Nel dibattito pubblico è sempre più ricorrente l'appello ad "abbattere le frontiere" e brulicano i commentatori che, in epoca di globalizzazione e migrazioni di massa, ritengono i confini irrilevanti, discriminatori o reazionari. Non si tratta solo dei cosiddetti 'no borders', e non sono solo le frontiere tra gli Stati a essere sotto attacco, ma il concetto stesso di confine. Nelle società occidentali, infatti, anche le tradizionali linee di demarcazione tra pubblico e privato, uomini e donne, adulti e bambini, esseri umani e animali, cittadini e non cittadini sono spesso condannate come arbitrarie, innaturali e ingiuste. E ciò mentre imperversa la politica dell'identità, che paradossalmente non fa che tracciare nuovi confini simbolici. Frank Furedi mette in guardia da una società culturalmente alla deriva, che fatica a produrre senso e significato e che, a livello individuale e collettivo, tende a svalutare la facoltà di esprimere giudizi. Anche per questo è fondamentale che l'umanità riscopra l'arte di tracciare confini.
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I confini contano. Perché l'umanità deve riscoprire l'arte di tracciare frontiere
titolo | I confini contano. Perché l'umanità deve riscoprire l'arte di tracciare frontiere |
Autore | Frank Furedi |
Traduttore | P. Ortelli |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
Collana | Linee |
Editore | Meltemi |
Formato |
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Pagine | 316 |
Pubblicazione | 04/2021 |
ISBN | 9788855193726 |
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€18,00
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