Che Jung considerasse l'immaginario alchemico una risorsa per la pratica psicoanalitica è noto, e testimoniato da opere quali "Psicologia e alchimia" e "Mysterium Coniunctionis". Negli scritti qui raccolti Hillman riprende e approfondisce le intuizioni junghiane traendone un solido impianto epistemologico. Se "l'individuazione della nostra anima richiede il riconoscimento dell'individualità dell'anima presente nelle cose", è legittimo affiancare alla psicologia un mondo a prima vista ai suoi antipodi come l'alchimia, giacché non vi è poi troppa differenza tra chi tentava di trasmutare metalli vili in oro e chi trasmuta anime sofferenti in anime rasserenate. Hillman illustra le corrispondenze insospettate tra stadi dell'opus alchemico e momenti dell'opus analitico. E il primo paziente di questa terapia fondata su sostanze mutevoli e influssi astrologici è la psicologia stessa, poiché lo scopo dichiarato di "Psicologia alchemica" è fornirle "un altro metodo per immaginare le proprie idee e i propri procedimenti". Qui sta, in definitiva, la vera forza di queste pagine: il linguaggio alchemico dona nuova energia a quel processo di revisione della psicologia cui Hillman ha dedicato tutta la vita.
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Psicologia alchemica
titolo | Psicologia alchemica |
Autore | James Hillman |
Traduttore | A. Bottini |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Psicologia |
Collana | Saggi. Nuova serie, 71 |
Editore | Adelphi |
Formato |
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Pagine | 443 |
Pubblicazione | 05/2013 |
ISBN | 9788845927997 |
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€35,00
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