farsi protagonista del necessario cambiamento di stili di vita e di produzione, mostrando ai giovani gli scenari lavorativi che utilizzano tecnologie innovative per la tutela dell'ambiente, e agli adulti uno strumento per approfondire la propria conoscenza e indirizzare figli o studenti. Un viaggio culturale, ma anche pratico, attraverso cinque capitoli arricchiti da interviste ai protagonisti della nuova economia circolare, esponenti del mondo dell'imprenditoria e della finanza.
Il denaro o la vita. Cosa ci rende veramente ricchi
di Veronika Bennholdt-Thomsen
Libro
editore: ASTERIOS
anno edizione: 2020
pagine: 64
Quali sono i concetti fondamentali dell'economia? Il denaro, il prodotto interno lordo (PIL), la finanza, le crisi del capitalismo? Veronika Bennholdt-Thomsen, esponente della Scuola di Bielefeld nel solco di Maria Mies e vicina al pensiero della decrescita, propone una lettura dell'economia in senso sostanziale e non formale, andando alla radice della sua funzione di soddisfazione dei bisogni umani. Il denaro è un simbolo, un prodotto sociale, che nel capitalismo oscura le reali relazioni che abbiamo tra di noi e con l'ambiente da cui necessariamente traiamo tutto ciò che ci mantiene in vita, in forma mediata o immediata. Trarre dalla natura nella forma più diretta possibile ciò che mangiamo, con cui ci vestiamo, i materiali per le nostre abitazioni e l'energia per i nostri spostamenti, configura un'economia per la sussistenza che rispetta le condizioni per la riproduzione della vita, cosa che ancora avviene nelle aree del mondo sprezzate come "sottosviluppate" o "arretrate". Al contrario il circuito che permette la soddisfazione delle necessità della vita solo partendo dal denaro, organizzando l'economia e la società in modo da garantire il profitto è mortifero, abbisogna di superare continuamente i limiti della capacità di carico dell'ambiente (nonché della salute umana!) e di trasformare ogni qualità umana e naturale in una merce da vendere, perpetuando la spirale del profitto. Bennholdt-Thomsen critica le teorie della "mano invisibile" e della scarsità, inventate nell'Ottocento per celare la reale azione della spirale del denaro e del profitto. Oggi si parla di "globalizzazione", che dovremmo chiamare piuttosto totalitarismo del sistema monetario e delle merci, e anche dal workfare che in Germania e altri paesi ha ormai sostituito il welfare, dinamiche pericolose non solo dal punto di vista sociale ma anche degli equilibri stessi della vita sul pianeta. Questo Volantino illustra quei concetti base dell'economia che devono tornare a guidare l'azione umana per riprodurre la vita e non più (l'immangiabile!) denaro, cambiando l'attuale paradigma dello scambio con l'antico paradigma del dono, attraverso una decommercializzazione della comunicazione, del lavoro, dell'agricoltura, dello stesso denaro, e attraverso una ri-ruralizzazione, anche delle città.
Al cuore della crisi
di Étienne Balibar
Libro: Copertina morbida
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 52
Che cosa ne è della politica in tempo di crisi, si chiede Étienne Balibar, tra i più autorevoli filosofi politici contemporanei. La pandemia continua a definirsi come suo spartiacque, come occasione per un suo ripensamento radicale. Le manifestazioni Black Lives Matter rappresentano la richiesta più viva di una riforma spirituale e materiale della società in tutto il mondo. L'«insurrezione» di massa di comuni cittadini contro un ordine sociale impresso nelle istituzioni, così come la crisi del servizio pubblico sanitario, lascia emergere drammatiche «differenze antropologiche» di fronte al virus. Eppure, dove lo Stato sembrava non reggere, a resistere è stata la comunità, la capacità spontanea di pensare, di prevedere, di organizzare la solidarietà e la cooperazione da parte di una moltitudine di cittadini uguali: dalle équipe di operatori sanitari negli ospedali a corto di mezzi alle reti di associazioni che hanno offerto sostegno al territorio. La pandemia inaugura un tempo in cui l'umanità ha l'occasione di riscoprirsi per quello che è: un'unica specie, divisa da interessi macroscopici contrastanti, e che però deve imparare a farsi carico, collettivamente. della propria comune vulnerabilità.
L'era delle piattaforme. Vita e conflitto nel capitalismo digitale
di AA.VV.
