Una conversazione sulla sociologia e sugli scritti di Pierre Bourdieu diventa per Annie Ernaux l'occasione per riflettere sulla letteratura e sul legame fra la scrittura e la propria vicenda esistenziale. La sua opera, abitata da una dimensione che è insieme intima e condivisa, «parla a tutti noi di tutti noi» ma è al contempo l'esito di una particolare posizione che l'Autrice si è trovata ad assumere nella vita, quella di transfuga fra due mondi sociali: l'universo popolare e operaio delle sue radici familiari e il mondo culturalmente egemone, cui ha avuto accesso grazie allo studio e a cui partecipa con discreto riserbo. La letteratura cui Ernaux dà vita custodisce un tratto di apertura, di imprevedibilità: «Nulla è deciso in anticipo, il libro viene costruendosi secondo la memoria». L'oggetto della letteratura, infatti, è costantemente in fuga. Per questo scrivere è un dare forma al proprio desiderio, è il gusto di andare oltre, a tentoni, cercando di afferrare nella narrazione un reale ingovernabile. Scrivere, in fondo, significa sempre debordare, "delirare", nel senso etimologico della parola, andare fuori pista.
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Scrivere è un dare forma al desiderio. Conversazione con Pierre Bras
titolo | Scrivere è un dare forma al desiderio. Conversazione con Pierre Bras |
autore | Annie Ernaux |
traduttore | A. Comes |
argomenti |
Poesia e studi letterari Saggistica Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
collana | Cahiers |
editore | Castelvecchi |
formato |
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pagine | 48 |
pubblicazione | 07/2020 |
ISBN | 9788832828863 |
|
€7,50
Disponibile normalmente in 24/48h
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