«Ci piacerebbe che la rottura fosse un taglio netto. Preciso e chirurgico, d’un sol colpo, come la sciabola che decapita. Invece la rottura è una lacerazione». In un’epoca segnata dal culto della perfezione e della solidità a tutti i costi, la filosofa francese Claire Marin ci ricorda che un legame che finisce è sempre uno strappo doloroso, che siamo tutti esseri spezzati. È questo a renderci umani. La nostra vita è scandita dall’esperienza della perdita. Gli amori, le amicizie, i lavori, le situazioni, le vite stesse: tutto finisce. E in questi frangenti le nostre certezze sono scombussolate, la «carne del mondo» si squarcia. Ma queste inevitabili esperienze vanno coniugate con la nostra identità, che solo all’apparenza è unitaria e costante. Ci costringono a fare i conti con l’insicurezza inerente all’esistenza, a lavorare con le macerie di ciò che credevamo di essere e a vivere, davvero.
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La fine degli amori. E altri addii che trasformano la nostra vita
titolo | La fine degli amori. E altri addii che trasformano la nostra vita |
Autore | Claire Marin |
Traduttore | Simona Mambrini |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Einaudi. Stile libero extra |
Editore | Einaudi |
Formato |
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Pagine | 136 |
Pubblicazione | 04/2023 |
ISBN | 9788806255138 |
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€15,00
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