Libro
editore: Dinamo Book
anno edizione: 2020
pagine: 148
Secondo della collana "Dinamoprint", il volume è suddiviso in 3 sezioni tematiche e affronta temi di attualità, attraverso generi e linguaggi differenti. La sezione principale è dedicata al capitalismo delle piattaforme e al modo in cui ha cambiato i nostri modi di vivere e di lavorare durante la pandemia. Al centro della sezione, articoli di analisi su Amazon e Netflix, inchieste sulle lotte dei nuovi lavoratori e interviste a Luciana Parisi e Nick Srnicek. La seconda sezione si concentra invece sulle esperienze del mutualismo solidale che si sono prodotte a livello globale per affrontare la crisi, sanitaria e sociale, prodotta dall'emergenza del Covid-19. A chiudere il volume, una sezione con al centro la serialità televisiva come nuovo oggetto culturale e come produttore di nuovi immaginari, anche politici.
Rapporto Svimez 2020. L'economia e la società del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 728
La società e l'economia italiane sono attraversate dalla più grave crisi della storia repubblicana. Del tutto inattesa, di natura esogena, dai tempi di propagazione più rapidi tra mercati e paesi, dagli impatti sui livelli di attività economica e sul lavoro più profondi, più concentrati nel tempo e più pervasivi tra settori e territori rispetto all'ultima grande crisi avviatasi a fine 2008. La prima ondata della pandemia ha avuto per epicentro il Nord, ma la crisi economica si è presto estesa nel Mezzogiorno dove con più drammaticità si è tradotta in emergenza sociale incrociando un tessuto produttivo più esposto al rischio di non sopravvivere al lockdown, un mondo del lavoro più frammentario e una società più fragile. Nel pieno della seconda ondata della pandemia che sta interessando in egual misura tutto il territorio nazionale e che sollecita il governo nazionale ad ulteriori interventi emergenziali, il Rapporto SVIMEZ 2020 discute le debolezze del sistema paese riportate alla luce dall'emergenza che soprattutto nel Mezzogiorno sviliscono le condizioni di vita delle famiglie e le opportunità di crescita delle imprese: il digital divide, il nodo irrisolto del federalismo all'italiana, le debolezze della pubblica amministrazione, il persistente divario nei diritti di cittadinanza. L'urgenza di contenere l'emergenza convive con l'esigenza nella transizione al «dopo» di orientare i processi economici verso una maggiore sostenibilità intergenerazionale, ambientale e sociale. Nella definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza va colta l'occasione offerta dalla condizionalità «buona» della nuova risposta europea, concentrando gli investimenti sugli obiettivi indicati dalla Commissione: la coesione economica e sociale e il sostegno alla transizione verde e digitale. Temi che esaltano il contributo del Mezzogiorno alla ripartenza intorno a due priorità. Va innanzitutto riavviato un percorso sostenibile di riequilibrio nell'accesso ai diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale: salute, istruzione, mobilità. In secondo luogo, non può essere più rimandata la definizione di un disegno unitario di politica industriale per valorizzare la prospettiva green e la strategia Euro-mediterranea. Indice del volume.
Terra incognita. Una mappa per il nuovo orizzonte economico
di Sebastiano Barisoni
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2020
pagine: 208
Siamo su una nave in tempesta, in cerca della rotta giusta per una terra ancora sconosciuta. Ma stiamo attraversando una crisi economica o una vera e propria rivoluzione? Per capirlo non serve paragonare la fase che stiamo vivendo con il crollo finanziario del 2008 o la Grande Depressione perché in quei casi si era inceppato il motore economico. Oggi invece assistiamo all'aggravarsi di una mancata crescita, per ragioni sanitarie. E occorre chiedersi se sia davvero il caso di archiviare definitivamente la globalizzazione, come sostengono in molti, o piuttosto ricordare quali conquiste di ricchezza e libertà ha portato in tutto il mondo. La verità è che l'emergenza del Coronavirus ha accentuato in modo drammatico le caratteristiche di un processo già in atto. E che sarebbe ora di iniziare a modificare i maggiori fattori nocivi di quel modello cogliendo gli aspetti migliori della rivoluzione digitale, a partire dalla continua ricerca del valore aggiunto che guida le nostre scelte economiche e che pone il consumatore in una posizione di forza mai vista prima. Ma per non subire passivamene una rivoluzione dettata dal web occorre anche riconoscere che ci sono aspetti di umanità e di empatia che l'intelligenza artificiale e gli algoritmi non sono in grado di raggiungere e su cui le imprese dovrebbero puntare forze e strategie. Con passione divulgativa e lucidità di analisi Sebastiano Barisoni spiega in queste pagine la nostra resistenza al cambiamento e l'illusione di un ritorno all'età dell'oro intrecciando storia (anche personale) ed economia, casi e metafore, teorie e dati, per suggerire come leggere il presente e il prossimo futuro tra rischi e incertezze, fallimenti e speranze, superando i pregiudizi e gli stereotipi che offuscano l'orizzonte.