Nel 1564 il medico bolognese Giulio Cesare Aranzi disseziona una piccola porzione del cervello umano che decide di battezzare «ippocampo», per la forma simile a quella di un cavalluccio marino, senza sospettare che proprio lì si custodisce il grande segreto della memoria. Qui comincia il racconto delle sorelle Østby, Hilde e Ylva, rispettivamente scrittrice e neuropsicologa. Le autrici presentano un'affascinante carrellata di casi ed esperimenti: ecco quindi la vicenda di due pazienti straordinari, Solomon Seresevskij, «l'uomo che non dimenticava nulla», e Henry Molaison, incapace di ricordare e condannato a vivere in un eterno presente. E poi, fra gli altri, subacquei impegnati a memorizzare elenchi di parole, tassisti alle prese con la viabilità londinese, poliziotti chiamati a districarsi fra testimonianze e confessioni. Hilde e Ylva Østby ridefiniscono la visione più comune della memoria: ben lungi dall'essere una riproduzione fedele del nostro passato, i ricordi subiscono una costante rielaborazione e intessono un «biocopione», una sceneggiatura della vita che riscriviamo di continuo e che si proietta nel futuro. La memoria, quindi, è anche innovazione e immaginazione, «il nucleo della nostra attività narrativa», uno strumento indispensabile per disegnare l'avvenire del mondo e scrivere il romanzo della nostra vita.
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Dove nuotano gli ippocampi. La scienza e i segreti della memoria
titolo | Dove nuotano gli ippocampi. La scienza e i segreti della memoria |
autori | Ylva Ostby, Hilde Ostby |
traduttore | A. Storti |
argomento | Matematica e scienze Biologia, scienze della vita |
collana | Saggi |
editore | PONTE ALLE GRAZIE |
formato |
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pagine | 263 |
pubblicazione | 10/2019 |
ISBN | 9788833312712 |
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€16,80
Disponibile normalmente in 72/96h
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