La situazione dell'Italia nel 1945 non era migliore di quella degli altri stati europei. I mezzi di trasporto, le industrie, le abitazioni avevano subito gravi danni e le condizioni di vita della popolazione erano difficili: miseria, fame, disoccupazione erano realtà quotidiane. Inoltre, l'economia si riprendeva con grande lentezza. L'Italia era divisa in due. Nella parte settentrionale e centrale, vi erano vivissime aspettative e una forte volontà di cambiamento. Non si voleva tornare all'Italia liberale precedente al fascismo; si voleva costruire una democrazia più aperta alle nuove esigenze delle masse popolari. Era il cosiddetto Vento del Nord. Al Sud, al contrario, la società era rimasta ferma, immobile: le classi dirigenti tradizionali, appoggiate dagli alleati, avevano mantenuto il loro predominio politico e sociale. La ricostruzione riguardò soprattutto l'industria e permise un benessere inimmaginabile solo pochi anni prima, testimoniato dalla diffusione di beni di consumo di massa, quali automobili, elettrodomestici e dalla nascita dell'industria del tempo libero. Questo boom però non interessò tutta l'Italia nello stesso modo, anzi, si inasprì lo storico divario tra Nord e Sud e questo portò un enorme spostamento di popolazione, una migrazione interna dalle campagne meridionali alle città industrializzate del Nord che cambiò profondamente la demografia del Paese.
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Così ricostruimmo l'Italia. 1945-1959
titolo | Così ricostruimmo l'Italia. 1945-1959 |
Autore | Alfio Caruso |
Argomento | Scienze umane Storia |
Collana | I colibrì |
Editore | Neri Pozza |
Formato |
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Pagine | 416 |
Pubblicazione | 11/2020 |
ISBN | 9788854522206 |
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€18,00
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