Parole che separano, che discriminano, parole d'odio: sono quelle che invadono da sempre il linguaggio pubblico e comune. Dopo un'analisi storica del passaggio dalla lingua dei regimi a quella della Repubblica, Marilisa D'Amico si concentra, con la lente della costituzionalista, su differenti ambiti del linguaggio discriminatorio: la "discriminazione invisibile", cioè la sistematica esclusione dell'universo femminile dalla lingua, anche giuridica e istituzionale; la discriminazione più forte, costituita dal hate speech, così pericoloso per i diritti individuali e reso più pervasivo dalla viralità dei social network; la discriminazione del linguaggio non verbale e delle immagini, che contraddistingue il mondo della comunicazione e della pubblicità; infine, la più recente e insidiosa, quella del linguaggio algoritmico. Emergono interrogativi che mettono in luce il rapporto tra lingua e diritto, come il delicato equilibrio tra il principio di eguaglianza e i limiti alla libertà di espressione, tra la promozione di un linguaggio inclusivo e l'imposizione "dall'alto" dei cambiamenti di linguaggio.
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Parole che separano. Linguaggio, Costituzione, diritti
titolo | Parole che separano. Linguaggio, Costituzione, diritti |
Autore | Marilisa D'Amico |
Argomento | Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni |
Collana | Saggi, 151 |
Editore | Raffaello Cortina Editore |
Formato |
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Pagine | 200 |
Pubblicazione | 07/2023 |
ISBN | 9788832855555 |
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