Come nasce un ritratto e cosa c’era prima? Come si forma l’immagine mentale di un volto – non meno geroglifica della sua controparte fisica – e quali sentieri deve percorrere la mano di un disegnatore per tentare di raggiungere quella verità nascosta e inafferrabile? Nasce – come altrove ci ha chiarito Tullio Pericoli – da quei primi tratti «incerti e ansiosi» con i quali cerca di cogliere qualcosa che intravede e teme gli possa sfuggire. Tratti destinati a produrre uno scatto, ad accendere «una piccola luce», e che preludono poi a un tragitto elaborativo disseminato di prove, di schizzi, ma anche di smacchi, sconfitte ed errori – non meno preziosi delle stazioni vittoriose: «È come prendere da uno scaffale un libro sbagliato che, a sfogliarlo, si rivela più interessante di quello che cercavamo» ha scritto. Eppure i brouillons che un tempo gettava via – in omaggio a quel valore assoluto che è l’opera compiuta – e che Giovanni Testori lo ha persuaso a conservare, li aveva sempre tenuti per sé. Ora, per la prima volta, ha deciso di estrarli dai cassetti e di mostrarceli. Insomma ci ha gentilmente invitato nel suo atelier per farci scoprire come lavora: senza commenti superflui, lasciandoci liberi di gironzolare come vecchi amici, di esercitare il nostro sguardo, di raffrontare, di ripercorrere le tappe di avvicinamento – di riconoscere, ritratto dopo ritratto, il dettaglio che, miracolosamente, svela la parte celata di un individuo.
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Ritratti di ritratti
titolo | Ritratti di ritratti |
Autore | Tullio Pericoli |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Arte e design industriale e commerciale |
Editore | Adelphi |
Formato |
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Pagine | 920 |
Pubblicazione | 05/2023 |
ISBN | 9788845937835 |
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€45,00
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