Il giovane Bartleby lavora come scrivano per un avvocato di Wall Street e, osserva Emanuele Trevi nella prefazione, è «il più strano degli esseri umani». Non ha passato né famiglia, non ha casa, non mangia quasi nulla, non esce mai a prendere una boccata d'aria, non spende soldi, non manifesta sentimenti, non parla, non spiega. Soprattutto, è uno «scrivano che preferisce non scrivere». «Preferireidi no» è il rifiuto che invariabilmente oppone alle richieste che gli vengono rivolte: una frase che non è mossa da alcuno spirito di ribellione, una frase che non significa nulla e accompagnerà Bartleby in una inarrestabile spirale di autoannientamento. Proprio da questa insignificanza, che ha «il rigore di una legge di natura e di una necessità estetica, discende tutta intera l'abbagliante bellezza del racconto di Melville». Prefazione Emanuele Trevi.
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Bartleby, lo scrivano
titolo | Bartleby, lo scrivano |
Autore | Herman Melville |
Traduttore | G. Lonza |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | I piccoli grandi libri |
Editore | Garzanti |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 06/2020 |
Numero edizione | 2 |
ISBN | 9788811609636 |
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€4,90
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